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Le spinte secessioniste in Europa e le elezioni in Francia sono i temi alla base della copertina di Maurizio Crozza a Ballarò del 25 marzo 2014. Il comico medita sui desideri di fuga manifestati da più parti nella Comunità, incluse un paio di regioni del nostro stesso Paese. Persino Mauro Moretti, Amministratore delegeto delle Ferrovie dello Stato, minaccia di darsi alla fuga. Perché, poverino, qui in Italia fa la fame.
‘Scusa Giova, ma siamo in Eurovisione? Cioè ci guarda anche il Veneto?’
Esordisce così Maurizio Crozza, che apre la sua copertina riflettendo sui venti secessionisti che sembrano soffiare sempre più forti di questi tempi. La Crimea si è voluta staccare dall’Ucraina, la Francia vuole uscire dall’Europa e ora anche il nostro Veneto ha deciso che vuole abbandonare l’Italia.
‘L’unico che vuole restare lì dov’è è Lupi, che è sempre qui a Ballarò. Ormai ha anche lo stipetto, come in palestra.’
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Negli ultimi giorni Matteo Salvini ha profilato anche l’ipotesi di un referendum secessionista da parte della Lombardia. Il comico genovese osserva che, nel caso in cui dovessimo dire addio alla regione, quanto meno calerebbe la percentuale di indagati a livello nazionale:
‘Con l’Expo stanno arrestando tutti. Se va avanti così nel 2015 nel Padiglione Italia esponiamo San Vittore.’
Intanto in Francia si sono svolte le elezioni, vinte dall’estrema destra di Marine Le Pen, e Salvini ha ritenuto opportuno esultare. Non si sa bene per quale motivo.
‘E’ felice perché dice che il partito di Le Pen ha molto in comune con la Lega. Salvini, ma cosa c’entra? Non è che si vince per interposta persona!’
E’ stata una disfatta per il povero Hollande, che dopo la batosta ha sfoderato la classica espressione del perdente di sinistra. E qui Crozza si lancia in una imitazione del politico francese che somiglia curiosamente e spaventosamente a Bersani.
Comunque, a quanto pare il nuovo slogan dell’Europa è ‘Via dall’Euro’:
‘Peccato solo per l’Italia che uscirà dall’Euro senza vederne uno.’
In chiusura, Maurizio Crozza non può fare a meno di soffermarsi sul caso che ha fatto scalpore negli ultimi giorni, ovvero la polemica sollevata dall’Amministratore delegato di Ferrovie dello Stato, Mauro Moretti. Quest’ultimo ha avuto l’ardire di lamentarsi per l’esiguità dello stipendio percepito, a suo dire inadeguato rispetto al ruolo ricoperto. Peccato che il soggetto in questione intaschi la bellezza di 870.000 euro all’anno, più del triplo di quanto riceve il Presidente della Repubblica. Non contento, è arrivato a minacciare di espatriare all’estero se si dovesse arrivare al taglio degli stipendi dei manager pubblici. Crozza si sente in dovere di supplicarlo a rimanere:
‘Ti prego, Moretti, non te andare, che poi magari rischiamo di trovare uno che per per 200.000 euro fa funzionare le Ferrovie come si deve.’
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