Si va verso regole diverse per quanto riguarda il Covid. Le Regione in primis fanno pressioni affinché si allentino le restrizioni per quanto riguarda l’isolamento.
Siamo, oramai, al picco di questa nuova ulteriore ondata per quanto riguarda i contagi da Corona Virus. Più di un milione e mezzo di italiani è barricato in casa ammalato in questa estate già torrida di suo. Sintomi o meno ad oggi servono sette giorni ed un tampone negativo per uscire dall’isolamento. Regole queste che iniziano a stare strette, innanzitutto, alle Regioni. Il rischio è che con l’autunno e l’aumento dei casi si possa arrivare ad una nuova paralisi per l’Italia, ipotesi questa che tutti scongiuriamo per ovvi motivi.
Il Ministero della Salute negli ultimi giorni è stato soverchiato di richieste in tal senso. Prima della crisi si era più o meno giunti ad una mediazione facendo tesoro, anche, delle esperienze degli altri Paesi.
Con il Virus che è mutato e che sembrerebbe aver perso la sua forza e crudeltà iniziale, con i vaccini che, in qualche modo, sembrano comunque aver messo al sicuro la popolazione, si inizia a pensare con forza che ci sia bisogno di nuove regole meno restringenti.
L’intenzione è chiaramente quella di proteggere la popolazione sia dalla malattia ma sia, soprattutto, dalla sciagura di possibili nuove paralisi. Scenario questo che il nostro Paese visto anche ciò che sta succedendo a livello internazionale e la crisi di sicuro non può permettersi.
L’ipotesi sulla quale si è lavorato in questi giorni e che sembrava tenere tutti d’accordo era quella di un isolamento di 5 giorni per gli asintomatici interrotto anche in assenza di un tampone negativo. Si stava ragionando anche all’eventualità di ripetere il test (sempre per gli asintomatici) dopo 48 ore e nel caso di negativizzazione lasciare il soggetto libero di spostarsi.
Anche per quanto riguarda la componente scientifica, i virologi, sembrerebbero essere di questo avviso. Del resto è ciò che avviene già all’estero in quasi tutti i Paesi Europei e che, sembrerebbe, tenere al sicuro la popolazione ed evitare chiusure.
Qualche parere discordante lo si registra solo per quanto riguarda i tempi di attuazione di queste nuove pratiche. C’è chi ritiene tra i medici che siamo in ritardo e che avremmo già qualche mese fa potuto adottare questa strategia e chi, invece, ritiene che occorra aspettare la fine di questa ondata e la riduzione dei contagi per poterle mettere in pratica.
In entrambi i casi, comunque, non dovremmo essere lontani da queste nuove norme. Tutti, o quasi tutti, concordano sul fatto che in queste ore stiamo registrando il picco di questa ondata Covid e che la curva dei contagi tornerà a scendere di qui a breve.
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