[didascalia fornitore=”ansa”]Crollo Ponte Morandi[/didascalia]
Continuano senza sosta le indagini sul crollo del Ponte Morandi a Genova e spunta una nuova ipotesi sconcertante: potrebbe essersi trattato di un attentato. A sostenerlo è uno dei massimi esperti di ponti al mondo, l’Ingegner Enzo Siviero, rettore dell’università telematica ECampus, nonché docente di Tecnica delle Costruzioni all’Università IUAV di Venezia: il ponte Morandi potrebbe essere stato fatto saltare in aria tramite il posizionamento mirato di cariche esplosive.
Prof. Siviero ad Antenna Tre: ‘Non si è trattato di un evento accidentale’
Della tesi shock sul crollo del ponte di Genova il professor Siviero ne ha parlato nel corso di un’intervista ad Antenna Tre: ‘Stanno circolando dei video e da questo punto di vista io non mi sento in questa fase di escluderlo. Anzi, è un’ipotesi che sto esplorando io stesso. La dinamica è compatibile’. Secondo l’esperto non si è trattato di un evento accidentale.
Il professore ha poi chiarito: ‘Il ponte è collassato rapidamente dal basso ma voi non avete idea di quanto fossero robusti quei pilastri. Io conosco il viadotto Morandi molto bene, l’ho studiato a lungo’. E riguardo a chi avrebbe potuto volere una tragedia di tale portata, Siviero ha replicato: ‘Autostrade è diventato il leader mondiale delle autostrade, ci sono altri soggetti che potrebbero essere interessati a prendere in mano le situazioni, non ci dimentichiamo che fine a fatto Mattei’. Il professore ha poi però precisato in chiusura: ‘La mia è un’ipotesi puramente accademica, come quelle che altri hanno formulato sui fulmini e viste le reazioni forse ho fatto male a parlarne’.
Considerata la portata di tali dichiarazioni, una giornalista del Corriere del Veneto ha voluto ricontattare il professore per chiedere ulteriori delucidazioni e Siviero ha confermato tutto quanto: ‘C’è una fortissima probabilità superiore al cinquanta per cento, che si tratti di attentato. E penso che nel giro di 4-5 giorni sarò in grado di supportare tale ipotesi’. Siviero in un primo momento si era presentato come consulente di Spea Engineering, società legata ad Autostrade, per l’analisi del crollo del viadotto, poi però la sua posizione è cambiata nettamente: ‘Spea prima confermava l’esistenza del rapporto di consulenza con Siviero; poi, però, dopo alcune verifiche, faceva sapere che a colloqui iniziali non era seguito alcun incarico formale’, chiarisce il quotidiano veneto.
La replica del procuratore capo di Genova Francesco Cozzi
Il procuratore capo di Genova Francesco Cozzi ha definito la tesi shock dell’attentato, ‘delirante e fantasiosa. Sulla base degli elementi noti e conosciuti non ci sono evidenze di esplosioni, né sono state trovate tracce di bombole di acetilene. Si parla di lampi e di fulmini ma non di esplosioni. Valutiamo tutto ma non le ipotesi deliranti e fantasiose’. Cozzi ha poi aggiunto: ‘Noi dovremmo prendere in considerazione fattori eccezionali, in grado da soli di determinare un evento. Questo lo dice il codice penale. Se c’è un bombardamento aereo, non importa la condizione precedente del ponte. Ma se una persona è molto malata, anche una influenza può determinare dei grandi effetti’.