La lotta al Covid non si ferma e, se da un lato, la pandemia sembra rallentare la sua diffusione, dall’altro lato non bisogna abbassare la guardia, in particolare contro la variante Omicron. Per questo, sono in fase di aggiornamento i vaccini, in particolare Moderna.
Il vaccino dovrebbe andare a combattere, nella sua nuova versione aggiornata, sia Omicron che il ceppo originario del Covid. Ma di cosa si tratta?
La campagna vaccinale non si è mai fermata. Dopo le dosi massicce per tutta la popolazione (prima, seconda e terza dose), per gli ultraottantenni e per gli ammalati di determinate patologie, è in corso anche la quarta dose.
Il Covid non si è fermato, ha soltanto rallentato la sua corsa, ma continua ad esser presente e a mietere contagi, anche se in numero minore rispetto a prima.
I vaccini hanno dato il loro effetto, ma non basta. Nuove varianti, una su tutte Omicron, sta dando il filo da torcere. Sintomi più lievi sì, ma comunque presenti. E allora: che fare? Si stanno studiando nuovi vaccini, ma anche aggiornare quelli che abbiamo imparato a conoscere, a partire da tutti con Moderna.
Una sorta di “nuova versione” di questo vaccino che sia aggiornato sia per le varianti Omicron che per il ceppo originario del Covid stesso: questo è quello che gli scienziati e i ricercatori stanno mettendo a punto. Ma in cosa consiste?
Una formulazione nuova, efficace contro l’attuale variante che, comunque, si diffonde, unita al prodotto originario per un nuovo vaccino, adatto a contrastare ancora l’avanzata del virus. Moderna, quindi, in questa nuova versione, si prepara ad esser il vaccino che verrà maggiormente utilizzato a partire dal prossimo autunno.
La stessa Moderna lo ha definito “vaccino bivalente”, perché in grado di contrastare il Covid, non solo dell’inizio, ma anche di questa sua variante così insidiosa e contagiosa. Ci si prepara, quindi, non solo ad una possibile ripresa dei contagi (cosa che potrebbe accadere, specie con l’avvento della stagione fredda), ma anche ai richiami stessi del vaccino.
Il nostro sistema immunitario, come per tutti i vaccini, ha bisogno di star sempre in allenamento, anche lui di “aggiornarsi”, per evitare che dimentichi o non riesca più a riconoscere le varianti o parte dei virus che, fino a questa primavera, proprio grazie al richiamo di terza dose, ha imparato a conoscere.
I risultati di sperimentazione di questo vaccino bivalente e aggiornato sono positivi ed incoraggianti. Una dose di questa nuova formula, nelle persone che si sono sottoposte allo studio, è risultata ben tollerata.
Ma la sperimentazione e lo studio vanno avanti. Non ci resta altro che aspettare gli sviluppi di questa nuova ricerca.
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