[didascalia fornitore=”ansa”] [/didascalia]
Il Moige, Movimento Italiano Genitori, in collaborazione con la Polizia di Stato e con il patrocinio del ministero del Lavoro e dell’Anci, l’associazione dei Comuni italiani, ha messo a punto un progetto contro il cyberbullismo dove i veri protagonisti sono gli studenti delle scuole, studenti che si sono trasformati in ambasciatori di un messaggio importante. Gli studenti ambasciatori contro il cyberbullismo parleranno ai loro coetanei, agli alunni, ai loro genitori e agli insegnanti di 100 scuole sparse in 18 regioni, per un totale di 200 docenti e 50.000 alunni.
Il punto sulla situazione italiana l’ha fatto con noi Maria Rita Munizzi, presidente nazionale del Moige, per la quale, per combattere la violenza del cyberbullismo “occorre anzitutto sensibilizzare i ragazzi sui pericoli insiti in un uso sbagliato dei social network. Purtroppo, un divario tecnologico separa ancora la maggioranza di noi genitori dai loro figli, più bravi a usarli e gestirli in tutte le loro infinite possibilità. Dobbiamo accompagnarli nella loro vita, sia off che on-line”.
Numeri alla mano, nell’anno scorso la Polizia postale e delle comunicazioni ha trattato ben 354 casi – praticamente quasi uno al giorno – che hanno visto un minore come vittima. In particolare, 116 sono state le minacce e le molestie, 87 le diffamazioni online, 79 i furti di identità digitale sui social network, 59 le diffusioni di materiale pedopornografico, 13 i casi di stalking. Nonostante la diffusione di smartphone, pc e tablet e il loro uso quotidiano da parte di 4 giovani su 5, la metà di loro – come mette in rilievo una indagine condotta dalla facoltà di Psicologia dell’università ‘Sapienza’ di Roma – pensa che comunque la divulgazione di messaggi, video e foto abbia un impatto poco rilevante su chi ne è oggetto.
C’è quindi bisogno di più consapevolezza nell’uso dei social: “Va sempre più rafforzato il patto di corresponsabilità collettiva fra istituzioni, insegnanti e genitori – esorta il prefetto Roberto Sgalla, direttore centrale delle specialità della Polizia – E’ importante distinguere fra i casi strettamente criminali e penali del cyberbullismo che portano a denunce e a sentenze di condanna estremamente limitate nei tribunali e gli aspetti più generali ma non per questo trascurabili di una quota altissima di comportamenti che più che illegali andrebbero definiti a-legali ma che fanno da prologo ad azioni che possono poi provocare conseguenze anche drammatiche, che arrivano persino al suicidio”.
Per facilitare la formazione di giovani e adulti, il Moige girerà per un centinaio di città con un camper – messo a disposizione dall’Enel che con Trend Micro sostiene l’iniziativa – per mettere a disposizione un centro mobile di prevenzione e informazione.
In collaborazione con AdnKronos