Cambia per la prima volta dopo 40 anni, la cura del tumore al polmone: si passa all’immunoterapia. La rivoluzione nella cura del cancro al polmone passa attraverso l’impiego di un anticorpo monoclonale capace di potenziare il sistema immunitario, elemento cardine nella lotta alla malattia. La nuova terapia entra in gioco come ‘farmaco di prima linea’ (in taluni casi anche di seconda linea), laddove sinora l’unica speranza era rappresentata dalla chemioterapia.
Cura del tumore al polmone: Pembrolizumab, la nuova terapia
Il tumore al polmone è il terzo più diffuso nel nostro Paese, con oltre 41mila nuovi casi registrati nel 2016. La nuova cura per il tumore al polmone si chiama Pembrolizumab: è stata approvata lo scorso 18 maggio dall’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) e ora è in attesa di essere pubblicata dalla ‘Gazzetta ufficiale’. Secondo le indicazioni fornite dall’Aifa questa nuova cura per il tumore al polmone richiedo che si tratti primariamente di ‘carcinoma polmonare metastatico non a piccole cellule in cui i tumori esprimano alti livelli del recettore PD-L1’. Questa tipologia di cancro al pomone ha la peculiarità di inattivare i linfociti T specifici, bloccando quindi la risposta immunitaria contro il tumore. La nuova cura per il tumore al polmone è in grado di inibire i recettori PD-L1, lasciando così libero il sistema immunitario di reagire al cancro.
D’ora in avanti, grazie alla scoperta della nuova cura per il tumore al pomone, il trattamento primario non sarà più la chemioterapia. L’AIFA (Agenzia italiana del Farmaco) ha infatti stabilito la rimborsabilità della cura immuno-oncologica con la Pembrolizumab, non solo in prima linea ma anche in pazienti già trattati con la tradizionale chemioterapia.
La Pembrolizumab rappresenta un enorme passo avanti nella cura del cancro polmonare: è infatti la prima molecola immuno-oncologica resa disponibile nel nostro Paese per il trattamento del carcinoma polmonare.
Cura del tumore al polmone: lo studio del nuovo farmaco
A proposito della nuova cura del tumore al polmone, Carmine Pinto, Presidente dell’Associazione Nazionale Oncologia medica (Aiom), ha spiegato: ‘Il melanoma ha rappresentato il modello per l’applicazione di questo approccio innovativo (l’immuno-oncologia), che ora si sta estendendo con successo a diversi tipi di tumore, come quello del polmone. Ed è un’arma che si affianca a quelle tradizionali rappresentate da chirurgia, chemioterapia, radioterapia e terapie biologiche. Un passo avanti verso la sconfitta o la cronicizzazione della malattia’.
Lo studio che ha portato all’approvazione della nuova cura del tumore al polmone, ha dimostrato che a distanza di un anno, i pazienti trattati con Pembrolizumab hanno una sopravvivenza al 70%, mentre quelli trattati con chemioterapia si fermano al 50%. Inoltre è stato evidenziato un 40% di riduzione del rischio di morte e un 50% di riduzione del rischio di progressione della malattia. Infine, è risultata triplicata la sopravvivenza libera da progressione della malattia che, a un anno, raggiunge il 48% rispetto al 15% con chemioterapia.
A tal proposito, Filippo De Marinis, Direttore della Divisione di Oncologia toracica all’IEO di Milano, ha precisato: ‘Pembrolizumab è l’unico farmaco immuno-oncologico basato sulla definizione di un biomarcatore, PD-L1, che permette di scegliere il trattamento giusto per il paziente giusto. In base al livello di espressione di PD-L1, può essere utilizzata l’immuno-oncologia nel modo più efficace. In particolare, il 75% dei pazienti con istotipo squamoso in fase metastatica che oggi in primo livello sono trattati con chemioterapia, potranno trarre importanti benefici dall’immuno-oncologia se risponderanno a certi criteri’.
Lo studio ha infatti evidenziato che Pembrolizumab è più efficace della chemioterapia, nei casi in cui la proteina PD-L1 è presente in quantità elevate, in misura uguale o superiore al 50% della cellule tumorali. Tuttavia la nuova cura del tumore al polmone si è dimostrata valida anche come opzione di seconda linea, in quei pazienti che sono già stati trattati con la chemioterapia, a condizione che il loro tumore esprima livelli di PD-L1 uguali o superiori all’1%.
La nuova cura del tumore al polmone: la spesa sanitaria
La nuova cura del tumore al polmone è senza dubbio rivoluzionaria, ma quale sarà il suo costo? Complessivamente un ciclo di trattamento di circa due ore di infusione di Pembrolizumab dovrebbe avere un costo per il Servizio Santario Nazionale di circa 6 mila euro (secondo una stima de il Corriere della Sera) e potrà essere utilizzato su 5-6mila pazienti l’anno.
A tal proposito il Prof. Pinto ha spiegato: ‘Sostenibilità per la sanità pubblica e garanzia di accesso per tutti i pazienti alle migliori cure non sono elementi in contraddizione, se si definisce il perimetro di valore e costo e di reale impatto di innovatività di un farmaco. L’AIOM, fortemente impegnata per garantire sostenibilità e accesso, ha richiesto e sostenuto un Fondo Nazionale per i farmaci innovativi in Oncologia, che sarà di 500 milioni di euro per il 2017 e che verrà attuato secondo i criteri di definizione di innovatività previsti dall’AIFA’.
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