La nuova variante Cerberus sembra, secondo quanto riportato da alcuni medici, essere sotto controllo, in particolare in Francia e nello Stato di New York.
Secondo quanto riportato da alcune fonti mediche la nuova variante Omicron 5, chiamata Cerberus, è sotto controllo in particolare in alcune aree tra cui la Francia e lo Stato di New York. A preoccupare è lo scarso utilizzo delle mascherine e la scarsa copertura vaccinale soprattutto negli Stati Uniti.
Cerberus arresta la sua corsa
Cerberus nota per essere una delle sottovarianti di Omicron 5 sembra non diffondersi come ci si aspettava, secondo quanto riportato da alcuni esperti nel mondo ci sono diversi segnali positivi che fanno ben pensare ad un arresto della diffusione.
Secondo quanto riportato, ad esempio, da Tom Wenseleers la Francia sembra riuscire a tenere sotto controllo la variante Cerberus.
A commentare i dati francesi anche Eric Topol, scienziato americano, che ritiene che i parametri attuali facciano ben pensare ad un Natale più sereno e senza la previsione di una possibile ondata importante, aggiungendo che il booster bivalente sembra dare un’adeguata protezione contro questa variante e contro BA.2.75.2 considerata figlia di Cerberus.
Le analisi di Eric Topol
Cerberus è la variante attualmente dominante in diverse parti del mondo, e si appresta a diventarlo anche negli Stati Uniti. Topol ha dichiarato che nonostante sia già presente sul suolo newyorkese in misura importante, rispetto a tutto il resto degli Stati Uniti, non si è ancora registrato un aumento dei ricoveri ospedalieri a causa del Covid, un segnale decisamente positivo.
Segnali positivi che fino ad oggi non si erano ancora verificati durante questa pandemia e che lasciano ben sperare in una prospettiva clinica più benigna. Sebbene ci siano tutti questi segnali positivi però non bisogna abbassare la guardia e bisogna comunque essere sempre cauti.
In America, infatti, sebbene ci siano questi dati positivi ci sono ancora diversi motivi che destano preoccupazione. Come il numero dei ricoveri statunitensi a causa del Covid che non scendono al di sotto dei 25 mila ormai da diversi mesi. A preoccupare è anche l’aumento dei contagi con necessità di ricovero ospedaliero tra gli over 70.
Ed è proprio in questi casi che dovrebbe intervenire il booster bivalente andando a creare una protezione. Attualmente però, in America, solamente il 15% delle persone al di sopra dei 50 anni di età ha ricevuto il booster bivalente.
Oltre a questo fattore c’è poi da considerare che il tasso dei richiami è decisamente inferiore rispetto a quello in altre nazioni come la Francia.
A destare preoccupazioni e ad essere sotto la lente di ingrandimento dell’Organizzazione Mondiale della Sanità è anche la variante Gryphon, sottovariante di BA.2 che si sta diffondendo a Singapore.
Grande preoccupazione c’è poi per lo scarso utilizzo delle mascherine e per l’assenza, ormai, di misure di mitigazione in tutto il mondo.
In America oltre a destare preoccupazione il Covid, nelle ultime settimane, si è affacciata anche l’influenza e il virus respiratorio sinciziale Rsv che attualmente stanno causando gravi malattie, tanto da richiedere anche il ricovero in alcuni casi.
Topol ha poi aggiunto che il muro immunitario che si è riuscito a costruire grazie alle infezioni, ai booster e ai vaccini sembra funzionare e resistere contro l’evoluzione del virus.
Quindi si spera che riuscendo a superare i prossimi due mesi, senza ritrovarsi in un’ondata di contagi significativi e senza una nuova evoluzione del Sars-Cov-2, si potrà dire che la fase pandemica sia ormai alle spalle dopo ben 3 anni.