Un ritrovamento increscioso la scorsa estate nelle campagne in provincia di Rimini: sei cuccioli di pastore maremmano sono stati abbandonati con nastro adesivo sul muso. Uno di questi è morto, ora indagate due persone.
L’abbandono di animali in Italia è un vero e proprio reato, punibile ai sensi della legge. È quello che stanno provando sulla propria pelle due indagati della zona di Rimini, che lo scorso giugno abbandonarono una cucciolata di sei piccoli cagnolini.
Ora, un uomo e una donna sono indagati ufficialmente, per maltrattamento e uccisione di animali, visto che uno dei piccoli purtroppo non ce l’ha fatta.
Abbandonati sei cuccioli in provincia di Rimini
Lo scorso giugno, due persone che si trovavano a passare tra le campagne di Mulazzano di Coriano, in provincia di Rimini, hanno trovato una cucciolata di sei cagnolini, sei piccoli pastori maremmani.
Palesemente abbandonati, i piccoli cuccioli erano stati anche imbavagliati con del nastro adesivo, che non gli permetteva né di abbaiare né di mangiare e bere. Subito c’è stato l’intervento dei carabinieri.
Tutti i cuccioli sono stati portati al canile di Riccione, dove le loro condizioni erano davvero precarie, malnutriti, spaventati e pieni di pulci. Purtroppo, uno di loro non ce l’ha fatta, il più fragile, ed è stato trovato già senza vita.
Per tutti questi mesi, i carabinieri hanno indagato per risalire ai criminali di questo atto ignobile e ora, dopo 5 mesi, ci sono due indagati.
Chi sono gli indagati e a che punto è il caso
La denuncia del caso è partita ufficialmente da Gaia Animali & Ambiente, associazione che attraverso i legali ha presentato una denuncia querela contro ignoti alla Procura di Rimini.
L’Associazione ha ritenuto doveroso questo atto per fermare questa crudeltà e, soprattutto, per far sì che azioni del genere non restino mai impunite.
Il presidente nazionale di Gaia Animali & Ambiente, Edgar Meyer, ricorda che la pena per chi abbandona e maltratta gli animali è aumentata in Italia. Non solo prevede una multa dai 5000 euro ai 30.000, ma anche la reclusione fino ai 18 mesi.
La Procura così ha iniziato le indagini e ora ha trovato due persone attualmente indagate: si tratta di un uomo di origini bolognesi che ha 51 anni, insieme a una ragazza di 25 anni.
Entrambi sono residenti in Valmerecchia e dovranno presenziare a un incontro con il pubblico ministero Luca Bertuzzi, per dimostrare la loro presunta innocenza.
L’avvocato della ragazza sostiene che l’unico legame tra lei e l’uomo accusato sarebbe solo “il vincolo di ascendenza diretta tra i cuccioli e i cani che i due possiedono”. Inoltre, viene affermato che entrambi sono amanti degli animali e che, quindi, non potrebbero mai fare una cosa del genere.
Ora, i cuccioli stanno bene e qualcuno è anche già stato adottato dal canile di Riccione, ma la questione non si chiude qui: l’associazione Gaia Animali & Ambiente sostiene che non si fermerà fino a quando i colpevoli di questo crimine non verranno puniti ufficialmente.