Con un’intervista alla Repubblica, il deputato Gianni Cuperlo ha ufficializzato la sua candidatura per la segreteria del Partito democratico. Il triestino, che già aveva tentato la corsa quando vinse Matteo Renzi, si aggiunge a Paola De Micheli, Stefano Bonaccini ed Elly Schlein.
“È in discussione questa volta è l’esistenza del Pd. Non pesano solo la sconfitta e i sondaggi, ma il non aver mai voluto discutere la perdita dei sei milioni di voti dal 2008 a oggi“, ha detto Cuperlo a Giovanna Casadio.
Ha scelto Repubblica, Gianni Cuperlo, per ufficializzare la sua corsa per il Nazareno. Il deputato del Partito democratico, che già aveva lanciato l’ipotesi di una sua candidatura per la segreteria dello schieramento qualche giorno fa, ha spiegato in un’intervista al quotidiano diretto da Maurizio Molinari, affidata a Giovanna Casadio, le ragioni che l’hanno spinto a contrapporsi a Paola De Micheli, Stefano Bonaccini ed Elly Schlein, che avevano già annunciato di essere disponibili per sostituire il quasi dimissionario Enrico Letta.
“Con umiltà ci sarò – ha detto – perché in discussione questa volta è l’esistenza del Pd“. A pesare, per lui, non sono tanto la sconfitta alle ultime elezioni, quelle del 25 settembre, o i sondaggi che vedono i dem perdere percentuali su percentuali, ma i sei milioni di voti che sono stati persi dal 2008, l’anno in cui è nato il partito, di cui non si è mai davvero discusso: “Vorrei aiutare a farlo nella chiarezza delle idee, fuori da trasformismi che hanno impoverito l’anima della sinistra“, ha spiegato ancora il deputato.
Per Cuperlo non è la prima volta come candidato, anche nel 2013, all’ora con un’intervista a Gad Lerner, aveva provato la sua scalata al Nazareno. Fu battuto, come ben si sa, da Matteo Renzi, che gli affidò l’incarico di presidente, che accettò sì, ma abbandonò un anno dopo proprio in contrasto con l’ex sindaco di Firenze sulla legge elettorale.
Stavolta, dicevamo, dovrà sfidare l’ex ministra dei Trasporti, l’attuale governatore dell’Emilia Romagna e la sua ex vice, ma non lo farà per questioni personali o di proposte che non gli sono piaciute, piuttosto perché lui avrebbe voluto “un congresso che non partisse dai nomi“. Negli ultimi anni, ha ricordato alla giornalista di Repubblica, si sono cambiati nove segretari e ci sono state tre scissioni, ed è questo che deve essere rimarcato.
La scelta di Cuperlo di candidarsi ufficialmente alla segreteria, in ogni caso, spariglia un po’ le carte all’interno del partito, in cui molti si erano già schierati per l’uno o per le altre in corsa. Per l’ex presidente potrebbe schierarsi Goffredo Bettini, che sì si era complimentato con Schlein per la sua discesa in campo, ma aveva anche spiegato, nella stessa occasione, di fare il tifo per il deputato.
L’ex ministro del Lavoro Andrea Orlando, invece, ancora non ha preso una posizione formale, ma potrebbe appoggiare l’ex eurodeputata, che ha ricevuto l’endorsement di Peppe Provenzano, Laura Boldrini, Michela Di Biase, Marco Furfaro, Dario Franceschini e anche del coordinatore di Articolo 1, Arturo Scotto. Nella squadra, poi, di Schlein, poi, ci sono Antonio Misiani e Francesco Boccia, entrambi in segreteria con ruoli di primo piano, e potrebbero significare anche un interessamento alla causa dei lettiani come Marco Meloni e Anna Ascani, con il segretario uscente che, invece, ha già detto di essere super partes.
Per Bonaccini, poi, si sono spesi Lorenzo Guerini, attuale presidente del Copasir, Pina Picierno e molti amministratori tra cui Dario Nardella (capo della mozione), Matteo Ricci, Antonio Decaro, Giorgio Gori e poi Vincenzo De Luca, Michele Emiliano. De Micheli ha costruito in queste settimana una fitta rete di relazioni soprattutto tra le donne dem, con esponenti come Lucia Bongarzone, ex portavoce delle democratiche dell’Emilia Romagna, Morena Bigini, portavoce delle dem umbre, o la ex ministra Valeria Fedeli.
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