La crisi di governo potrebbe essere alle porte e con lei potrebbero rallentare o bloccarsi alcune riforme e misure in corso. Ecco cosa potrebbe succedere.
Sono tante le riforme e i dossier che potrebbero subire un fermo con la presunta crisi di governo: ieri Mario Draghi ha consegnato le sue dimissioni, che ora sono tutte da vedere.
Se dovesse cadere il governo, sono tanti i dubbi che restano su come andranno avanti le disposizioni di questi mesi, tra cui il tanto dibattuto Pnrr.
Sta per scoppiare, ancora una volta, un caos a Palazzo Chigi: ancora una volta, il governo potrebbe cadere e questo porterà ripercussioni su tutte le riforme e i dossier aperti ad oggi.
La crisi di governo è dietro l’angolo, dopo che Mario Draghi ha presentato le sue dimissioni al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Al momento, il Capo di Stato ha rimandato tutto al Parlamento, il 20 luglio quando il premier esporrà le sue ragioni alla Camera.
Questo, però, potrebbe portare a uno stop drastico di alcune riforme e provvedimenti che erano ancora in stand by.
Iniziamo dal Pnrr (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), di cosa si tratta? È un documento che il governo italiano ha predisposto per illustrare come intende gestire i fondi di Next generation Eu. Suddivide i settori di intervento in 6 missioni principali, tra cui digitalizzazione, salute e transizione ecologica.
Per l’Italia questo vale complessivamente 191 miliardi di fondi e ora siamo in una fase molto delicata, perché una volta varate le norme per molti progetti si entrerà nella fase operativa.
Entro fine anno dovranno essere raggiunti 100 obiettivi, ma se la crisi di governo scoppierà i tempi potrebbero non essere rispettati.
Si parla anche di benzina e bollette, le misure per mitigare i prezzi di queste ultime sono in scadenza mentre da settembre scadrà il taglio di 30 centesimi sul prezzo dei carburanti, quindi dovranno essere rinnovati gli interventi per l’ultimo trimestre dell’anno.
Se ci sarà una crisi di governo, anche altre riforme resteranno in bilico.
In particolare, parliamo del ddl Concorrenza, che sta scatenando lo sciopero dei tassiti, la questione del cuneo fiscale, su cui Draghi aveva annunciato l’arrivo di riforme strutturali, e ancora la questione pensioni: a breve scadranno Quota 102, l’Ape Sociale e Opzione Donna.
Il governo Draghi a luglio, poi, doveva discutere dello Ius Scholae, che prevederebbe la possibilità per i minorenni stranieri di richiedere la cittadinanza italiana, dopo aver frequentato le aule scolastiche per almeno cinque anni.
Tutto questo potrebbe rimanere in sospeso, staremo a vedere dopo il 20 luglio cosa accadrà e come andrà avanti il governo italiano.
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