Crisi idrica: se vieni beccato in giardino ti fanno all’istante 500 euro di multa. È allerta.
Con la siccità e la crisi idrica in atto bisogna prestare massima attenzione all’utilizzo dell’acqua: ci sono diversi Comuni che hanno emesso ordinanze anti-spreco acqua. Considerata la condizione di siccità idrogeologica i Sindaci invitano i cittadini a limitare l’utilizzo dell’acqua potabile per usi impropri.
Le ordinanze vietano in determinate fasce orarie di utilizzare l’acqua potabile per lavare la propria auto o per innaffiare le piante del proprio giardino o orto. Sole le attività non produttive sono interessate dal divieto di utilizzo dell’acqua potabile. È consentito utilizzare l’acqua della rete idrica solo per gli usi domestici, industriali e zootecnici.
Gli innaffiamenti dei campi sportivi in terra battuta e manto erboso e i servizi di igiene urbana sono esclusi dall’ordinanza. È consentito esclusivamente il riempimento delle piscine previo accordo con il gestore della rete di acquedotto. L’inosservanza delle disposizioni è punita con l’irrogazione di una sanzione amministrativa pecuniaria che varia da 25 euro a 500 euro.
Crisi idrica: quali sono le cause?
L’acqua è sempre più una risorsa scarsa per ragioni climatiche e di morfologia del territorio e la crisi idrica è il risultato di una serie di cause complesse che interagiscono a diversi livelli. Altra causa della crisi idrica è l’incremento dei consumi dovuto all’aumento della popolazione mondiale.
Altra causa alla base della crisi idrica c’è la crescita dei fattori di inquinamento. L’uso massiccio di prodotti chimici e dei metalli pesanti e la mancata depurazione delle acque di scarico rendono l’acqua del tutto inutilizzabile. La scarsa manutenzione delle reti idriche produce una dispersione di acqua potabile.
Crisi idrica: si rischia la multa se si innaffia il giardino o l’orto?
Diverse ordinanze comunali hanno sancito il divieto di innaffiare il giardino di casa o il proprio orto, in quanto questa pratica non risulti tra quelle di primaria necessità e che sia classificabile come spreco d’acqua.
Con la grave crisi idrica molti Comuni d’Italia hanno adottato diverse ordinanze volte a vietare l’utilizzo dell’acqua potabile per annaffiare il giardino, lavare le auto e riempire le piscine. Per utilizzare l’acqua ad uso privato ci sono degli orari stabiliti da parte dei Comuni.
Tale divieto resterà in vigore fino al 31 agosto 2022 e gli orari vanno dalle ore 6 a mezzanotte. Nel caso in cui il divieto venga violato, la sanzione va dai 25 euro a 500 euro.