Paolo Gentiloni ha accettato con riserva l’incarico del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Sarà lui a formare ora un nuovo governo dopo le dimissioni di Matteo Renzi con tempi molto rapidi: il premier incaricato ha terminato le consultazioni alla Camera e salirà al Colle alle 17:30, dando la lista dei ministri. “Ho cercato di conciliare l’esigenza di tempi molto stretti con la necessità di ascoltare opinioni e proposte dalle forze parlamentari, che ringrazio tutte, sia chi ha preannunciato il proprio sostegno al governo, sia chi ha preannunciato opposizione. Da questi incontri sono emersi elementi utili”, ha dichiarato il premier incaricato.
La decisione del Capo dello Stato è arrivata al termine delle consultazioni. Dopo aver ascoltato tutti i partiti, Mattarella ha deciso di affidare a un uomo del PD la formazione di un nuovo esecutivo, il terzo dopo le elezioni politiche del 2013 (Bersani rimise il mandato senza nominare un suo governo) con un doppio scopo: dare al Paese un governo nel pieno dei poteri in vista dei tanti appuntamenti internazionali e non (il 15 dicembre c’è il Consiglio Europeo) e mettere mano a una nuova legge elettorale. “Cercherò di svolgere il compito con dignità e responsabilità per accompagnare e facilitare il lavoro parlamentare nel definire le nuove regole elettorali“, è stata infatti una delle prime dichiarazioni del premier designato.
I contorni della sua maggioranza non saranno dissimili da quella del precedente governo Renzi anche perché nulla è cambiato in Parlamento. Non solo. Le consultazioni hanno chiarito che la palla rimane nel campo dei democratici visto che nessuna grande forza d’opposizione si è resa disponibile a un governo di larghe intese.
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“Dalle consultazioni, è emersa l’indisponibilità delle maggiori forze delle opposizioni a condividere responsabilità in un nuovo governo. Dunque, non per scelta, ma per senso di responsabilità, ci muoveremo nel quadro del governo e della maggioranza uscente“, conferma Gentiloni nell’intervento dal Colle.
“Dalle consultazioni è emersa la conferma della decisione del premier Renzi di non accettare un reincarico in coerenza con l’impegno assunto durante la campagna referendaria. E questa coerenza merita rispetto da parte di tutti”, aveva detto nel passaggio precedente.
“Sono infine consapevole dell’urgenza di dare all’Italia un governo nella pienezza dei poteri e di rassicurare i nostri cittadini che affronteremo con il massimo impegno le priorità internazionali, economiche e sociali. A cominciare dalla ricostruzione delle zone colpite dal terremoto”, ha concluso.
I tempi saranno rapidissimi: Gentiloni, come da prassi, ha già incontrato Pietro Grasso e Laura Boldrini, presidenti di Senato e Camera, e già in giornata darà il via alle consultazioni alla Camera.
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