Continuano le ricerche sulla Marmolada, dove domenica è crollato un ghiacciaio. Sono 5 i dispersi che i soccorritori stanno cercando, ma le condizioni non sono favorevoli.
Domenica 3 luglio una tragedia ha invaso la Marmolada, il gruppo montuoso più alto delle Dolomiti: un ghiacciaio è crollato, travolgendo gli alpinisti che stavano scalando la montagna.
Una notizia sconvolgente, che ha lasciato e lascia ancora l’Italia a bocca aperta. Al momento, i soccorsi sono ancora su posto, ma la situazione sulla montagna non è delle più agevoli. Ecco le novità di oggi e gli aggiornamenti sui dispersi.
Una vera e propria valanga ha invaso gli alpinisti ed escursionisti che domenica 3 luglio si trovavano sulla Marmolada, in particolare nei pressi di un ghiacciaio che purtroppo è crollato.
La tragedia ha, purtroppo, causato diverse vittime che al momento sono 7 accertate, alcuni feriti e ci sono ancora 5 dispersi, a quanto pare tutti italiani, che i soccorsi stanno cercando disperatamente.
Il sito, però, è stato chiuso a causa di possibili altri crolli che potrebbero accadere improvvisamente, quindi nessuno dei soccorritori salirà a piedi. Le ricerche, al momento, sono effettuate solo con elicotteri e droni dall’alto.
Due droni del soccorso alpino veneto e due dei vigili del fuoco di Trento setacceranno la zona oggi, proprio dove la frana di ghiaccio ha travolto i presenti al momento.
In ogni caso, la situazione è in fase di valutazione, viste le situazioni precarie del ghiacciaio, soprattutto per capire come proseguire con le ricerche.
Al momento, tutte le persone che per fortuna sono sopravvissute sono al sicuro, tutte identificate come turisti stranieri.
Intanto, ieri gli inquirenti hanno ascoltato diversi testimoni, come il gestore del rifugio a Punta Penia, questo per capire effettivamente quante persone si trovassero su al momento del crollo.
Per i prossimi giorni, si spera che la situazione del ghiacciaio miglior per permettere ai soccorsi di poter risalire anche a piedi, cercando così i dispersi con più precisione.
Secondo Mauro Gaddo, direttore dell’Ufficio previsioni e pianificazione della provincia di Trento, già da domani alcune unità cinofile potranno recarsi sul posto: “Il ghiaccio si sta sciogliendo e rimane ora in superficie una coltre di terra e sassi. Domani, se le condizioni meteo lo permetteranno, grazie all’intervento degli operatori via terra e con l’eventuale ausilio di cani specializzati si cercheranno dunque nuovi reperti”.
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