Cala l’incidenza per i casi Covid in Italia e i ricoveri sono stabili, sia quelli nelle terapie ordinarie sia in quelle intensive.
L’indice di trasmissibilità del virus è in salita ma rimane sempre su valori sotto la soglia di allerta.
Il Covid è sicuramente il virus che ha messo in ginocchio il mondo negli ultimi anni, quello che verrà ricordato come la pandemia più terribile dell’era moderna e che ha riscritto le nostre pagine di medicina.
Però ne usciamo più forti e con conoscenze importanti in merito a quella che poco fa sembrava essere una patologia sconosciuta. Il virus non è debellato ma grazie agli studi effettuati, possiamo affrontarlo e conviverci con più know how e gli strumenti necessari.
Questo porta i dati odierni riguardo all’incidenza, molto positivi. Infatti questa è in lieve diminuzione nell’ultima settimana, infatti a livello nazionale abbiamo 45 contagiati ogni 100mila persone.
Per quanto riguarda l’Rt, ovvero l’indice di trasmissibilità, questo è stato calcolato sui casi asintomatici ed è pari allo 0,94%, in aumento rispetto ai giorni scorsi ma comunque sotto la soglia epidemica.
Buoni dati anche quelli sui ricoveri: 1,4% la percentuale di occupazione in terapia intensiva, 5,2% quella negli altri reparti medici.
I dati sono stati sviluppati dal monitoraggio Iss del Ministero della Salute.
I dati non evidenziano regioni più ad alto rischio di altre, nessuna infatti è classificata con particolari condizioni rispetto alle altre. Più o meno tutte hanno gli stessi livelli di contagi e ricoveri.
Dieci regioni sono a rischio moderato, le restanti a rischio basso, mentre 15 territori riportano un’allerta resilienza. Chi invece ne riporta più di una sono la Puglia, la Toscana, l’Emilia-Romagna e la Liguria.
La situazione peggiore, che corrisponde in questo caso al rischio moderato, è quella che si osserva in: Puglia, Toscana, Liguria, Emilia-Romagna, Veneto, Valle d’Aosta, Piemonte, provincia autonoma di Trento, Marche e Calabria, anche se in quest’ultima i numeri sono molto positivi e probabilmente nei prossimi giorni il rischio sarà più lieve.
Accanto ai dati buoni dell’Italia ci sono anche quelli del resto del mondo, infatti l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha diffuso un bollettino dove si evince che sono calati i decessi da Covid a livello globale.
Esempio di questo miglioramento è il Giappone, Paese fortemente colpito dal Covid, che però ha deciso di rallentare le restrizioni per chi arriva dalla Cina. I visitatori non dovranno più sottoporsi al test, segnale che la situazione è in lenta ripresa anche nelle zone più colpite.
Continua nel frattempo l’inchiesta per capire come siano state gestite le prime fasi dell’allerta sanitaria e in particolare, la Procura di Bergamo ha ipotizzato che se fosse stata dichiarata prima l’allerta rossa, si sarebbero evitate molte morti. L’ex premier Conte però ricorda che si lottava contro un virus sconosciuto contro il quale non c’erano certezze, ad ogni modo ha accettato ogni verifica del caso senza problema.
Ci sono comunque passi avanti anche in questo senso perché nei prossimi giorni saranno notificati circa 17 avvisi di conclusione delle indagini per quanto riguarda i reati di epidemia colposa aggravata, omicidio colposo plurimo, rifiuto di atti di ufficio e falso in relazione.
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