Poteva sfociare in tragedia quanto successo ieri sera a Ostia, dove un’impalcatura si è staccata travolgendo un bambino di 9 anni che passava in quel momento in bicicletta. Il piccolo è stato colpito al volto e alla schiena e si trova ora in ospedale in gravi condizioni, ma non sarebbe in pericolo di vita.
Un orribile scherzo del destino, quello che ha fatto sì che proprio nel momento in cui un bambino di soli 9 anni passava in bici sul marciapiede sottostante, si staccasse un pezzo dell’impalcatura di un edificio ad Ostia. Il bimbo ne è stato travolto ed è rimasto bloccato sotto i pezzi del ponteggio, il tutto sotto gli occhi inorriditi degli altri passanti, che sono immediatamente corsi a prestargli soccorso. La vittima è quindi stata trasportata in codice rosso all’ospedale.
È quanto successo a Nuova Ostia, una frazione marittima della cittadina di Roma Capitale, in Via della Corazzata, dove un’impalcatura è crollata travolgendo un bambino di 9 anni che stava percorrendo in bici la zona sottostante. Il piccolo è rimasto sepolto sotto i pezzi del ponteggio. Alla scena hanno assistito numerosi passanti tra cui anche lo zio della vittima.
L’uomo è subito corso a cercare di liberare dai ferri dell’impalcatura della palazzina Ater (ovvero di edilizia pubblica) il nipote, mentre altre persone chiamavano il numero per le emergenze. Poco dopo sono giunti sul posto gli operatori sanitari del 118, che una volta messolo in ambulanza, lo hanno trasportato d’urgenza in codice rosso dinamico all’ospedale pediatrico Bambin Gesù di Roma.
Ferito a testa e schiena, il bimbo è rimasto sotto osservazione per tutta la nottata e parte della giornata odierna. Le sue condizioni sono ritenute gravi, anche se non si troverebbe in pericolo di vita, tanto che se ci sarà miglioramento, potrebbe essere dimesso a breve.
La vicenda, che poteva avere anche conseguenze tragiche, riaccende l’attenzione sul problema della sicurezza nei cantieri, e in particolare proprio Ostia, dove nei mesi scorsi diverse persone sono rimaste ferite a causa del cedimento di cornicioni o calcinacci.
Sul luogo dell’incidente, oggi sono giunti anche gli agenti della Polizia locale del X Gruppo Mare, oltre a un delegato della Prefettura e i tecnici dell’Ater, per valutare cosa sia accaduto e come sia stato possibile che l’impalcatura sia crollata in modo tanto drammatico.
Il problema della sicurezza nei cantieri, tuttavia, non coinvolge solo la cittadina del litorale romano, ma tutto il Paese, dove ormai da tempo si contano sempre più vittime tra gli operai o addetti, spesso a causa di malfunzionamenti di apparecchiature o di mancanza di strumenti atti a proteggerli durante lo svolgimento delle loro mansioni.
Nei primi cinque mesi dell’anno, quindi da gennaio a maggio, le morti sul lavoro sono state 358, sei in meno rispetto al 2022, ma comunque un numero che fa rabbrividire e rende l’idea della pericolosità che ancora sussiste in determinati ambiti lavorativi. Una media di circa 17 persone che ogni settimana muoiono sul posto di lavoro.
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