Emergono nuovi dettagli in merito al naufragio di Cutro ma quelli di oggi non hanno a che vedere con la perdita di vite umane.
Solo con il lato economico della faccenda, infatti dopo le accuse verso gli scafisti che avrebbero chiesto 8.000 euro a persona per affrontare un viaggio proibitivo, ora sotto la lente di ingrandimento delle forze dell’ordine c’è un presunto zaino che conteneva un milione di euro, il quale sarebbe sparito.
Il naufragio del barcone di migranti, avvenuto il 26 febbraio scorso sulle spiagge di Steccato di Cutro, in Calabria, è costato la vita a 88 persone. Sull’imbarcazione ce n’erano più di 200 per una capienza al limite che ha contribuito al deterioramento veloce del natante che già era molto rovinato e assolutamente non idoneo per affrontare le burrascose onde del Mediterraneo.
Qui dove ogni giorno molti migranti si addentrano sperando in una mano tesa che li porti verso la salvezza, una piccola barca in legno con problemi al motore ha sfidato la sorte ma a poche centinaia di metri dalla riva si è schiantata sugli scogli e il mare per giorni ha restituito cadaveri.
Al momento le vittime accertate sono 88, queste, come i sopravvissuti, si erano fidate di scafisti senza scrupoli che promettevano loro una vita migliore facendoli entrare clandestinamente in Italia alla “modica” cifra di 8.000 euro a testa, somma che per molti di loro significava i risparmi di una vita.
Le indagini sono scattate immediatamente dopo la segnalazione dei 30 corpi in spiaggia, spettacolo orribile e disumano a cui si sono aggiunte le notizia mano mano del ritrovamento di altri cadaveri, molti dei quali bambini.
Due scafisti sono stati arrestati, uno in flagrante e uno era addirittura riuscito ad espatriare in Austria prima che le forze dell’ordine lo catturassero. Un terzo è morto mentre l’ultimo è ricercato. Ora verso di loro ci sono accuse pesantissime ma in queste ore ci si concentra su un dettaglio venuto alla luce poco fa. A pesare su questa vicenda infatti è l’aspetto finanziario, che aldilà dell’emergenza umanitaria delinea una situazione di lucro anche in situazioni disperate come quelle dei migranti che fuggono dalla loro terra.
Gli investigatori hanno confermato che a bordo dell’imbarcazione c’era uno zaino contenente un milione di euro in contanti, probabilmente questo si trova in mano all’unico scafista che ancora è latitante.
Gli inquirenti stanno mettendo sotto torchio da settimane i responsabili del naufragio, ovvero gli scafisti, anche se in realtà su questo punto ci sono state moltissime polemiche.
C’è chi infatti giudica queste persone disperate tanto quanto i migranti che erano in viaggio, altri puntano il dito contro il governo italiano per aver imposto un decreto duro che implica l’arrivo di molti attraverso canali non ufficiali, ancora, c’è chi incolpa i soccorritori per aver perso tempo prezioso nell’effettuare le operazioni.
Ad ogni modo, nulla toglierà alla giustizia gli scafisti e ora dopo diversi interrogatori cominciano a cedere leggermente ma non si sbottonano troppo, lo fa invece chi è sopravvissuto e vuole giustizia per i cari che non ci sono più. Alcuni di loro hanno confessato che c’era uno zaino pieno di banconote a bordo del natante.
Secondo i superstiti lo zaino conteneva un milione di euro e anche i loro avvocati confermano la notizia, però sembra che non ci sia traccia di questi soldi e l’ipotesi più accreditata è che il quarto scafista, ancora ricercato, li abbia con sé. Su di lui pende un mandato di arresto europeo.
Ascoltando le diverse testimonianze dei sopravvissuti ci si accorge che da persona a persona variano le sfumature nei loro racconti perché ognuno pesa diversamente i dettagli e i traumi ma sebbene questi siano differenti e assolutamente personali, il grande zaino nero è un elemento ricorrente in quasi tutte le versioni.
Si trovava sotto il divano dove era seduto uno degli scafisti ma dall’inchiesta condotta dalla Procura di Crotone non emergono dettagli di nessun sequestro di tale denaro e non c’è un verbale che certifichi il ritrovamento dello zaino, quindi ancora è mistero su che fine abbia fatto. Parte di quei soldi erano i proventi illeciti del viaggio, ovvero 8.000 euro per gli adulti e 4.000 euro per i bambini, realtà crudele che rende ancora più grave questa vicenda.
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