Il Governo Draghi vara il piano 2022-2026 per la cybersicurezza, al fine di contrastare i nuovi attacchi informatici in futuro.
Il nuovo piano per la cybersicurezza punta a garantire maggiore controllo nella gestione delle minacce informatiche, aumentate – negli ultimi tempi – anche in concomitanza dello scoppio della guerra tra Russia e Ucraina. Il Governo Draghi ha delineato le misure da attuare per garantire protezione a siti istituzionali, aziendali e bancari, oggetto principale dei cyber attacchi.
Cybersicurezza, varato il piano 2022-2026
Il Governo vara la strategia nazionale di cybersicurezza 2022-2026 per contrastare gli attacchi informatici che, negli ultimi tempi, sono stati numerosi. Attraverso le nuove misure, si punta a ottenere l’autonomia strategia in ambito cibernetico, contrastare la disinformazione sul web e anticipare eventuali minacce.
Dopo lo scoppio della guerra in Ucraina, il numero degli attacchi cibernetici è drasticamente incrementato: molti siti istituzionali, bancari e aziendali italiani, infatti, sono entrati nel mirino dei pirati informatici. Per questo motivo, è necessario incrementare la sicurezza dei siti online.
Il piano di Mario Draghi
Mario Draghi ha spiegato la strategia del governo per far fronte agli attacchi informatici nella prefazione del documento dedicato a questa tematica. Il Primo Ministro ha sottolineato che è importante “intensificare i progetti di sviluppo tecnologico per arrivare a disporre di un adeguato livello di autonomia strategica nel settore“, al fine di affermare la nostra “sovranità digitale”, attraverso lo stanziamento di fondi che riescano a portare avanti l’obiettivo.
Per portare avanti tale scopo, sarà necessaria “l’implementazione di un’azione di coordinamento nazionale, coerente con le iniziative adottate a livello europeo e in sinergia con i Paesi ‘like-minded’, per prevenire e contrastare la disinformazione online, che sfruttando le caratteristiche del dominio cibernetico, mira a condizionare/influenzare processi politici, economici e sociali del Paese“.
Il timore legato a un incremento delle campagne offensive
Con la guerra Russia-Ucraina, l’allerta, sul piano informatico, è più alta e si teme che possano essere attuato un maggior numero di campagne offensive contro i siti istituzionali, custodi di dati sensibili. Con il conflitto russo-ucraino, dunque, si ipotizza che gli attacchi informatici possano aumentare in quella che è stata definita una “guerra ibrida“.
Per tenere testa a questi pericoli, nel piano della strategia sulla cybersicurezza, è previsto uno stanziamento di una quota pari all’1,2% degli investimenti nazionali lordi, per far fronte all’obsolescenza dei server della pubblica amministrazione che, al 95%, non rispettano gli standard di sicurezza, secondo quanto affermato dal ministro per l’innovazione tecnologia, Vittorio Colao.