A Cuneo 50 ragazzi sono stati portati in ospedale per accertamenti, a causa di un’intossicazione da monossido di carbonio.
Inizialmente si pensava che si trattasse di un’intossicazione dovuta all’esposizione al monossido di carbonio invece questa ipotesi è stata scartata poco dopo, grazie agli esami medici effettuati.
Nella frazione cuneese di Argentera, precisamente in un rifugio alpino in località Beserzio, 50 ragazzi sono stati trasportati in ospedale in seguito a un’intossicazione da monossido di carbonio.
Inizialmente, i Vigili del Fuoco e il personale sanitario, intervenuti per verificare di quale emergenza si trattasse, credevano che potesse essere un’intossicazione alimentare, mentre invece gli esami medici hanno appurato che i ragazzi sono stati esposti al monossido di carbonio nonostante gli impianti di ultima generazione della struttura.
Secondo le prime informazioni trapelate, alcuni giovani avrebbero avuto episodi di nausea e vomito ma nessuna delle persone soccorse sarebbe in gravi condizioni grazie alla tempestiva segnalazione ai soccorritori.
Il gruppo, formato per lo più da minorenni, si trovava nella casa vacanze fra le montagne di Valle Stura di Demonte e non è ancora chiaro cosa abbiamo mangiato, tuttavia i sintomi accusati sono stati differenti per ognuno di giovani.
Alcuni di loro sono stati caricati in ambulanza con codice verse mentre altri sono stati portati via dai genitori.
Per il momento è giallo su cosa realmente abbia causato il malessere agli occupanti della baita. Le prime verifiche dei Vigili del Fuoco sono state svolte nella cucina della struttura per accertare la pista del monossido di carbonio.
Questo avrebbe potuto saturare i locali in una giornata caratterizzata dal maltempo. La struttura in questione è attrezzata per soggiorni estivi e anche invernali, ed è frequentata da molte famiglie che abitano in zona.
I nuclei fanno parte delle parrocchie dell’Unità Pastorale Langhe-Carrù.
Secondo l’ultimo aggiornamento di poche ore fa diversi ragazzi erano più gravi di quanto sembrasse, infatti è stato attribuito loro un codice giallo e verranno trasferiti a Torino per essere sottoposti al trattamento nella camera iperbarica.
Domani si procederà con altre verifiche per capire che cosa sia accaduto, ma gli inquirenti hanno accertato che l’impianto di aerazione della cucina non era stato attivato, per errore.
Nonostante le finestre fossero aperte però, il locale si è saturato di monossido di carbonio e anche i Vigili del fuoco hanno accertato questo dettaglio.
La sindaca di Argentera, Monica Ciaburro, ha dimostrato vicinanza alle famiglie e si è recata subito sul luogo per verificare la gravità di quanto accaduto.
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