Dopo 400 anni è crollato un albero che era un vero monumento in Abruzzo, la cosiddetta Quercia delle Streghe.
Si trovava a Loreto Aprutino, vicino a Passo Cordone e a causa di una potatura sbagliata è crollata lo scorso 23 gennaio fra i commenti ricchi di sdegno dei residenti ma anche del Wwf.
L’albero secolare di 400 anni conosciuto come Quercia delle Streghe è crollato pochi giorni fa. Sorgeva in Abruzzo, precisamente nella frazione di Loreto Aprutino, vicino al passo Cordone.
L’albero monumentale aveva un fusto con una circonferenza di più di 6 metri ed era chiamato anche come “Gigante”.
L’imponente quercia ha visto trascorrere 400 inverni ed è stata abbattuta per una potatura svolta in modo non corretto, che l’ha fatta deperire fino a crollare del tutto.
Il Wwf è intervenuto in merito all’accaduto, dichiarando con disprezzo come l’uomo non sia riuscito a preservare e proteggere il patrimonio naturale, che di questi tempi è sempre più raro.
Il particolare nome della quercia è dovuto a una leggenda che narra come in tempi molto lontani le streghe si radunassero sotto i rami dell’albero per preparare le loro pozioni magiche.
Questa storia affascinava tutti i residenti e anche molti turisti che venivano ad ammirarla da ogni parte d’Italia, approfittando della meravigliosa zona boschiva dove era posizionata, per fare delle belle escursioni in montagna ma anche per scoprire l’Abruzzo in tutta la sua bellezza paesaggistica e non solo.
La quercia era un esemplare di roverella, la specie più diffusa in Italia. Aveva una bellissima chioma di 40 metri di diametro e un’altezza di circa 15 metri.
L’Abruzzo è la seconda regione in Italia per quantità di alberi monumentali e la Quercia delle Streghe era nota da anni e documentata nei primi censimenti. Si racconta che avendo il fusto cavo, in tempo di guerra venisse usata per nascondere i generi alimentari e i partigiani. Ora purtroppo rimangono solo queste storie e uno spazio ormai tristemente vuoto.
Diversi mesi fa era stata effettuata una valutazione specialistica da parte del Comune, che appunto poi ne aveva autorizzato la potatura dopo aver ascoltato le richieste del proprietario.
Per legge infatti chi possiede o ha nella sua proprietà un albero monumentale no può toccarlo in alcun modo senza il permesso dell’amministrazione comunale, dei Carabinieri forestali e della Regione.
Purtroppo i lavori sono stati fatti male, infatti è stata intaccata una parte del tronco e così, troppo fragile, la quercia è crollata sull’auto del proprietario, posteggiata nelle vicinanze.
Il Wwf ha fortemente criticato la scelta del Comune in merito alla potatura:
“anche un bambino l’avrebbe potata meglio, è stato toccato il tronco e questo non ha più retto al peso. si è aperto a metà distruggendo una parte importante del nostro patrimonio forestale, che si sta assottigliando sempre di più anche per gesti superficiali come questo”.
L’associazione ambientalista ha sottolineato come gli alberi siano esseri viventi che si trovano all’apice di un percorso evolutivo e vanno preservati poiché perdere le specie significa perdere un patrimonio genetico di adattamento alla vita sul pianeta.
“non tutti comprendiamo l’importanza degli alberi ma da loro dipende la nostra sopravvivenza”.
Quello di Loreto Aprutino non è un caso isolato, infatti sono molti gli alberi monumentali abbandonati e associazioni come questa e Italia Nostra, hanno esortato a mettere in atto strategie concrete per conservarli.
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