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Qual è l’origine dei crateri misteriosi apparsi negli ultimi anni in Russia, soprattutto in Siberia? La scienza e l’opinione pubblica internazionale si interrogano sullo strano fenomeno, tra ipotesi naturalistiche e le immancabili teorie del complotto. Intanto un nome è già stato trovato, sinkhole, per catalogare queste voragini (forse?) naturali, sulla cui origine gli scienziati, perplessi, si interrogano senza riuscire finora a fornire una spiegazione plausibile. Negli ultimi mesi la scoperta dei sinkhole si è intensificata: ecco tutti i casi conosciuti finora riguardo a questi crateri misteriosi.
Solikamsk – Novembre 2014
L’ultimo caso di sinkhole a catturare l’attenzione mediatica è stato scoperto a Solikamsk, nella regione siberiana, nei pressi di una delle più grandi miniere di sale di potassio del mondo. La profondità di questo cratere è impressionante, circa 100 piedi. Alcuni abitanti spaventati hanno affermato di aver visto come dei missili cadere dal cielo e precipitare sul luogo del sinkhole: più prudentemente gli esperti ritengono che a generare l’enorme voragine sia stato un terremoto di 20 anni fa, che avrebbe indebolito la struttura del substrato roccioso circostante la miniera rendendolo instabile. La causa comunque sembrerebbe essere diversa dagli altri sinkhole scoperti in Siberia quest’estate.
Siberia – Estate 2014
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Nell’estate 2014 il fenomeno dei sinkhole ha raggiunto una certa intensità in Siberia. Dapprima nel mese di giugno è apparsa una voragine a qualche decina di chilometri dal villaggio di Antipayuta, nel cuore della tundra siberiana, dove sono stati poi scoperti nuovi crateri il mese successivo. Secondo una prima ipotesi formulata dagli scienziati in loco la causa sarebbe un immenso lago ghiacciato che è stato rinvenuto nel fondo di uno dei crateri: lo scioglimento dei ghiacci potrebbe aver provocato una liberazione di grande quantità di gas nel sottosuolo, generando di conseguenza la profonda fenditura. Il pool di esperti si dice sufficientemente sicuro di questa spiegazione logica, per cui la vastità di colonne di ghiaccio, sali e gas che si sciolgono, in combinazione con le alte temperature atmosferiche, ingenerano esplosioni che lasciano questi crateri nel terreno. Crateri di rispettivamente 15 e 4 metri di diametro, quasi lillipuziani rispetto al primo di 70 metri rilevato in giugno, ma comunque sufficientemente grandi da suscitare lo spavento dei due pastori siberiani che per primi hanno lanciato l’allarme.
Turchia – Maggio 2012
Una voragine naturale si è aperta in Turchia nel maggio 2012: il terreno si è inabissato nella città di di Erzincan, provocando una voragine larga 5 metri e profonda 30 nei pressi di una fattoria. L’ipotesi avanzata dagli esperti in questo caso, di sicuro dalle dimensioni meno rilevanti rispetto a quelli siberiani, è che le attività carsiche abbiano generato un fenomeno di dissoluzione delle rocce, erodendo il terreno a poco a poco fino a sprofondare.
Daghestan – Gennaio 2012
Il 19 gennaio 2012 una gigantesca voragine è apparsa nella Repubblica del Daghestan, per la precisione tra i villaggi di Gurbuki e Karabudakhkent sul mar Caspio. Il fenomeno è avvenuto in aperta campagna, per cui fortunatamente non ci sono stati morti o feriti, ma gli scienziati al solito non hanno saputo fornire una spiegazione convincente. Il luogo del sinkhole è diventato una meta di pellegrinaggio per autoctoni e abitanti dei villaggi vicini, e anche in questo caso le ipotesi più fantasiose hanno preso corpo, tirando in ballo anche gli extraterrestri.
Guatemala – Giugno 2010
Non soltanto la Russia è stata interessata dai sinkhole: uno è sorto in piena Guatemala City nel 2010, ma in questo caso l’origine dello sprofondamento è certa, ovvero la tempesta Agatha che si abbatté sul Paese centroamericano quell’anno. Il pasaggio del fenomeno atmosferico ha generato una voragine larga 15 metri e profonda decine di metri, mettendo in moto fenomeni geologici già noti, strettamente legati alla natura carsica del suolo, ma anche al collasso di un sistema di drenaggio dell’acqua e alla mancata programmazione urbanistica. Insomma le colpe dell’uomo hanno dato una grossa mano ad Agatha per generare il sinkhole.
Le tesi complottiste
Tuttavia gli appassionati dei complotti che si sono scatenati sul web non si accontentano delle ipotesi ‘naturalistiche’, scatenandosi in teorie strampalate che tirano in ballo pure gli alieni o l’asteroide che nel 1908 colpì la Siberia nella località di Tunguska. Ma l’ipotesi più gettonata vedrebbe questi crateri come la prova evidente che la Terra sarebbe attraversata da una fitta rete di cuniculi, i cui terminali sarebbero appunto queste voragini, che compaiono appunto anche in altri luoghi del pianeta. Quale lo scopo di questi cunicoli? Anche qui impazzano le tesi complottistiche, in particolare si pensa a test nucelari proibiti.
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