Una ripresa del mercato editoriale sembra possibile. Dopo il crollo del settore dell’editoria avvenuto nei mesi del lockdown per contenere i contagi di Covid, durante il quale le librerie sono rimaste chiuse, l’AIE, Associazione Italiana Editori, ha presentato il rapporto “Il mercato: dalla crisi al recupero”, elaborato sui dati Nielsen.
Editoria e Covid: una lenta ripresa
Dal periodo precedente al lockdown alla sua conclusione, lo scorso 3 maggio, il mercato dell’editoria di varia (narrativa e saggistica) ha perso 134 milioni di euro, il -20%. Tra luglio e settembre 2020, invece, si è riscontrata una perdita del -7%. Un dato significativo, se si pensa a quello dei mesi precedenti e ancor prima a quello del 2019 dello stesso periodo, che si attestava al -11%.
Questi dati, come ha spiegato Riccardo Franco Levi, presidente dell’AIE, sono fondamentali. “Vuol dire che il mondo del libro ha mostrato capacità di recupero, un dato che tra l’altro corrisponde a quel che sta succedendo anche negli altri Paesi europei”.
Il ritorno nelle librerie fisiche fa bene al settore
Se gli e-commerce, primo tra tutti Amazon, durante la chiusura sono stati l’unico “luogo” dove rifornirsi di libri e affini, nel post lockdown, chi poteva, ha ricominciato a comprare nelle librerie fisiche. È emerso dai dati un recupero, anche se lento, di librerie e grande distribuzione organizzata rispetto agli store online. A fine settembre hanno infatti raggiunto una quota di mercato del 57%, contro quella degli store online, che si è attestata al 43%.
Le librerie indipendenti, gravemente colpite dalla crisi innescata dalla pandemia, hanno deciso di unire le forze. A fine agosto è nata Bookdealer, piattaforma che permette attualmente a 124 librerie indipendenti di vendere i propri libri online.
L’e-commerce, creato da Leonardo Taiuti, tra gli editori di Black Coffee, e Mattia Garavaglia, libraio torinese, aiuterà anche le librerie a raggiungere il pubblico e farsi trovare più facilmente, provando ad entrare, nel suo piccolo, in competizione con Amazon.
Le librerie fisiche e digitali del circuito “Arianna” (che non comprende il colosso di Jeff Bezos) hanno confermato la tendenza al recupero: 30 giorni tutti in positivo a settembre, con vendite in crescita dello 0,3% rispetto al 2019.
Fatturato da oltre 3 miliardi nel 2019
Il quadro del mercato, emerso dallo studio, ha messo in luce un elemento interessante e che fa riflettere: il 2019 è stato un anno di boom. Il settore infatti ha registrato una crescita del 3% per l’intero comparto (che comprende non solo varia, ma anche editoria scolastica, universitaria e specialistica). Così, si è confermata prima industria culturale del Paese, con un fatturato di oltre 3 miliardi, comparabile a quello delle pay tv.
Si è risollevata anche la stampa dei titoli. Una produzione che, tra inizio marzo e metà aprile, ha registrato un crollo disastroso: -77%. Secondo lo studio, oggi gli editori del nostro Paese sono tornati a produrre nuovi titoli a livello fisico. Si è così registrata una ripresa costante, che a fine settembre ha fatto salire il dato a -13% rispetto al 2019.
Vincenti anche gli Ebook. Amati e allo stesso tempo odiati dai lettori, nel 2020 la loro produzione ha segnato un +13% rispetto all’anno precedente.
Tutti questi dati, ha sottolineato Levi, dimostrano che non solo gli editori sanno fare il loro lavoro, ma anche che “il libro si sta mostrando solido come prodotto e come settore”.
Editoria e Covid: a Milano torna BookCity
Come tutto, anche gli eventi culturali hanno subito un blocco durante il periodo della pandemia. Nonostante ciò, anche quest’anno è stata confermata una delle manifestazioni più importanti per il settore: BookCity Milano.
L’evento, che coinvolge da nove anni l’intera filiera del libro, tornerà dal 11 al 15 novembre in una nuova veste. Il tradizionale programma, formato da incontri in diversi luoghi del capoluogo meneghino, sarà accompagnato da un palinsesto internazionale in streaming.
Il tema di quest’anno, “Terra Nostra”, pone l’accento sulla tematica ambientale, centrale non solo per Milano, ma per tutto il Paese.