Diversi correntisti sono preoccupati a motivo di un possibile crollo delle banche italiane, ma si può fare qualcosa per stare tranquilli.
In tutto il mondo, molti titolari di un conto corrente bancario sono in apprensione a causa della tragica situazione delle banche. Molti risparmiatori, infatti, temono di perdere da un momento all’altro il loro denaro depositato in banca. Si tratta di un’eventualità concreta? Prevederlo esattamente è complicato, ma ci sono degli elementi che possono tranquillizzarci. E poi, esistono alcuni accorgimenti utili per evitare di perdere denaro anche nel caso in cui la nostra banca dovesse fallire.
Crisi finanziaria, banche italiane a rischio default?
A partire dal fallimento della Silicon Valley Bank si è instaurato un effetto domino che ha portato alla rovina diverse banche USA. Prima fra tutte Credit Suisse, che aveva siglato finanziamenti a diverse aziende e startup, le quali si sono ritrovate in serie difficoltà.
L’Europa si è per lungo tempo cullata nella convinzione che questa crisi finanziaria ci avrebbe toccati in forma lieve. I portavoci della stessa BCE, infatti, avevano affermato che il sistema bancario europeo è solido, pertanto questa crisi non lo avrebbe messo in difficoltà.
Anche il cancelliere tedesco Scholz si era detto convinto che il sistema bancario europeo sarebbe riuscito a fronteggiare la crisi. Per questo, alla notizia che anche la Deutsche Bank è crollata, molti sono rimasti sgomenti. La banca tedesca era considerata infatti una delle più stabili in Europa.
Il suo crollo, comunque, ha confermato che nessun paese è ormai al sicuro davanti a crisi finanziarie di così vaste proporzioni. A questo punto, sorgono diverse domande sulle banche italiane. La presidente del Consiglio Meloni ha rassicurato i correntisti italiani definendo il sistema bancario del nostro paese “solido e stabile”.
Eppure, questo non è bastato a tranquillizzare i risparmiatori. A fornire ulteriori fonti di rassicurazione ci ha pensato Dario Murri, che in un contributo su Il Giornale ha illustrato quanto ci si possa fidare della stabilità delle banche italiane in una situazione di crisi come questa.
L’intervento di Murri, quanto sono solide le banche europee
Murri ha spiegato che le banche europee devono rispettare alcuni requisiti specifici per garantire la loro stabilità. La BCE verifica periodicamente questi requisiti attraverso simulazioni di situazioni critiche effettuate con regolarità.
Queste simulazioni servono a dimostrare il livello di affidabilità delle nostre banche, e vengono denominate “stress test”. L’ultimo di questi stress test risale a febbraio scorso, e in quella sede le banche italiane, secondo Murri, hanno dimostrato “alti valori di resilienza” nell’eventualità di situazioni particolarmente critiche.
E nel caso in cui un correntista non si senta comunque sicuro, ha a disposizione il Fondo Interbancario di tutela dei depositi. Questa misura tutela i risparmi fino a 100.000 euro. In caso di fallimento di una banca, quindi, un correntista riceverebbe fino a 100.000 euro di rimborso in base ai propri risparmi.
Il problema sorge in questo caso per coloro che hanno più di 100.000 euro sul conto, perché perderebbero tutto il resto. Se ci si trova in questa situazione, Murri suggerisce di spalmare i risparmi su conti diversi in banche diverse, mantenendosi per ogni conto sotto la soglia dei 100.000 euro.
Questo espediente permetterebbe di non perdere il proprio denaro anche nel caso in cui le banche dovessero fallire. Il suggerimento finale, quindi, è quello di non concentrare i propri risparmi su un unico conto, ma di suddividerli.