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Salute

Creati embrioni umani sintetici per lo studio delle malattie genetiche

Un grande passo quello che la scienza ha compiuto oggi, gli scienziati infatti hanno ottenuto embrioni umani sintetici con cellule staminali.

Ricercatrice – Nanopress.it

Non sono stati usati né ovuli né spermatozoi ma è stato creato tutto in laboratorio, al fine di studiare malattie genetiche.

Embrioni umani sintetici per studiare le malattie

Un team di scienziati inglesi e americani ha messo a punto una tecnica innovativa che ha dato un risultato importante per studiare le malattie genetiche.

Gli scienziati hanno infatti ricavato degli embrioni umani sintetici usando cellule staminali senza però impiegare spermatozoi né ovuli.

Il Guardian ha riportato la notizia riprendendola da un annuncio fatto poche ore fa dall’Università di Cambridge e del California Institute of Technology, che hanno lavorato insieme per raggiungere questo traguardo.

Questi embrioni modello potrebbero risultare utili per studiare le malattie genetiche ma anche, come spiegato dagli esperti, le cause degli aborti spontanei che si presentano in maniera ricorrente. Questo lavoro è molto rivoluzionario ma ha sollevato dei problemi di natura etica, legislativa e legale perché è un tema molto delicato quello degli embrioni umani, che da anni crea polemiche.

Le parole di una ricercatrice del team

Una ricercatrice che ha preso parte all’ambizioso progetto, ha parlato nell’incontro annuale dell’International Society for Stem Cell Research, che si tiene a Boston, affermando che è possibile creare modelli simili a embrioni umani riprogrammando le cellule.

Studi in laboratorio – Nanopress.it

L’anno scorso il suo team di ricerca aveva ottenuto il primo embrione sintetico però di tipo animale, precisamente un topo. Tale embrione aveva addirittura un cuore battente e caratteristiche pressoché identiche a quelle di un animale vero e proprio.

Ha però subito specificato, per evitare equivoci, che non è questo il caso. Gli embrioni realizzati infatti non hanno strutture del muscolo cardiaco né del cervello, però includono cellule che normalmente formano la placenta o l’embrione stesso.

Ancora, i dettagli completi del lavoro di cui stiamo parlando oggi devono essere diffusi, però la biologa Magdalena Zernicka-Goetz, questo il nome della scienziata, si è sbilanciata descrivendo la coltivazione degli embrioni a un livello simile a quello raggiunto nel 14esimo giorno di sviluppo di un embrione naturale.

Il caso analogo con un embrione di topo

Era il 25 agosto del 2022 quando i quotidiani riportavano la notizia della creazione di un embrione di topo con tanto di cuore funzionante. In quel caso la ricerca venne effettuata per poter studiare le malattie senza ricorrere a test su cavie animali.

L’embrione sintetico raggiunse lo sviluppo record di 8,5 giorni ed era munito anche di cervello, insomma un vero e proprio laboratorio vivente per condurre studi sulle gravidanze e studiare malattie genetiche, insomma lo stesso scopo per cui oggi i ricercatori hanno tentato la medesima impresa creando però un embrione umano.

Studi in laboratorio – Nanopress.it

Già all’epoca in effetti lo studio di oggi venne anticipato e i ricercatori dissero che erano in corso esperimenti analoghi per ottenere embrioni umani e utilizzarli per studiare le malattie ma anche per ottenere organi per i trapianti, una cosa che ora ci sembra quasi fantascienza ma che potrebbe presto essere realizzabile e salvare tante vite umane con donazioni che non provengono da persone decedute.

Una bella svolta, inoltre questi embrioni possono essere utilizzati per osservare fenomeni eticamente impossibili da studiare in quelli naturali.

Nel mondo ci sono tante persone che aspettano anni per ottenere un trapianto e a volte muoiono nell’attesa, per questo il lavoro del gruppo è così importante e all’avanguardia. Si prefigge infatti l’importante obiettivo di salvare vite ma anche di studiare da vicino gli organi per capirne la struttura e curarli più efficacemente. Una pagina pionieristica e molto bella della medicina moderna, speriamo però che riesca ad abbattere i tanti cavilli legali ed etici che la circondano.

Claudia Marcotulli

Diplomata in grafica pubblicitaria, amo l'arte, la natura, gli animali, la grafica, la fotografia e la scrittura.

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