Aumentano i ricoveri in terapia intensiva per Covid: secondo i medici, l’età media dei pazienti è di 75 anni, i quali soffrono di patologie pregresse.
Secondo quanto comunicato dalla Società Italiana di Rianimazione, i pazienti attualmente ricoverati in terapia intensiva hanno un’età media di 75 anni e – a causa del Covid – la loro fragilità è messa a dura prova, visto che i ricoverati soffrono di patologie pregresse che peggiorano, qualora contraggano il Coronavirus. Ecco la situazione che si sta delineando e che è molto simile a quella già verificatasi in Portogallo: un aumento dei contagi per poi avere un calo grazie all’endemizzazione del virus.
Antonello Giarratano, che è alla guida della Società Italiana di Rianimazione – Siaarti, ha spiegato, nel corso di una intervista al Corriere della Sera, che i nuovi ricoverati in terapia intensiva hanno specifiche caratteristiche. Otto su dieci, infatti, sono in ospedale per altri motivi, mentre 9 su 10 sono pazienti che hanno ottenuto almeno due dosi di vaccino.
Pertanto, la gran parte dei ricoverati è tenuta in ospedale per altre patologie, precisamente l’80%. Tra i vari problemi di salute che si riscontrano in tali soggetti – che hanno un’età media di 75 anni – sono l’ictus, l’insufficienza cardiaca, l’ipertensione polmonare. Solo in alcuni casi, il tampone risulta positivo.
Giarratano afferma, in merito, che: “In certi casi il virus della pandemia agisce come quelli dell’influenza. Favorisce gli scompensi di persone già molto fragili”, quindi già soggette a patologie di cui soffrono da anni.
Pertanto, la situazione che sta delineandosi è simile a quella già vissuta in Portogallo, durante la quale c’è stato un incremento dei contagi, seguita da una discesa dopo il picco, mediante quella che viene definita l’endemizzazione del virus.
Pertanto, le terapie intensive, al momento, sono occupate da anziani che, colpiti da Covid, si ritrovano a soffrire, maggiormente, per le patologie di cui erano già portatori. Pertanto, i ricoveri nelle terapie intensive – legati esclusivamente al virus – non sono in aumento.
C’è, invece, un incremento dei ricoveri ordinari, visto che i soggetti colpiti dalla variante Omicron 5 si ritrovano ad avere febbre e, pertanto, a dirigersi al pronto soccorso per essere assistiti, in particolare gli anziani che temono maggiormente gli effetti del Covid sul proprio corpo e, quindi, per sicurezza chiedono l’intervento del personale medico negli ospedali.
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