[livebl_intro]
La crisi di governo ha vissuto il suo iter istituzionale con le consultazioni al Quirinale. Il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, dall’8 al 10 dicembre ha sentito i rappresentanti della politica nazionale per sondare le volontà dei gruppi politici in Parlamento. Al termine di questi giorni di incontri, si è preso il tempo per riflettere e fare la sua scelta. Le ipotesi in campo erano tre: un governo Renzi bis, cioè il reincarico al premier uscente; un governo tecnico o di scopo (leggi qui i possibili candidati al ruolo); lo scioglimento delle Camere e il voto anticipato.
Mattarella ha incontrato tre volte Matteo Renzi prima delle dimissioni formali e ha fatto capire chiaramente, anche nei comunicati ufficiali, che avrebbe preferito il Renzi bis: d’altra parte, siamo in una situazione paradossale per cui, nel giorno delle dimissioni ufficiali, il governo ha incassato la fiducia al Senato sulla legge di stabilità, certificando l’esistenza politica della maggioranza in Parlamento. L’altra opzione sarebbe stata quella di un governo che lavori alla legge elettorale.
Il Capo dello Stato ha chiarito che non vorrebbe andare al voto con due leggi elettorali così disomogenee (una a vocazione maggioritaria alla Camera e una proporzionale al Senato) e preferirebbe che la politica si sedesse al tavolo per riscrivere le regole comuni. Contro però si troverà quasi tutto l’arco parlamentare: il PD di marca renziana, che spinge per il voto anticipato, così come il M5S che ora vorrebbe estendere anche al Senato l’odiato Italicum, la Lega, che è pronta a “scendere in strada” e Fratelli d’Italia.
Più cauta la posizione di Forza Italia: Silvio Berlusconi ha visto nella crisi di governo la sua possibilità di logorare Renzi e non vuole perdere l’occasione, rimandando a un governo a marcia PD senza però il segretario, come ha dichiarato pubblicamente Renato Brunetta. Per Mattarella si prospetta un lavoro difficile: armonizzare un quadro politico così complesso e a tratti irresponsabile non sarà impresa facile.
Alla fine la scelta di Mattarella è ricaduta su Paolo Gentiloni. Il Ministro degli Esteri è stato convocato domenica al Quirinale per ricevere l’incarico di formare un nuovo governo.
[/livebl_intro]
[livebl]
9:29
Il presidente della Repubblica Mattarella ha convocato per le 12:30 di domenica Paolo Gentiloni al Quirinale. Lo ha reso noto un comunicato della presidenza della Repubblica. Con ogni probabilità il ministro degli Esteri riceverà l’incarico di formare un nuovo governo.
[/livebl]
[livebl]
18:32
[veedioplatform code=”f49f1ad4ff6f375e69ba03e3cfdf3d45″]
Il presidente della Repubblica Mattarella si è fermato qualche minuto a rilasciare una breve dichiarazione al termine delle consultazioni. “Il nostro paese ha bisogno in tempi brevi di un governo nella pienezza delle sue funzioni. Ci sono adempimenti e scadenze di carattere interno e internazionale che vanno rispettate”, ha chiarito, per poi affrontare quanto emerso da questi giorni di colloqui: “Vi è l’esigenza generale di armonizzazione delle due leggi elettorali per elezione della Camera e del Senato, una condizione indispensabile” per andare alle elezioni anticipate. “Tra i primi punti in primo piano” per il nuovo Governo “il sostegno alle popolazione terremotate e la ricostruzioni dei loro territori”. “Nelle prossime ore valuterò quel che è emerso da questi incontri e prenderò le iniziative necessarie per la soluzione della crisi di governo”, ha concluso Mattarella.
[/livebl]
[livebl]
18:14
La delegazione del Partito Democratico ha concluso le consultazioni con il capo dello Stato. Visto il rifiuto delle opposizioni di formare un governo di responsabilità nazionale, il capogruppo Pd al Senato Luigi Zanda ha concluso la sua dichiarazione rimettendo nelle mani del presidente della Repubblica la soluzione della crisi, ribadendo il sostegno di tutto il partito verso qualsiasi decisione scelta. L’obiettivo è quello di andare al voto il più velocemente possibile.
[/livebl]
[livebl]
17:39
La delegazione Pd, composta dal vicesegretario Lorenzo Guerini, il presidente Matteo Orfini e i capigruppo di Camera e Senato Ettore Rosato e Luigi Zanda, è arrivata al Quirinale per le consultazioni con Sergio Mattarella.
[/livebl]
[livebl]
17:29
Giulia Grillo ha preso la parola per prima, al termine della Consultazione con Mattarella. Il
Movimento Cinque stelle chiede di andare al voto subito, non appena la Consulta deciderà sulla Legge Elettorale. Le fa eco Luigi Gaetti, che ribadisce la secca contrarietà al conferimento di un incarico di governo, l’ennesimo ‘calato dall’alto’. “Abbiamo portato all’attenzione di Mattarella tre questioni fondamentali. Renzi e il Pd hanno fallito. Questo è attestato dal No. Qualunque altro governo imposto dall’alto non avrebbe legittimazione popolare per governare e proseguirebbe le ricette economiche lacrime e sangue del precedente esecutivo. Per questo abbiamo chiesto di andare al più presto al voto con la legge elettorale che risulterà dalla sentenza della Consulta nelle prossime settimane. Non si può sprecare altro tempo e denaro pubblico per fare un’altra legge elettorale, visti gli esiti della precedente”. In sostanza per i cinquestelle “Il governo dimissionario deve limitarsi a essere mero strumento regolamentare a servizio del Parlamento e della Consulta, qualunque altra soluzione sarà un tradimento della volontà popolare”, ha aggiunto Gaetti.
[/livebl]
[livebl]
17:00
La delegazione M5S è arrivata al Quirinale. La capogruppo alla Camera, Giulia Grillo, e il capogruppo al Senato, Luigi Gaetti, sono a colloquio con il capo dello Stato.
[/livebl]
[livebl]
16:36
Silvio Berlusconi è uscito dal colloquio con Mattarella e si è fermato a leggere una breve dichiarazione senza rispondere alle domande dei giornalisti. FI, ha ribadito,
non sosterrà governi di larga coalizione. In sostanza per Forza Italia tocca al Pd trovare i nomi per arrivare a un governo e portare a compimento la legge elettorale. “Non siamo disponibili a entrare in nessun governo. Abbiamo illustrato a Mattarella quella che ci sembra l’unica strada possibile, l’approvazione in tempi rapidi di una nuova legge elettorale che renda omogenei i sistemi di Camera e Senato. E che garantisca corrispondenza tra maggioranza parlamentare e popolare”, ha concluso chiarendo di avere fiducia nelle azioni del presidente della Repubblica.
[/livebl]
[livebl]
15:49
Silvio Berlusconi è arrivato al Quirinale. Come annunciato, con il leader di Forza Italia ci sono i capigruppo di Camera e Senato, Renato Brunetta e Paolo Romani. L’ultima volta che l’ex Cav ha incontrato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è stato lo scorso 27 ottobre. “Berlusconi al Colle: il leader dei moderati italiani farà valere, ancora una volta, la voce di un popolo che anche nell’occasione referendaria si è dimostrato determinante” dichiara il deputato di Forza Italia Francesco Paolo Sisto alla vigilia delle consultazioni in cui Mattarella incontrerà Berlusconi. “Non c’è dubbio che l’impegno del presidente Berlusconi sia stato fondamentale per stoppare il tentativo renziano di appropriazione indebita delle istituzioni. E ora che la nostra democrazia è stata messa in sicurezza, dobbiamo lavorare ad una legge elettorale condivisa e ponderata che consenta al Paese di tornare al voto. Gli italiani hanno voglia di democrazia parlamentare e di rappresentanza, ed è da qui che dobbiamo ripartire”.
[/livebl]
[livebl]
14:32
Pranzo a palazzo Grazioli prima di salire al Colle. Silvio Berlusconi ha riunito i capigruppo di Forza Italia Renato Brunetta e Paolo Romani per preparare le consultazioni di oggi alla 16.
[/livebl]
[livebl]
14:08
Angelino Alfano è arrivato a palazzo Chigi dopo aver partecipato alle consultazioni con Sergio Mattarella al Quirinale. Il ministro dell’Interno del Governo dimissionario è stato preceduto da Pier Carlo Padoan, Dario Franceschini, Maria Elena Boschi, Carlo Calenda, Maurizio Martina e il sottosegretario Claudio De Vincenti.
[/livebl]
[livebl]
12:48
Angelino Alfano, presidente di Ncd e ministro dell’Interno,
rilancia un Renzi Bis o un governo di tutti. Dopo le consultazioni al Quirinale con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ha ribadito “che siamo a favore di una comune responsabilità di tutte le forze volenterose che avranno un senso di appartenenza comune per formare un governo che affronti l’emergenza del disagio sociale, della povertà, della legge elettorale e della vicenda bancaria che corrisponde al tema del risparmio e dei conti correnti di tantissimi italiani. Questa è la strada e ci affidiamo al presidente della Repubblica. Qualora ci fosse un diniego da parte degli altri partiti, noi
non saremmo contrari a un reincarico del presidente Matteo Renzi. Noi ci affidiamo al Presidente della Repubblica. Siamo per chiudere subito la crisi di governo. E per il tema della
legge elettorale riteniamo corretto non attendere l’esito della Corte costituzionale. Abbiamo già presentato un provvedimento per un proporzionale corretto con premio di maggioranza”. Con lui erano presenti i capigruppo a Camera e Senato,
Maurizio Lupi e
Laura Bianconi, oltre al coordinatore dei Centristi per l’Italia
Gianpiero D’Alia.
[/livebl]
[livebl]
12:05
I ministri dell’Economia e dei Beni culturali del governo dimissionario, Pier Carlo Padoan e Dario Franceschini, sono a Palazzo Chigi dove è presente Matteo Renzi. E il capogruppo Fi alla Camera Renato Brunetta twitta: “Matteo Renzi asserragliato a Palazzo Chigi continua sue consultazioni parallele. Scorrettezza istituzionale e costituzionale. Vada a casa!”.
[/livebl]
[livebl]
12:03
“Siamo pronti a dare il nostro sostegno per fare una nuova legge elettorale con il tipo di governo che il presidente Mattarella deciderà, anche un Renzi bis” ha dichiarato
Denis Verdini con il capogruppo al Senato di Ala, Lucio Barani, dopo le consultazioni al Quirinale con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Con lui sono presenti, tra gli altri, anche il segretario di Scelta civica Enrico Zanetti oltre ad Antonio Merlo, presidente del Movimento associativo Italiani all’estero.
[/livebl]
[livebl]
11:37
NO RENZI BIS. Il capogruppo alla Camera di Sel-Sinistra italiana
Arturo Scotto dopo le consultazioni al Quirinale con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, insieme alla senatrice Loredana De Petris spiega che il passo necessario per il futuro è ridurre la frattura aperta nella società. Per questo il suo partito non è d’accordo con un ritorno di Matteo Renzi a palazzo Chigi, che verrebbe vissuto “come una sfida a milioni di persone che hanno espresso un giudizio drastico sul governo”. Sel dunque chiede che nasca un governo finalizzato a fare una legge elettorale nuova che risponda alla domanda di rappresentanza forte del paese e archivi definitivamente il sistema maggioritario.
NO GENTILONI: “Assolutamente no, noi siamo chiari e netti. Discontinuità è discontinuità quindi non solo ‘no’ a Matteo Renzi ma anche a chi lo rappresenta”, ha dichiarato la senatrice di Sel-Sinistra italiana
Loredana De Petris, rispondendo ai cronisti che le chiedono se il gruppo sia favorevole a un governo Gentiloni.
[/livebl]
[livebl]
11:12
Nello Studio alla Vetrata il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella riceve i grandi gruppi parlamentari. Alle 11 è il turno di Sel-Sinistra italiana con i capigruppo Arturo Scotto e Loredana De Petris.
[/livebl]
[livebl]
10:43
10-12-2016. Si apre alle 11 la terza e ultima giornata di Consultazioni al Quirinale del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella per tentare di traghettare il Paese fuori dalla crisi di governo. I primi ad essere sentiti sono i rappresentanti di Sinistra Italiana-Sinistra ecologia e libertà. Ieri il capo dello Stato ha ricevuto il gruppo Misto, le minoranze linguistiche, l’Udc, Fratelli d’Italia e la Lega Nord, ma è oggi la giornata più importante, con i colloqui col Pd, il Movimento 5 Stelle e Forza Italia.
[/livebl]
[livebl]
19:06
A
chiudere la giornata di consultazione è la
Lega Nord che si presenta
senza Matteo Salvini. Al Capo dello Stato è stata ribadita la
posizione espressa dopo il referendum dallo stesso segretario del Carroccio: subito al voto. “
Il popolo vuole votare e ha bocciato Renzi” ed è per questo che la Lega insiste. “Vogliamo votare il prima possibile”, confermano gli esponenti leghisti. “Non ci scandalizzerebbe se ci fosse la firma di Renzi sul decreto salva-MPS”, è la posizione a proposito della crisi della banca toscana.
[/livebl]
[livebl]
18:39
A dispetto delle indiscrezioni di stampa,
Raffaele Fitto guida la delegazione di
Conservatori e Riformisti (CR). Per l’ex pupillo di Forza Italia, rimane chiara l’opposizione al governo uscente e la necessità di avere una
nuova legge elettorale. “Siamo contro il proporzionale”, chiarisce Fitto a cui non interessa chi salirà a Palazzo Chigi. “Il perimetro del governo non ci riguarda
[/livebl]
[livebl]
18:28
A Palazzo Chigi sale di nuovo Paolo Gentiloni, dato da molti il candidato più forte a sostituire Matteo Renzi. Chi si sfila (al momento) dal toto-premier è Dario Franceschini che su Twitter nega ogni retroscena che lo riguardano.
[/livebl]
[livebl]
18:19
La delegazione del gruppo per le Autonomie (SVP-UV-PATT-UPT)-PSI-MAIE del Senato conferma il sostegno a ogni nuovo governo che rimetta mano alla legge elettorale
[/livebl]
[livebl]
18:18
Mentre le consultazioni sono in corso, arriva la chiusura della Borsa: il titolo di Mps, dopo essere stata sospeso più volte, chiude a -10,55%
[/livebl]
[livebl]
17:48
Anche per il gruppo parlamentare Civici e Innovatori (CI) della Camera è necessario avere una legge elettorale che sia condivisa per cui serve un governo con confini allargati oltre l’attuale maggioranza.
[/livebl]
[livebl]
17:30
Per il gruppo parlamentare Grandi Autonomie e Libertà (Grande Sud, Popolari per l’Italia, Moderati, Idea, Alternativa per l’Italia, Euro-Exit, M.P.L.-Movimento Politico Libertas) del Senato parla ai giornalisti Mario Ferrara, dopo una breve stoccata a chi non conosce tutti i gruppi di Palazzo Madama (“Abbiamo più senatori della Lega), conferma per la sua delegazione la “necessità di una nuova legge elettorale con il criterio dell’omogenità e che consenta il voto diretto del cittadino”.
[/livebl]
[livebl]
17:02
Le consultazioni proseguono con
Democrazia Solidale – Centro Democratico (DeS-CD) della Camera per cui serve una
transizione responsabile. Per questo serve “un
governo che sia nella pienezza delle sue funzioni” per una nuova legge elettorale a partire dalla revisione dell’Italicum “su cui il Parlamento si è peraltro già espresso”. A parlare è
Lorenzo Dellai che ricorda come “la legge elettorale non può essere scaricata sulla Consulta, è il Parlamento che se ne deve fare carico”. Per questo, sarebbe utile “anche il concorso delle forze politiche di opposizione”, ma, chiarisce Dellai, “la maggioranza che ha sostenuto il governo Renzi non può esimersi da assumersi le sue responsabilità”. Secca la risposta in merito alla proposta di FdI di un governo a data certa. “I governi non sono come lo yogurt che hanno la scadenza”.
[/livebl]
[livebl]
16:26
Le consultazioni riprendono nel pomeriggio con la delegazione di
Fratelli d’Italia. A parlare è
Giorgia Meloni che ha chiesto a Mattarella il
voto immediato tracciando una road map che porti
alle urne al massimo per marzo 2017, anche per “rispettare il voto del referendum”.
Nessun appoggio a qualunque governo, chiarisce la leader di FdI. “La condizione dell’Italia di oggi è responsabilità del premier uscente Matteo Renzi”, che avrebbe messo davanti l’interesse del partito a quello dell’Italia. “Una nuova legge elettorale si può fare in poche settimane”, continua. “Quello che serve all’Italia è stabilità e discontinuità: un Renzi bis sarebbe irrispettoso”. Fratelli d’Italia chiede un governo con data certa, ossia un esecutivo guidato da non importa chi (ma non Renzi) che faccia solo la legge elettorale. “Abbiamo chiesto a Mattarella di
richiamare alla responsabilità la Corte Costituzionale“, spiega Meloni che critica la scelta della data del 24 gennaio. Per andare al voto, FdI propone “poche modifiche all’Italicum” e allo stesso tempo di “aprire un tavolo del centrodestra per fare proposta unica da portare al PD, con introduzione delle primarie per legge”. Se questo non ci sarà, sono
pronti a una mobilitazione per il 22 gennaio.
[/livebl]
[livebl]
15:22
Sulla crisi di governo incombe ora un nuovo macigno. La
Bce ha respinto la richiesta di Monte dei Paschi di una proroga di 20 giorni alla scadenza di fine anno per completare l’aumento di capitale da 5 miliardi di euro. A dirlo è un’indiscrezione della Reuters. La
crisi della terza più grande banca d’Italia, la più antica al mondo e una delle più grosse in Europa, potrebbe necessitare di un
intervento dello Stato il che renderebbe necessaria una strategia chiara da parte di un governo solido. Il titolo di Mps ha perso l’11,42% ed è stato sospeso dalle trattative in Borsa.
[/livebl]
[livebl]
13:16
La mattinata di consultazioni è terminata: si riprende alle 16. Al momento, la preferenza va a un governo che lavori per la legge elettorale o per un governo che continui l’operato dell’esecutivo Renzi ma senza di lui. Finora però sono sfilate le formazioni più piccole: nel pomeriggio si apre con Fratelli d’Italia e si chiude alle 19 con la Lega. Non ci sarà Matteo Salvini.
[/livebl]
[livebl]
12:59
Riccardo Nencini parla per il gruppo del
Partito Socialista Italiano (PSI)-Liberali per l’Italia (PLI) del Gruppo parlamentare alla Camera. Il vice ministro ai Trasporti ha dato la sua preferenza a un “
governo di scopo a responsabilità corale“, ricordando che per “metà di questa legislatura c’è stato un governo con una larga maggioranza”. Il governo di larghe intese dovrebbe occuparsi della
legge elettorale, ma dare anche continuità all’operato dell’esecutivo uscente, per esempio con i decreti attuativi per la legge di stabilità. “L’Italia è attesa a impegni internazionali rilevantissimi”, ricorda Nencini. L’alternativa è la scelta di una “figura di alto profilo internazionale”.
[/livebl]
[livebl]
12:40
Il movimento Partito Pensiero e azione (PPA-Moderati) del Gruppo parlamentare Misto della Camera ha chiesto una nuova legge elettorale con un governo di larga maggioranza il più larga possibile.
[/livebl]
[livebl]
12:25
Flavio Tosi parla a nome del gruppo FARE!-PRI del Gruppo Misto della Camera. La loro scelta primaria è il governo di larghe intese che però “si allontana”. La seconda è un governo messo a punto per la legge elettorale per andare al voto prima possibile. “Serve una legge che garantisca governabilità”, ricorda il sindaco di Verona. “Il profilo di chi guiderà questo governo sarà scelto dal Presidente in accordo con il segretario del primo partito”, ricorda Tosi che chiede di “svelenire il clima” politico post referendum e apre a un Renzi bis.
[/livebl]
[livebl]
12:01
Il gruppo dell’Unione Sudamericana Emigrati Italiani (USEI-IDEA) è stato ricevuto in rappresentanza degli italiani all’estero che hanno votato in maggioranza Sì al referendum. “Siamo consapevoli della necessità di avere una legge elettorale, non si può andare al voto senza. Siamo a disposizione perché vogliamo essere protagonisti di un nuovo governo”, dice la delegazione che si offre per “lavorare in vista di una maggioranza più ampia che mantenga lo spirito delle riforme”.
[/livebl]
[livebl]
11:42
A parlare per l’UDc è Rocco Buttiglione. Lo storico rappresentante dei popolari indica il tema centrale del suo incontro con Mattarella: l’impossibilità di avere in Italia un sistema maggioritario con la richiesta di fare una legge elettoral proporzionale, magari con un “piccolo premio di maggioranza che favorisca le alleanze”, spiega. “Con tre blocchi più o meno uguali non è possibile che una forza governi da sola a meno di non dare un premio maggioranza spropositato”, dice Buttiglione, che guarda a un governo di grande coalizione “di due dei tre blocchi: la sinistra moderata e i popolari, con un appello personale a Silvio Berlusconi“. Le difficoltà sono enormi, visto che “in campagna elettorale ci si è sparati addosso con toni da guerra civile”. L’alternativa è un governo che “continui il percorso riformatore del governo Renzi e apra il tavolo delle trattativa per la legge elettorale”. Buttiglione cita la politica della DC e di Aldo Moro, una politica “del dialogo, della moderazione e della negoziazione”, che affronti “il tema della povertà, metta in sicurezza sistema bancario e conduca in EU i negoziati per riscrivere le regole della costituzione economica europea”. L’UdC, conclude Buttiglione, è disponibile a sostenere un governo per le riforme.
[/livebl]
[livebl]
11:37
Matteo Renzi e Paolo Gentiloni sono a Palazzo Chigi. Secondo SkyTg24, il premier e il ministro degli Esteri si sono riuniti nella sede del governo: la presenza del ministro potrebbe essere docuto per lo svolgimento della normale amministrazione,
forse per riferire sulle novità del caso Regeni. Più probabile invece che Renzi stia sondando Gentiloni sulla possibilità di rilevare la Presidenza e condurre l’esecutivo al suo posto. Le indiscrezioni infatti dicono che Mattarella preferisca un Renzi bis o un governo a guida PD che, ricordiamo, ha la maggioranza relativa in Parlamento.
[/livebl]
[livebl]
11:17
Tocca al gruppo Alternativa Libera Possibile capitanata da Pippo Civati che chiede una nuova legge elettorale. Il primo a prendere la parola è Massimo Ardini, ex M5S, che definisce ottimo il colloquio avuto con il presidente. “Abbiamo ragionato sul tema delle elezioni” che, per il gruppo, hanno un senso solo se ci sono condizioni. Si apre alla disponibilità per un governo che abbia come obiettivo “il contrasto alla povertà”, definito un “passaggio necessario”, e la definizione delle regole comuni. Ha parlato anche Civati: “Il paese arriva da 3 anni di riforme mancate e bocciate. Siamo per una legge che dia potere ai cittadini”, perché, ricorda l’ex dem, “è incostituzionale il trasferimento dell’Italicum da una e dall’altra Camera“, con riferimento a quanto chiesto da Grillo e dal M5S. “Siamo pronti ad andare a votare nella pienezza delle condizioni”. L’appoggio a un governo, chiarisce Civati, è solo per una “disponibilità istituzionale”, all’insegna “della responsabilità, sobrietà e cautela per i toni. Chi ha vinto e perso devono ritrovarsi almeno sulle regole”. Infine, l’accenno al voto per il No di giovani e del Sud: “C’è anche una questione sociale da affrontare, che pensiamo abbia avuto un peso nel voto referendario”, ha aggiunto
[/livebl]
[livebl]
11:10
“Abbiamo espresso al presidente della Repubblica la necessità di rivedere al più presto la legge elettorale, anche alla luce del pronunciamento della Consulta, per arrivare ad una certezza delle regole del gioco e una legge omogenea tra Camera e Senato. Se il Governo dovesse andare oltre ci riserveremmo di valutare i programmi”: è quanto detto da Albert Laniece esponente della minoranza linguistica della Valle D’Aosta del Senato
[/livebl]
[livebl]
10:55
La rappresentanza della Südtiroler Volkspartei ha chiesto un governo che metta a punto una legge elettorale che garantisca governabilità. “Votare con l’Italicum è tecnicamente impraticabile, occorre la modifica in Parlamento ed è per questo che occorre un governo che vari un nuova legge elettorale anche senza il verdetto della Corte Costituzionale, è il Parlamento che la deve fare non la Consulta”, dice il rappresentante alla Camera. “I cittadini hanno diritto di sapere come si vota. Abbiamo bisogno di politiche di cambiamento che si posson avere solo con governo politico e nel pieno potere o con leggi che permettono piena governabilità”. Il Trentino e la provincia di Bolzano hanno votato Sì al referendum: il voto, continuano i parlamentari, “ha dato incarico a noi per chiedere continuità, stabilità e governabilità che significa fare una legge che la assicuri per future elezioni”.
[/livebl]
[livebl]
10:24
Dura circa 20 minuti l’incontro con il Gruppo Misto al Senato che ha chiesto a Mattarella di fare una scelta che renda “visibile l’effetto del referendum” e ha aperto a un “governo con ampia maggioranza per una riforma della legge elettorale che restituisca al Parlamento il peso che la Costituzione gli attribuisce”, come ha dichiarato il senatore Francesco Campanella, del gruppo misto. Il rappresentate dell’Italia del Valori, che ha appoggiato il NO, ha dato la disponibilità della formazione di Antonio Di Pietro a far parte di un governo di scopo per la messa a punto di una nuova legge elettorale, a patto che sia composto da una maggioranza allargata a tutto l’arco parlamentare.
[/livebl]
[livebl]
9:47
9-12-2016. Secondo giorno di consultazioni per il Capo dello Stato. Si parte alle 10 con le formazioni politiche minori: il dibattito politico entra nel vivo, in attesa degli incontri con le delegazioni dei partiti più importanti. Il gruppo Misto al Senato è il primo della lista. LEGGI QUI IL CALENDARIO DEFINITIVO
[/livebl]
[livebl]
19:44
Le consultazioni sulla crisi di governo per oggi sono concluse, riprenderanno domani per poi concludersi sabato pomeriggio.
[/livebl]
[livebl]
19:26
Si è concluso anche il terzo – e ultimo per oggi – colloquio di Mattarella. Giorgio Napolitano ha lasciato la camera di consultazione tra i flash dei fotografi senza rilasciare dichiarazioni.
[/livebl]
[livebl]
18:55
Laura Boldrini ha terminato il colloquio con Mattarella, all’uscita non ha rilasciato dichiarazioni ma sorridendo ha risposto ‘Buonasera’ a cronisti e fotografi.
[/livebl]
[livebl]
18:48
Il presidente emerito Giorgio Napolitano è arrivato al Colle per l’incontro con Mattarella. Napolitano sarà l’ultimo ascoltato dal Capo dello Stato in questa prima giornata di consultazioni.
[/livebl]
[livebl]
18:37
Terminato il colloquio con il presidente del Senato, Pietro Grasso, il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, è ora in consultazione con la presidente della Camera, Laura Boldrini.
[/livebl]
[livebl]
18:33
Il presidente Grasso è uscito dal colloquio con Mattarella. Con passo deciso si è allontanato senza rilasciare dichiarazioni.
[/livebl]
[livebl]
18:15
E’ arrivata al Quirinale, con un quarto d’ora d’anticipo, anche la presidente della Camera, Laura Boldrini.
[/livebl]
[livebl]
18:01
Con l’arrivo del presidente del Senato, Pietro Grasso, sono iniziate ufficialmente le consultazioni del Capo dello Stato, Sergio Mattarella.
[/livebl]
[livebl]
18:00
8-12-2016. Il primo a salire al Colle è il presidente del Senato, Pietro Grasso, seguito alle 18.30 dalla presidente della Camera, Laura Boldrini e, alle 19 dall’ex presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.
[/livebl]
[livebl_end] [/livebl_end]