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Alla curcuma possiamo attribuire molte proprietà benefiche. I principali benefici si esplicano soprattutto a livello intestinale e per mezzo degli effetti antiossidanti che questa pianta è in grado di mettere in atto. Con la curcuma si possono preparare molte ricette, visto che è disponibile anche in polvere, e si configura come un ingrediente essenziale, affinché il nostro organismo tragga dei vantaggi soprattutto in termini di prevenzione di alcuni tumori, come, per esempio, quello alla prostata. Al pari dello zenzero e del cardamomo, si può fare un uso piuttosto ampio della curcuma, evitando, comunque, le esagerazioni, che possono portare a degli effetti indesiderati.
Le proprietà benefiche
Le proprietà benefiche della curcuma sono differenti. Oltre ad essere in grado di regolarizzare la circolazione sanguigna, essa andrebbe indicata fra i cibi sani da inserire nella dieta, perché favorisce la digestione e si rivela un vero e proprio toccasana contro alcuni disturbi che interessano l’intestino, come, ad esempio, la dispepsia e il meteorismo. Se soffriamo di colon irritabile e ci interessa la cura e cosa mangiare, teniamo presenti proprio questi benefici ricavati dalla curcuma. Essa è ricca di curcumina, di potassio e di vitamina C.
Presenta numerosi antiossidanti, che riescono a contrastare il processo di neurodegenerazione, che è possibile riscontrare nell’Alzheimer. Secondo la ricerca scientifica, la curcuma avrebbe delle proprietà antitumorali, i cui effetti vantaggiosi si riscontrano soprattutto per ciò che riguarda la prevenzione del rischio di incorrere in tumori alla prostata, al seno, al fegato, all’intestino, all’esofago, ai reni e ai polmoni.
Le controindicazioni
Le controindicazioni della curcuma sono relative agli effetti collaterali, nei quali si può incorrere, se si superano le dosi consigliate, che di solito vanno dai 400 agli 800 mg, distribuiti nel corso di 3 volte al giorno. Soprattutto il pericolo è quello di ricavarne disturbi gastrointestinali, nausea e diarrea. Controindicazioni specifiche esistono per chi soffre di calcoli alla colecisti o di ostruzioni che interessano le vie biliari. La curcuma non dovrebbe essere assunta da coloro che seguono una cura a base di anticoagulanti: in questi casi si potrebbe verificare un incremento del rischio emorragico.
C’è chi fa ricorso all’uso degli integratori di curcumina. Questi vanno usati con prudenza, perché possono contenere una sostanza, la piperina, che ha il compito di migliorare l’assorbimento della curcumina. Tuttavia è proprio la piperina che facilita l’espulsione di alcune sostanze farmacologiche, che potrebbero essere importanti per chi segue una determinata terapia.