Morte Cranio Randagio: secondo i pm, gli amici del rapper sviarono le indagini, coprendo il pusher che fornì la droga il giorno del decesso dell’artista.
I giudici che si sono occupati del caso della morte di Cranio Randagio hanno usato parole semplici, ma di grande spessore per definire il comportamento messo in atto dagli amici del rapper che – secondo quanto comunicato – avrebbero ostacolato le indagini e coperto il pusher che aveva portato droga alla festa dove il giovane artista perse la vita nel 2016.
Solo omertà dagli imputati coinvolti nella morte di Cranio Randagio, rapper che, nel 2016, morì a seguito di un mix fatale di droghe che non gli lasciò scampo. Sono queste le opinioni dei pm che ha condotto le indagini sul decesso del giovane artista.
Oltre al silenzio sulla vicenda, i due amici del cantante, Pierfrancesco Bonolis e Jaime Garcia De Vincentiis avrebbero ostacolato le indagini e coperto il pusher che fornì la droga in quel vestito che si svolse nella zona della Balduina, a Roma.
Bonolis è stato condannato a una pena di due anni e mezzo insieme a De Vincentiis, entrambi accusati di favoreggiamento.
I due amici del rapper avrebbero raccontato menzogne al fine di coprire un terzo amico che era giunto alla festa – organizzata in una casa di Via Anneo Lucano – per portare la droga. Vittorio Andrei, al tempo 22enne – meglio conosciuto come Cranio Randagio – morì a causa di un mix letale di sostanze stupefacenti. Proteggendo lo spacciatore hanno consapevolmente sviato le indagini.
La festa fu organizzata attraverso un gruppo Facebook che fu aperto da Bonolis. Tra quest’ultimo e un amico di nome Francesco Manente – identificato come Francesco Undici sul social – iniziò una conversazione, nella quale quest’ultimo affermava che avrebbe portato il crack per il festino.
Bonolis, secondo il giudice, avrebbe alterato il “contesto fattuale” in cui furono avviate le ricerche, in quanto – in un primo momento – hanno affermato che non c’era presenza di droga pesante nella festa, solo marijuana ritrattando, poi, questa versione. Bonolis, infatti, disse di aver consumato metanfetamine.
Per quanto riguarda Garcia, il giudice afferma che anch’egli ha alterato il contesto delle ricerche in merito alla circolazione e all’assunzione di droghe durante la festa, ma non solo: ha ammesso anche di non essere stato presente quando Andrei e lo spacciatore si sono incontrati. Anche lui, come l’amico Bonolis, nega la presenza di droghe pesanti durante il festino.
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