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Una notizia destinata a suscitare interesse, come succede ogni qualvolta si parli di cumulo pensionistico: la Corte di Giustizia europea si esprime a favore del cumulo tra pensione invalidità e pensione di vecchiaia in un caso in Spagna. Cambierà qualcosa per gli italiani? Andiamo a scoprirlo, partendo dal principio, ovvero dalla storia di un cittadino spagnolo che ha portato il suo caso davanti ai giudici europei. Attenzione però perché la notizia in questione riguarda esclusivamente il cumulo fra pensione di invalidità e pensione di vecchiaia. Resta esclusa quindi la pensione di anzianità: per la differenza fra pensione di anzianità e vecchiaia vi rimandiamo alla lettura di questo articolo.
Il protagonista di questa storia si chiama José Blanco Marqués. Qualche anno fa è diventato il beneficiario di una pensione d’invalidità permanente totale in Spagna. Visto che aveva più di 55 anni, gli era stata riconosciuta pure un’indennità integrativa del 20%. La stessa persona ha anche maturato il diritto ad acquisire una pensione di vecchiaia in Svizzera al compimento del suo 65° anniversario.
Nel febbraio del 2015, l’equivalente spagnolo della nostra Inps ha tolto l’indennità integrativa a Blanco Marqués perché incompatibile con la pensione di vecchiaia, ed ha chiesto la restituzione di tale indennità per il periodo che è stata cumulata con l’altra forma di previdenza – per un totale di 17.340,95 euro. Il pensionato spagnolo ha fatto ricorso al tribunale del lavoro spagnolo, che si è pronunciato in suo favore.
L’Inps ha impugnato questa sentenza davanti alla Corte superiore di giustizia. Il riferimento era alla giurisprudenza spagnola, secondo la quale le indennità integrative sarebbero da sospendere nel caso in cui il beneficiario svolga un’attività lavorativa – e tale pensione di vecchiaia rappresenta un reddito sostitutivo di quelli da lavoro. La Corte spagnola ha deciso, visto il contrasto tra giudici nazionali, di chiedere alla Corte di giustizia europea di interpretare il regolamento spagnolo.
La sentenza della Corte ha stabilito che pensione di vecchiaia ed invalidità sono prestazioni della stessa natura, e per questo potrebbero essere incompatibili. D’altra parte il beneficiario appartiene ad una categoria di lavoratori particolarmente vulnerabili e l’insieme delle prestazioni ricevute servono a garantire i mezzi di sussistenza ad un soggetto appartenente ad una categoria particolarmente vulnerabile. E poi la clausola di sospensione prevista dalla legislazione spagnola non è applicabile all’indennità integrativa erogata al pensionato spagnolo.
Cosa vuol dire per un cittadino italiano questa sentenza? Non viene messo in dubbio il principio che le pensioni di vecchiaia e l’assegno di invalidità costituiscano delle prestazioni tra loro non cumulabili, ma incomincia a mettere un po’ di sabbia in questo ingranaggio. Per ora potrebbe essere utilizzabile solo a sanare delle situazioni simili, ovvero un soggetto appartenente ad una categoria particolarmente vulnerabile che si trovi a poter percepire una pensione di vecchiaia erogata da un paese europeo, e una pensione di invalidità maturata in un secondo paese del vecchio continente.
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