Guai giudiziari per Cristian Cocco, ex inviato di Striscia la Notizia: secondo quanto riportato dalle agenzie, sarebbe stato rinviato a giudizio con l’accusa di estorsione ai danni di un operatore televisivo.
Cristian Cocco, volto noto per il suo passato da inviato nel tg satirico di Antonio Ricci, sarebbe stato rinviato a giudizio poche ore fa e il processo a suo carico dovrebbe aprirsi a Oristano.
L’ex inviato sardo di Striscia la Notizia, Cristian Cocco, 51 anni, sarebbe stato rinviato a giudizio a Oristano con l’accusa di estorsione.
Secondo quanto riportato dall’Ansa, sarà chiamato a comparire davanti ai giudici del Tribunale di Oristano il prossimo 6 luglio.
Lo avrebbe stabilito questa mattina il gup Federica Fulgheri, su richiesta del pubblico ministero Valerio Bagatini.
Attore comico ed ex inviato dello storico programma di Canale 5, il noto tg satirico firmato da Antonio Ricci, Cristian Cocco sarebbe stato denunciato nel 2018 e ora la questione lo vedrebbe nella veste di imputato.
L’ex inviato di Striscia la Notizia, riporta ancora l’agenzia di stampa, sarebbe stato destinatario di una denuncia presentata nel 2018 dall’operatore televisivo Massimo Antonio Aversano, professionista che avrebbe lavorato con lui alla realizzazione dei servizi per Mediaset.
Secondo l’accusa, Cristian Cocco avrebbe costretto l’uomo a consegnargli, nell’arco di 4 anni, somme per un totale di oltre 60mila euro.
Denaro che, secondo quanto ipotizzato, avrebbe estorto dietro la minaccia di interrompere la collaborazione in caso di mancato versamento di metà dei compensi ricevuti per il lavoro svolto.
Cocco si sarebbe rivolto poi a un altro operatore, riferisce ancora Ansa, e Aversano sarebbe rimasto senza occupazione.
A margine della notizia sul rinvio a giudizio a carico di Cristian Cocco, riporta inoltre Ansa, la difesa dell’ex inviato del tg satirico, rappresentata dall’avvocato Cristina Puddu, avrebbe sottolineato che si tratterebbe di una vicenda “poco chiara”.
Le accuse mosse a carico di Cocco, secondo il legale, sarebbero “infondate” e avrebbero causato all’ex inviato “gravi danni” dal punto di vista lavorativo.
Il difensore di Cristian Cocco, riferisce la stessa agenzia di stampa, avrebbe aggiunto che l’innocenza del suo assistito e la sua estraneità alle condotte contestate emergerà “nell’istruttoria dibattimentale, sia con prove testimoniali che documentali“.
L’operatore che lo avrebbe denunciato non si sarebbe costituito in giudizio, linea che avrebbe adottato anche la società che curava il service e il cui legale rappresentante non sarebbe stato mai sentito dagli inquirenti.
A metà gennaio, Cristian Cocco era intervenuto sui social sulla vicenda con un comunicato ufficiale in cui ha precisato il suo punto di vista: “Il cameraman, che reputo persona perbene, non ha mai fatto nessuna denuncia nei miei confronti, in quanto le sue prestazioni le svolgeva per conto di una Società che aveva l’incarico di supportarmi nelle riprese dei miei servizi giornalistici e tale società non ha mai sporto alcuna denuncia nei miei confronti“.
La questione, dunque, è ancora tutta da chiarire e l’ex inviato di Striscia, nella stessa nota diffusa settimane fa, aveva voluto precisare quanto segue: “Aggiungo solo che le indagini coinvolgono sia l’accusato che l’accusatore, il quale ribadisco che non si tratta del cameraman, bensì di altra persona. Sarà proprio questo dettaglio che permetterà di fare chiarezza e stabilire la verità“.
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