Una donna di poco più di 30 anni è morta lunedì a Cuneo, dopo aver partorito in ospedale la sua quarta bambina.
Una tragedia che ha scosso i residenti del luogo ed è terribile la contrapposizione fra una ragazza che muore in maniera così tragica e una splendida bambina che invece viene alla luce ed è in ottime condizioni di salute. Purtroppo i medici non hanno potuto fare nulla per salvarle la vita, la donna infatti è stata colpita da un’emorragia poco dopo aver partorito.
Quella di cui parliamo è una tragedia che purtroppo avviene non così raramente, parliamo di una giovane mamma che è morta dopo aver dato alla luce una bambina all’ospedale di Savigliano. La piccola gode di ottima salute mentre la donna purtroppo non ce l’ha fatta ed è morta nonostante tutti i tentativi dei medici di aiutarla.
Purtroppo dopo la nascita della sua quarta bambina, l’emorragia post-parto le ha fatto perdere molto sangue e non c’è stato modo di salvarla nonostante le manovre di sicurezza e di rianimazione che tempestivamente il personale sanitario ha messo in atto.
Ora la piccola è affidata alle cure dei parenti. Verrà dimessa presto dalla struttura perché non ha nessun problema di salute, pesa 3,50 chili ed è sana come un pesce.
La direzione dell’Asl Cn1 ha rilasciato una nota per commentare quanto accaduto, specificando che è stato fatto tutto il possibile per cercare di salvare la giovane mamma ma purtroppo la situazione era così grave e l’emorragia l’ha colpita in maniera così severa che è stato impossibile salvarla.
Una storia che spezza il cuore, una famiglia che s allarga e una mamma che non c’è più né per i suoi altri figli né per la piccola che è venuta al mondo e non avrà mai modo di conoscerla. Ora il personale medico sta effettuando alcuni accertamenti ma fra pochi giorni raggiungerà il resto della famiglia, che con la sua dolce presenza forse saprà affrontare meglio la perdita, come una medicina, un collante in grado di riunire una famiglia in un momento terribile.
La notizia proviene dall’ospedale di Savigliano e si è diffusa velocemente sui social non solo perché ripresa da diverse testate giornalistiche ma anche per una vera e propria gara di solidarietà intorno al padre della bambina, disperato.
La donna era originaria del Marocco e insieme al compagno avevano creato una splendida e grande famiglia. Tutti in zona li conoscono, sono persone per bene e questo lutto è un po’ diventato il dolore di tutti coloro che in qualche modo hanno avuto modo di conoscerli.
È in corso una gara di solidarietà, tutti si stanno stringendo al dolore dell’uomo e dei familiari della 30enne offrendo il proprio supporto non solo sui social ma anche di persona, sia economico che morale.
Quello di lunedì è il secondo decesso di neomamme piemontesi, infatti a fine aprile è successa una cosa simile a Moncalieri, in provincia di Torino, dove una mamma di 33 anni ricoverata all’ospedale Santa Croce da alcune settimane per una gravidanza a rischio, è morta dopo aver dato alla luce prematuramente la sua bambina.
Anche in questo caso si trattava della quarta figlia, nata a soli sei mesi e per questo monitorata attentamente dai medici. Nata a fine aprile, ancora non è può essere dimessa perché sotto osservazione costante nel reparto di terapia intensiva neonatale della struttura, così come lo era la mamma che però è morta per un’emorragia all’utero.
Per questo motivo è stata portata d’urgenza in sala operatoria ma non è stato possibile salvarla e vista al delicatezza del caso, l’Asl competente To5 ha rilasciato una nota in cui ah specificato che il personale medico aveva deciso di indurre il parto al settimo mese per alcune complicazioni, tuttavia l’emorragia all’utero ha complicato le cose e quindi si è dovuto procedere prima.
La piccola è stata salvata ma per la donna non c’è stato nulla da fare. Sebbene l’ospedale abbia deciso di non avviare un’indagine interna, il marito della 33enne ha deciso di muoversi legalmente, infatti ha presentato un esposto alla Procura di Torino.
Secondo quanto accertato, la donna soffriva di carenza di liquido amniotico, che come sappiamo è una fondamentale protezione per il feto da urti e infezioni, inoltre garantisce la temperatura corretta per lo sviluppo ma anche il giusto nutrimento. Le altre tre gravidanze della donna erano proseguite senza intoppi ma questa volta la situazione era molto delicata, tanto che i medici hanno deciso di indurre il parto prima della scadenza dei 9 mesi.
In particolare, durante il settimo mese il feto si completa nella sua formazione generale e quindi era quello il periodo prescelto, ma la complicazione ha portato il personale medico ad agire ancora prima. La grande perdita di sangue di Mahela, questo il nome della 33enne, ne ha comportato la morte in pochi minuti nonostante il tempestivo intervento.
La ragazza ha perso conoscenza proprio mentre la piccolina veniva alla luce, portata poi subito al reparto di terapia intensiva per neonati, dove lotta per la vita.
Pochi minuti dopo, il decesso di Mahela, la rabbia dei parenti e la disperazione di suo marito. Così i tre fratellini della piccola, che rallegravano il reparto in attesa della sorellina, non rivedranno più la loro mamma e ora degli psicologi messi a disposizione dalla struttura li seguono in questo duro percorso.
Difficile spiegare per quale motivo la mamma non c’è più e la stessa cosa vale per il caso di Cuneo. La medicina fa continui progressi ma non è ancora possibile purtroppo salvare la vita quando si presentano situazioni aggressive e peggioramenti del quadro clinico così improvvisi. Anche noi ci stringiamo al dolore di coloro che hanno perso una moglie, una figlia o una mamma in questo modo straziante.
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