A quanto pare i contagi che si registrano oggi sono 100 volte di più rispetto a quelli che si presentavano un anno fa. L’Rt inoltre, continua a salire senza fermarsi.
Aumentano i contagi e i ricoveri negli ospedali con i medici pronti ad accogliere i pazienti che presentano sintomi gravi causati dal Covid.
Preoccupante è certamente l’Rt che continua a salire senza sosta.
Vediamo cosa sta accadendo e cosa dicono gli esperti a riguardo.
Nuova ondata pandemica
In seguito all’aumento dei casi e all’innalzamento dell’Rt, gli ospedali italiani iniziano nuovamente a riempirsi di pazienti positivi.
Attualmente in Italia si registrano 9 regioni ad alto rischio e nessuna sotto una soglia preoccupante. L’incidenza settimanale arriva a 1.071 per 100 mila abitanti.
Questo numero a livello nazionale preoccupa il consulente del ministero della Salute Walter Riccardi, che dice a riguardo: “Ondata pandemica molto forte. Si poteva evitare non rimuovendo tutte le misure di sicurezza”.
Il Covid è di nuovo in circolazione e non vuole fermarsi.
Sembrerebbe che rispetto all’anno scorso si sia modificato, diventando più forte, resistente e contagioso.
Si registrano infatti un numero di contagi molto più alto rispetto all’anno passato.
Secondo il presidente dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali Enrico Coscioni, rispetto a luglio 2021 ci sono “cento volte più contagi e quattro volte più ricoveri“.
Coscioni riferendosi ai numeri parla di “criticità fortissime” per i pronto soccorso italiani che sono già in forte difficoltà.
I numeri parlano chiaro
A confermare la gravità della situazione è l’istituto superiore di sanità.
I dati mutano e peggiorano molto velocemente.
Infatti se nella settimana che va dal 24 al 30 giugno c’era un’incidenza settimanale a livello nazionale pari a 763 ogni 100.000 abitanti, nella settimana successiva 1-7 luglio troviamo un incidenza incrementata a 1071 ogni 100.000 abitanti.
Nello stesso lasso di tempo è aumentato anche il tasso di occupazione di posti letto in terapia intensiva, che sale al 3,5%.
Ad oggi in Italia non c’è nemmeno una regione o provincia che sia identificata con un rischio basso.
Sono 12 attualmente a rischio moderato e 2 molto probabilmente saliranno di livello. Infine 9 regioni sono classificate ad alto rischio
Oggi, a tre anni dall’inizio i dati sono ancora troppo alti e quando sembra di vedere uno spiraglio di tranquillità, una nuova ondata si abbatta sull’Italia.
I dati registrati spaventano certamente, ma a preoccupare davvero sono i dati che sono nascosti.
Le persone hanno iniziato ad acquistare i tamponi fai da te e quindi spesso non vengono denunciati i casi di positività.
Inoltre questa estate ripartono molte discoteche, concerti e feste e senza l’assenza di protezioni e di buon senso certamente questi dati continueranno ad aumentare.