Come sarà il Natale 2020 con le restrizioni anti Covid non dovrebbe essere la principale preoccupazione degli italiani secondo il microbiologo e docente dell’Università di Padova Andrea Crisanti, che spiega: “La terza ondata in queste condizioni è una certezza. Siamo in una situazione grave stabile, ci attende un inverno preoccupante“.
“L’Italia sarà il Paese con più morti in Europa”
Intervenuto a L’aria che tira il professore ha lanciato il suo accorato allarme per quello che verrà nei prossimi mesi, anche a fronte dell’imminente inizio della profilassi vaccinale anti Covid come predetta dal ministro Speranza e dal virologo Burioni: “Prima che il vaccino abbia effetto passeranno mesi, ci attende un inverno preoccupante. L’Italia alla fine della prossima settimana sarà il Paese con più morti in Europa, non è qualcosa di cui essere orgogliosi. Natale, con scuole chiuse e fabbriche a ritmo ridotto, va sfruttato per ridurre i contagi“.
Le misure anti Covid non dovevano calare
La situazione, così come dipinta da Crisanti, è causa delle misure troppo blande utilizzate dopo l’estate per contrastare Coronavirus, come spiega lo stesso microbiologo: “Con la riapertura delle scuole e delle attività produttive, abbiamo offerto una grande occasione al virus e i contagi sono esplosi. Dopo l’estate avevamo in mano una situazione gestibile e ce la siamo lasciati sfuggire. I casi residui potevano essere gestiti“.
Sul calo dei positivi e l’aumento dei morti
Andrea Crisanti ha anche parlato del numero di contagi, apparentemente in calo nella giornata di sabato, ma solo a fronte di un numero di tamponi inferiore rispetto alle giornate precedenti: “Il calo dei positivi di ieri è legato al numero dei tamponi eseguiti. Se avessimo fatto il consueto numero di tamponi, ieri avremmo avuto 28mila nuovi casi”.
Sulle zone di contagio
Il docente ha anche speso qualche parola di sconforto in merito all’uscita di alcune Regioni dalle zone di contagio considerate più gravi, con conseguente alleggerimento delle misure anti Covid: “In Lombardia, che è stata zona rossa, la situazione migliore. In Veneto, zona gialla, i casi aumentano“.