[didascalia fornitore=”altro”]Un’immagine generica di pizzeria/Pixabay[/didascalia]
Un brutto episodio di discriminazione nei confronti di malati di epilessia è stato segnalato dalla FIE, la Federazione Italiana Epilessie. Secondo quanto denunciato, una donna di 47 anni ha avuto una crisi epilettica mentre si trovava col marito in un ristorante pizzeria sul lungomare di Marotta, in provincia di Pesaro: passata dopo pochi minuti e senza l’intervento medico, la coppia ha continuato la cena. Tutto sembrava rientrato finché l’uomo non è andata in cassa a pagare: lì, la titolare del locale li ha rimproverati di aver spaventato i clienti. “Gente come voi è meglio che stia a casa”, avrebbe poi aggiunto.
La denuncia ha avuto un’eco sui media grazie alla denuncia della donna su un post su Facebook e della stessa Fie. Secondo la titolare, la signora avrebbe spaventato la clientela con la sua crisi epilettica, sottolineando che “gente come loro sarebbe meglio se ordinasse e mangiasse la pizza a casa”. In realtà, come specificato dal marito e dalla Fie in una nota, l’episodio non solo non ha creato allarme e lamentele tra i clienti, ma un paio di persone si erano avvicinate a loro per aiutarla.
“Purtroppo, non si tratta di un caso isolato ma di uno degli ancora numerosi episodi in cui persone con epilessia sono vittime di discriminazione conseguenza dello stigma che grava su di loro a causa della malattia e della sua scarsa conoscenza”, ha commentato Rosa Cervellione, presidente della Federazione Italiana Epilessie.
L’episodio suona ancora più crudele in questo momento: la Fie ha lanciato la campagna Trenta Ore per la Vita, dedicata all’epilessia, iniziativa in corso in tutta Italia fino al 17 ottobre per promuovere la conoscenza della malattia e sostenere la ricerca scientifica finalizzata a facilitare la diagnosi e la cura delle forme più gravi di epilessia infantile.
Sebbene poco conosciuta, l’epilessia è una malattia molto diffusa in Italia: secondo i dati Fie, l’epilessia colpisce una persona su cento e sono almeno 125mila gli italiani che soffrono di una forma di epilessia che non risponde ai farmaci, con 80% delle epilessie che insorge nell’infanzia e nell’adolescenza e con 25mila nuovi casi diagnosticati in Italia ogni anno.
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