La Cina decide di bloccare i visti ai cittadini provenienti dal Sud Corea, questa è la conseguenza dopo che il Sud Corea ha rafforzato i controlli per i cittadini provenienti dalla Cina.
Il Covid continua a destare preoccupazione anche in Italia dove nell’ultima settimana si è registrato un aumento dei contagi e dei decessi, sono questi gli ultimi dati emersi dai monitoraggi settimanali eseguiti dalla Fondazione Gimbe. La settimana presa in considerazione è quella dal 30 dicembre 2022 al 05 gennaio 2023.
In una recente nota rilasciata dall’ambasciata cinese presente a Seul, la Cina ha deciso di interrompere il rilascio dei visti a breve termine per tutti i cittadini sudcoreani. Questa decisione, da quanto si apprende dalla nota rilasciata, è scaturita dopo il rafforzamento dei controlli sanitari che vengono effettuati sui cittadini cinesi, e che Pechino ritiene discriminatori.
Da quello che si può evincere dalla nota le misure che sono state messe in campo “saranno adeguate in base all’annullamento delle restrizioni discriminatorie all’ingresso in Corea del Sud nei confronti della Cina”.
La Sud Corea a fine dicembre 2022, aveva infatti adottato diverse misure per limitare l’ingresso dei viaggiatori provenienti dalla Cina. In particolare sono stati limitati i rilasci dei visti, imposta la necessità di effettuare test e si è imposto un limite anche ai voli in entrata dal territorio cinese.
La scelta è sicuramente stata adottata visto che Pechino si trova alle prese con una nuova ondata di infezioni scaturite dal Covid-19, ma nonostante questo ha comunque deciso di riaprire le frontiere.
Una situazione molto particolare, e che lascia ben pensare. La Sud Corea non è stata infatti la sola a scegliere di provare a tutelare i propri cittadini da questa nuova ondata, anche l’Italia ha scelto di avanzare nuove misure di sicurezza per i cittadini provenienti dalla Cina.
L’Italia però si è limitata a rendere obbligatorio il test antigenico da Covid 19 per tutti i cittadini in entrata e in passaggio sul suolo italiano che sono provenienti dalla Cina.
Nel frattempo il Covid continua a dare preoccupazioni in tutto il mondo, sul nostro territorio risalgono i contagi. Secondo quanto riportato dai dati rilasciati dalla Fondazione Gimbe per la settimana che va dal 30 dicembre 2022 al 05 gennaio 2023, c’è stato un rialzo sia dei contagi che dei decessi.
In particolare è stato registrato un aumento dei contagi di + 11,4% e un aumento dei decessi pari al +9,8%.
A destare particolare preoccupazione però non è più la variante Gryphon, che è quella maggiormente diffusa sul suolo cinese ma una nuova variante nata da quest’ultima che è chiamata Kraken e che si sta particolarmente diffondendo in USA e altri stati del mondo.
Secondo i primi dati emersi è una variante molto più trasmissibile ma sembra non essere più gravosa delle precedenti. In tutto il mondo e in particolare sul suolo cinese sono presenti 6 sottovarianti dell’Omicron che si stanno diffondendo sul suolo mondiale.
Secondo gli ultimi dati emersi dal Centro Europeo per il controllo delle malattie , conosciuto con l’acronimo Ecdc, la Cina ha depositato 540 sequenze diverse di sottovarianti di Covid, sei sono quelle predominanti che sono già presenti in tutto il mondo e che stanno già circolando sul suolo europeo.
Nonostante questo però si continua a monitorare in particolar modo la variante Kraken che sta crescendo rapidamente soprattutto sul suolo americano, dove nell’ultima settimana è stata la responsabile del 40,5% dei contagi.
Secondo le prime analisi questa mutazione agisce più velocemente ed è in grado di sfuggire più facilmente agli anticorpi perché la sua mutazione le permette di aderire alle cellule e di replicarsi molto più facilmente.
Questa variante oltre ad essere presente in America è presente anche in altri 28 Paesi al mondo. I virologi sono ancora molto cauti però ad esprimersi perché al momento non ci sono informazioni o dati scientifici che lascino pensare che questa variante dia sintomi più gravi delle precedenti.
Per il momento i vaccini sembrano svolgere il loro ruolo e continuano a proteggere dai sintomi maggiormente gravi, dalla necessità di ospedalizzazione e dalla morte.
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