Silvio Berlusconi e Matteo Salvini, riuniti nella villa in Sardegna del leader di Forza Italia, si schierano contro un governo M5S e sono pronti ad andare alla urne. Intanto i sindaci italiani chiedono a Draghi di restare.
Matteo Salvini e Silvio Berlusconi si sono riuniti nella villa di quest’ultimo in Sardegna per discutere della crisi di governo, dopo che il premier Mario Draghi ha presentato le sue dimissioni a Mattarella.
I due leader di Lega e Forza Italia sono schierati contro il Movimento 5 Stelle, d’accordo sul fatto che un governo pentastellato non sia la scelta giusta.
Mentre nel Movimento 5 Stelle c’è turbamento per la posizione da prendere nella crisi di governo alle porte, il centrodestra si coalizza.
Matteo Salvini si è recato nella villa in Sardegna di Silvio Berlusconi, dove i due leader di centrodestra hanno parlato della crisi imminente, dovuta alle dimissioni di Mario Draghi che il 20 luglio saranno discusse in parlamento.
Si pensa, quindi, già a nuove soluzioni ma i due capi di Lega e Forza Italia sono uniti su un fronte comune: puntano il dito contro il leader M5S, Giuseppe Conte, e contro un possibile governo guidato dai pentastellati.
In una nota congiunta, diffusa in queste ore, si legge: “Le nuove dichiarazioni di Giuseppe Conte, contraddistinte da ultimatum e minacce, confermano la rottura di quel “patto di fiducia” richiamato giovedì dal Presidente Mario Draghi e alla base delle sue dimissioni”.
Silvio Berlusconi e Salvini sono pronti a tornare alle urne, affidandosi al buon senso dei cittadini per formare un nuovo governo, se le dimissioni di Draghi saranno irremovibili, come sembrano.
Intanto, oggi ci sarà l’assemblea dei parlamentari del Movimento 5 Stelle con Giuseppe Conte, per decidere quale sarà il fronte comune del partito.
In questo caos governativo, in cui è in bilico il destino del nostro Paese, ben mille sindaci hanno firmato una lettera per Mario Draghi, in cui si chiede al premier di non lasciare il suo ruolo fino alla fine del suo mandato.
Questa potrebbe essere la chiave per far rimanere Draghi al comando, fino alla conclusione naturale del suo mandato. La richiesta dei sindaci è dovuta alla paura dell’incertezza, alla voglia di stabilità per l’Italia che ha tanti punti in sospeso.
Un’iniziativa, però, che non è stata vista di buon grado da molti, come Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia. La leader politica non è d’accordo con l’appello dei sindaci, perché pensa che ormai il governo Draghi non sia più lo stesso salito al potere a febbraio 2021.
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