Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità, si è detto molto preoccupato per il costante aumento dei contagi da Covid-19 in Europa.
“In questo momento siamo estremamente preoccupati per l’aumento dei casi di Covid-19 che stiamo vedendo in alcuni Paese. In particolare in Europa e nelle Americhe, dove gli operatori sanitari e i sistemi sanitari sono stati spinti al punto di rottura” ha detto il direttore durante la conferenza stampa a Ginevra.
Ghebreyesus ha però sottolineato le notizie positive che arrivano dalla ricerca dei vaccini, a seguito della diffusione di oggi dei dati preliminari del candidato sviluppato da Moderna.
“Questo non è il momento per l’autocompiacimento” ha detto il direttore generale dell’Oms. “Mentre continuiamo a ricevere notizie incoraggianti sui vaccini, rimaniamo cautamente ottimisti sul potenziale che nuovi strumenti comincino ad arrivare nei prossimi messi”. Il direttore ha poi invitato tutti i Paese a proteggere i propri operatori sanitari sempre attraverso i dispositivi di protezione individuale e a prepararsi a nuove ondate di Covid-19.
Il virus, ha ricordato Ghebreyesus, è pericoloso e “può attaccare ogni sistema del corpo”. Inoltre, ha sottolineato che “stiamo vedendo persone che sperimentano effetti a lungo termine” dell’infezione da Covid-19. “Quei Paesi che lasciano correre il virus senza controllo stanno giocando con il fuoco” ha avvertito il direttore generale dell’Oms.
Uno dei Paesi che da sempre è stato restio al lockdown è la Svezia. La seconda ondata di Coronavirus, però, ha violentemente colpito il Paese. Il virus, infatti, ha ricominciato a crescere esponenzialmente e, nella giornata di venerdì 13 novembre, sono stati confermati 6.164 decessi e 177.355 nuovi contagi, di cui 5.990 contagi e 42 decessi nelle precedenti 24 ore. Inoltre, in quella giornata, il numero dei pazienti in terapia intensiva per Covid-19 è arrivato a 128, occupando così il 30% della capacità totale.
Durante la conferenza stampa dello scorso mercoledì, il primo ministro svedese Stefan Lofven ha dichiarato che, a partire dal prossimo 20 novembre, non si potrà consumare alcol dopo le 22 nei ristoranti e nei bar per frenare la diffusione di Covid-19. Questo perché, ha detto il premier, “tutti gli indici puntano verso le direzione sbagliata”.
Inoltre a Stoccolma, una settimana fa, è stato reintrodotto il divieto di far visita alle case di cura per anziani, dopo che queste hanno registrato un picco di contagi di Covid-19.
Infine, l’epidemiologo svedese Anders Tegnell, nonostante continui a dimostrarsi sfavorevole all’utilizzo della mascherina e non voglia parlare di seconda ondata, ha ammesso che la situazione è peggiore rispetto allo scenario più negativo previsto e anche il servizio di test è andato in tilt a causa dell’aumento vertiginoso dei contagi.
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