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Le Elezioni Europee sono ovviamente al centro della copertina di Crozza a Ballarò di questa settimana. Il comico genovese ricorre alle imitazioni dei due protagonisti dell’appuntamento alle urne, nel bene e nel male, per tracciare un suo bilancio di quanto avvenuto. Matteo Renzi da un lato, Beppe Grillo dall’altro, il monologo è tutto da gustare.
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Crozza si presenta in scena in tenuta renziana. Il premier ha vinto alle Europee ed è in vena di festeggiamenti, anche se a guardare la sua faccia, non si direbbe. Il comico accenna innanzitutto all’ultima ospitata di Renzi (quello vero) a Ballarò, in occasione della quale il presidente del Consiglio e il conduttore del talk show hanno battibeccato non poco.
‘Ma io non ti porto rancore, voglio darti la speranza. La speranza di trasferirti nella sede Rai di Orgosolo.’
In studio è presente Giovanni Toti e a lui Crozza rivolge forse la migliore battuta della serata:
‘Voi di Forza Italia quando andate a votare? Noi del PD ci siamo andati domenica scorsa.’
Renzi comunque rispetta tutti i suoi alleati, specie Scelta Civica, che ha fatto la scelta più civica di tutte: quella di sparire. Ora potrebbe fondersi col Nuovo Centrodestra e formare una nuova coalizione, ‘Alfano e Rovina’.
Nel mirino dell’incorreggibile Crozza finisce anche il povero Nando Pagnoncelli, reo di aver pronosticato un testa a testa fra Renzi e Grillo:
‘Se Pagnoncelli fosse vissuto all’epoca di Noè, avrebbe previsto tre mesi di sole.’
Il comico smette i panni del premier e torna nei propri, senza arretrare di un centimetro per quanto riguarda la carica di sferzante sarcasmo.
‘Giova, ma che impresa ha fatto Renzi? Nel PD non ci credeva nessuno. Civati voleva chiedere il riconteggio dei voti. Bersani ha dovuto ammettere, con la morte nel cuore, la vittoria.’
Il grande sconfitto di questa tornata elettorale è indubbiamente Beppe Grillo, che si aspettava risultati di gran lunga più positivi. Crozza assume allora le vesti anche del leader del Movimento 5 Stelle, che si interroga sulle cause di un tale insuccesso:
‘In cosa ho sbagliato? E’ stato quando ho parlato di vivisezionare cani, quando ho chiamato in causa Hitler, o quando ho mandato tutti a fan***o?’
In chiusura c’è spazio anche per citare l’ennesimo caso di ladrocinio operato da un politico di casa nostra.
‘Mentre tutti erano impegnati a votare, Corrado Clini è andato dritto dritto in galera per peculato. Ma no era un tecnico? Certo, per rubare tre milioni e mezzo, bisogna essere tecnicamente bravi.’