La tensione tra Cina Stati Uniti e Taiwan è ai massimi livelli e questo a causa del fatto che la presidente di Taiwan Tsai ha deciso di incontrare il leader della Camera statunitense McCarthy, nonostante siano pervenute da parte della Cina numerose raccomandazioni che chiedevano di evitare questo Incontro.
Quando l’ufficio presidenziale della presidente taiwanese ha confermato, ieri 5 aprile, che l’incontro con l’alto funzionario Usa sarebbe avvenuto nel tardo pomeriggio non la biblioteca Ronald Reagan in California, la tensione, già presente con le autorità cinesi, ha subito un repentino aumento. Questo nonostante McCarthy avesse già informato i suoi sostenitori il 4 Aprile dell’incontro, ma fino all’ultimo d’ufficio della presidente non aveva dato cenni del fatto che si sarebbe svolto realmente.
Dopo che la notizia emersa ufficialmente 20 aerei militari cinesi e tre navi da guerra sono state rilevate nelle zone limitrofe a Taiwan. L’ennesima dimostrazione della potenza militare cinese e del dissenso verso la vicinanza mostrata da Washington e Taipei, che viene considerata nonostante l’autonomia concessa nel corso degli anni, un territorio strettamente sotto la sovranità della Cina continentale.
Il viaggio della presidente di Taiwan verso Belize e Guatemala ha necessitato di transiti all’interno degli Stati Uniti che, come di consueto, vengono concordati con le autorità di Pechino e è vietato in qualle occasioni incontrare funzionari dell’amministrazione in carica e avere incontri diplomatici, ma dovrebbe essere puramente di una sosta, dove può essere organizzato una premiazione o un evento, ma senza la presenza di alti funzionari. Già da quando è emersa la notizia del viaggio negli USA è spuntata assieme ad essa la possibilità che la leader di Taipei potesse incontrare il rappresentante della camera McCarthy.
Nonostante inizialmente la notizia sia stata smentita e sia stata ridimensionata la faccenda, l’attenzione si è alimentata sempre più e la Cina ha precisato che, nel caso in cui la presidente avesse deciso di incontrare l’alto funzionario usa, Pechino avrebbe poi attuato contromosse molto dure, in quanto ritiene che si tratti puramente di un atto improntato ad alzare tensione nervosismo.
Qualche giorno fa aveva annunciato l’incontro il team di McCarthy precisando che si sarebbe tenuto in una libreria in California alla presenza anche di esponenti repubblicani e democratici. Fino al 4 Aprile non si era avuta notizia in merito all’incontro almeno in maniera ufficiale data Taipei che in realtà ieri ha confermato l’incontro non molto tempo prima del suo concretizzarsi.
McCarthy ha spiegato che avrebbe avuto un incontro bipartisan con sai presso la biblioteca presidenziale Ronald Reagan a Simi Valley.
La presidente di Taiwan Tsai ha deciso di proseguire nel suo intento di incontrare McCarthy e i due si sono riuniti, dopo che la leader è stata accolta da un bagno di folla al suo arrivo nell’hotel di Los Angeles. È stata accolta inoltre dal rappresentante di Taipei a Washington.
La leader di Taiwan ha incontrato lo speaker della Camera McCarthy insieme a un gruppo di legislatori Usa alla biblioteca Ronald Reagan in California.
Si tratta della seconda occasione per Tsai nella quale la presidente ha incontrato un alto funzionario statunitense, dato che meno di un anno fa ha ricevuto la ex speaker della Camera Nancy Pelosi a Taiwan.
Tsai è la prima presidente taiwanese ad incontrare un alto funzionario statunitense su suolo americano e il malcontento della Cina in merito alle relazioni tra Taipei e Washington è palpabile.
Dopo che l’ufficio presidenziale di Taiwan ha condiviso la notizia, il 4 aprile, che ha confermato l’incontro tra McCarthy e Tsai il malcontento cinese è emerso chiaramente.
L’amministrazione cinese ha dichiarato in una nota che ha dispiegato una “una nave di pattugliamento e salvataggio su larga scala nello stretto centrale e settentrionale di Taiwan per un’operazione di pattugliamento e ispezione congiunta di tre giorni”.
La scorsa estate le dimostrazioni militari scaturite dalla visita inattesa di Pelosi sono state sicuramente maggiori e nonostante gli avvertimenti ben chiari, le azioni militari sono state più indulgenti nonostante ci siano state.
La visita di Pelosi e il successivo avvicinamento di Taipei a Washington, ha deteriorato i rapporti tra Pechino e gli Usa in maniera profonda e l’incontro odierno potrebbe segnare un’accelerazione nella riunificazione di Taiwan alla Cina.
Il consolato cinese a Los Angeles ha duramente manifestato il malcontento in merito all’incontro tra McCarthy e Tsai e ha riferito in merito: “non favorevole alla pace, alla sicurezza e alla stabilità regionali” sottolineando che “minerebbe il fondamento politico delle relazioni Cina-USA.”
Sottolineando che: “Seguiremo da vicino l’evoluzione della situazione e salvaguarderemo risolutamente la sovranità nazionale e l’integrità territoriale”.
Il Partito Comunista Cinese rivendica costantemente la supremazia su Taiwan e l’idea è quella che, nel caso si renda necessario, è possibile utilizzare la forza.
Quando la presidente taiwanese ha iniziato il suo tour, che la porterà a toccare diverse Nazioni, ha adottato un atteggiamento duro e di sfida e ha dichiarato che: “pressione esterna non avrebbe impedito a Taiwan di connettersi con il mondo e le democrazie che la pensano allo stesso modo.”
Il ministero degli Esteri di Taiwan ha dichiarato, martedì 4 aprile, che le critiche mosse da Pechino verso Taiwan sono “sempre più assurde e irragionevoli. Taiwan non si tirerà indietro, e nemmeno gli amici negli Stati Uniti che sostengono Taiwan e le relazioni Taiwan-USA. I partner democratici diventeranno solo più uniti e avranno scambi più frequenti”.
I legami tra Taiwan e Stati Uniti hanno mostrato, con questa presa di posizione, un legame profondo che è stato evidenziato chiaramente con questo incontro.
Bonny Lin, direttore del China Power Project presso il Center for Strategic and International Studies di Washington, ha affermato che: “L’oratore McCarthy probabilmente utilizzerà l’incontro per dimostrare che gli Stati Uniti sono dalla parte di Taiwan e sono disposti a respingere i tentativi (della Cina) di fare pressione, costringere e isolare a livello internazionale l’isola”.
Una fonte vicina allo speaker McCharty ha sottolineato che l’incontro è un mezzo per dimostrare la vicinanza a Taiwan e si tratta di un momento particolarmente significativo anche per la leader di Taipei, che sta cercando di rafforzare le relazioni internazionali.
La leader di Taiwan Tsai ha voluto lanciare un avvertimento dichiarando che “la democrazia è minacciata” durante il suo incontro con McCharty.
Tsai ha dichiarato inoltre che: “Non è un segreto che oggi la pace che abbiamo mantenuto e la democrazia che (noi) abbiamo lavorato duramente per costruire stiano affrontando sfide senza precedenti”.
Sottolineando poi che: “Ancora una volta ci troviamo in un mondo in cui la democrazia è minacciata e l’urgenza di mantenere acceso il faro della libertà non può essere sottovalutata”.
McCharty ha sottolineato che: “L’amicizia tra il popolo di Taiwan e l’America è una questione di profonda importanza per il mondo libero. È fondamentale mantenere la libertà economica, la pace e la stabilità regionale”.
La presidente di Taiwan ha detto anche rivolgendosi al funzionario Usa: “Siamo più forti quando siamo insieme. Nei nostri sforzi per proteggere il nostro stile di vita, Taiwan è grata di avere gli Stati Uniti al nostro fianco”.
Prima dell’incontro tra i due esponenti sono state inviate navi e aerei come monito ma, successivamente, Pechino ha deciso di inviare una “nave di pattugliamento e salvataggio su larga scala” nello stretto centrale e settentrionale di Taiwan per un’operazione di “pattugliamento e ispezione congiunta di tre giorni, ha dichiarato in una nota l’amministrazione cinese per la sicurezza marittima del Fujian.”
Il leader della Camera Usa ha precisato anche: “Credo che il nostro legame sia più forte ora che in qualsiasi momento o momento della mia vita” e ha sottolineato quanto Tsai sostenga il legame tra Taipei e Washington.
La leader di Taiwan ha ringraziato il gruppo del Congresso che ha accettato di incontrarla.
Sottolineando che: “La loro presenza e il loro incrollabile sostegno rassicurano il popolo di Taiwan che non siamo isolati e non siamo soli”.
Nella serata di mercoledì 5 Aprile il ministero della difesa di Taiwan ha rintracciato un gruppo di portaerei cinesi guidato dalla shandong che si dirigeva nelle acque sud est Di Taiwan per l’addestramento nel pacifico.
nella conferenza stampa tenuta dopo l’incontro la presidente di Taiwan ha specificato che nessuno le potrà dire con chi può parlare e con chi può incontrarsi ma ha sostenuto inoltre che: “non è nostra intenzione intensificare” le tensioni con Pechino.
Quando i giornalisti, durante la conferenza, hanno chiesto al repubblicano di inviare un messaggio alla Cina a seguito dell’incontro e quale fosse, secondo lui, la possibile minaccia dopo aver incontrato sai è la risposta i McCarthy è stata: “Sono il presidente della Camera. Non c’è nessun posto in cui la Cina mi dirà dove posso andare o con chi posso parlare. Non c’è bisogno di ritorsioni”.
McCarthy ha anche anche sostenuto che gli Stati Uniti non hanno intenzione di violare nulla e di andare incontro a un contrasto reale.
Un portavoce del Pentagono ha detto, nella serata di mercoledì, che sono state ampliate le risorse nel l’indo pacifico in preparazione ad un’eventuale risposta aggressiva di Pechino nei confronti dell’isola ritenuta ribelle.
McCarthy nella conferenza finale ha precisato: “Dobbiamo continuare la vendita di armi a Taiwan e assicurarci che tali vendite raggiungano Taiwan in modo molto tempestivo. In secondo luogo, dobbiamo rafforzare la nostra cooperazione economica, in particolare con il commercio e la tecnologia”.
Pechino si è ovviamente opposto all’incontro e il ministero degli esteri cinese ha affermato in una nota riportata dall’agenzia di stampa cinese Xinhua che la Cina adotterà “misure risolute ed efficaci per salvaguardare la sovranità nazionale e l’integrità territoriale”.
Oltre a ciò emersa anche la dichiarazione di un portavoce del ministro della Difesa che ha chiesto immediatamente agli Stati Uniti di “fermare la loro palese interferenza negli affari interni della Cina”.
Nella dichiarazione emerge anche che: “Ci opponiamo fermamente a ogni forma di interazione ufficiale tra Stati Uniti e Taiwan e a qualsiasi visita del leader delle autorità taiwanesi negli Stati Uniti con qualsiasi nome o con qualsiasi pretesto“.
Concludendo poi con la precisazione: “La parte statunitense deve porre fine alla sua sfacciata interferenza negli affari interni della Cina e interrompere la sua interazione ufficiale con Taiwan“.
All’incontro in California, McCarthy ha detto a Tsai che una fede bilaterale nella libertà e nella democrazia ha costruito “il fondamento” della loro relazione duratura. L’amicizia tra il popolo di Taiwan e l’America è una questione di profonda importanza per il mondo libero, ed è fondamentale per mantenere la libertà economica, la pace e la stabilità regionale”,.
Ha sostenuto fermamente che: “Onoreremo i nostri obblighi e ribadiremo il nostro impegno nei confronti dei nostri valori condivisi dietro i quali tutti gli americani sono uniti”.
Ha sottolineato l’esigenza impellente di consegnare ulteriori forniture militari a Taiwan e questo sicuramente è qualcosa che tocca profondamente Pechino.
Ha precisato che la vendita di armi “era una strategia collaudata per dissuadere l’aggressione. È una lezione fondamentale che abbiamo imparato attraverso l’Ucraina, che l’idea di sanzioni giuste in futuro non fermerà qualcuno” che vuole fare la guerra”.
Ha sostenuto anche che in futuro vorrebbe ripetere incontri come quello avvenuto con Tsai.
Mike Gallagher, presidente del comitato del Partito comunista cinese della Camera, ha ribattuto alle critiche pervenute dalla Cina in merito all’incontro spiegando che: “Se il leader debitamente eletto di uno dei nostri più importanti partner democratici non può incontrare i leader americani sul suolo americano, allora noi stanno semplicemente nutrendo il coccodrillo che alla fine ci mangerà”.
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