Abbiamo imparato a conoscere i tamponi durante questi anni di pandemia da Covid. Ma presto potremmo dire loro addio. Verranno sostituiti da un cerotto in grado, come il tampone, di rilevare i nostri anticorpi al Covid.
Una scoperta arrivata dagli scienziati giapponesi e che sarà in grado di dare un risultato rapido, in soli 3 minuti.
Alla parola Covid, subito ne associamo un’altra: tampone. Chi di noi non è stato costretto, almeno una volta in questi due anni di pandemia (ed ancora oggi, purtroppo) a fare un tampone, per capire se si era positivi o meno, se stare in quarantena o meno o capire, infine, se si era guariti. Tanti, forse troppi, fatti anche quando non si doveva.
Le nostre narici e la nostra gola ringraziano sì, ma adesso c’è una novità in arrivo. Potremmo, forse, dire addio presto ai tamponi e lasciare spazio ad una novità completamente diversa, ma soprattutto indolore.
Alcuni scienziati di Tokyo hanno sviluppato un dispositivo a mo’ di cerotto, da applicare sulla pelle e che è in grado di individuare la presenza degli anticorpi Covid nel nostro corpo.
Possibile? Sì. E in soli 3 minuti è anche capace di dare il risultato, a differenza dei 15 minuti di un tampone antigenico o delle 24 ore di quello molecolare. L’aumento delle infezioni, molto spesso non rilevate proprio perché si è senza sintomi e, quindi, non ci si sottopone al tampone, ha portato all’aumento dei casi di Covid, specie in quest’ultimo periodo e con le nuove variante, meno aggressive ma molto più contagiose.
Per questo, sta diventando sempre più difficile individuare, a differenza di come si faceva all’inizio della pandemia, la catena di contagio e dei contatti. Come fare per porre fine a tutto ciò, ma essere comunque prudenti? Si può continuare con le conoscenze classiche, chiedendo aiuto al tampone oppure optare per questo nuovo cerotto.
Ma in cosa consiste nello specifico? Questo team di ricercatori giapponesi, nel dispositivo da loro ideato, analizza (tramite l’applicazione di questo cerotto) il liquido interstiziale che è presenta fra l’epidermide e il derma e, anche se il livello di anticorpi in questo strato di pelle è inferiore rispetto a quelli presenti nel sangue, comunque può esser sufficiente per il rilevamento tramite test e capire se ne abbiamo a sufficienza oppure no.
Con dei microaghi porosi fatti di acido polilattico, essi prelevano il liquido di cui dicevamo prima dalla pelle stessa che poi, verrà messo in un biosensore immunologico, appositamente costruito, e ci saprà dire e saprà rilevare se nel nostro corpo sono presenti anticorpi Covid. Il tutto nel giro di pochissimo tempo.
Un vero e proprio nuovo screening rapido per ricercare, nuovamente, la eventuale catena di contatti da Covid. Ma, come spiegano gli stessi ricercatori, questo tipo di dispositivo potrà esser usato, in futuro, anche per altri tipi di infezioni.
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