A Torino c’è un insolito Babbo Natale che accoglie i bambini nella zona di piazza Castello, si tratta di Silvano Borca.
L’uomo dal passato difficile ha trovato conforto nel far felice i bambini, ascoltando le loro richieste e diventando a tutti gli effetti un Babbo Natale di professione.
Ci sono tanti Babbo Natale che in questo periodo passeggiano nelle città italiane ma la storia che raccontiamo oggi è proprio adatta alla giornata di oggi e scalda davvero il cuore.
Una vicenda a lieto fine dove il protagonista ha un nome ben preciso: Silvano Borca. L’uomo era un senzatetto di Torino che è riuscito a reinventarsi trasformandosi in un Babbo Natale di professione.
Il 68enne con capelli grigi e barba lunga ha in effetti proprio le somiglianze del più iconico simbolo del Natale e quando ha trovato l’abito non ci ha pensato due volte. Ha deciso di indossarlo e aspettare a braccia aperte su una panchina di piazza Castello, grandi e piccini per letterine e fotografie.
Tutti i giorni Silvano si siede e aspetta tutti coloro che vogliono lasciargli un’offerta. Sono diversi anni in realtà che l’uomo si trasforma in Santa Claus in occasione delle feste e, intervistato da alcuni giornalisti che si sono incuriositi per la sua attività, ha raccontato di quanto sia importante per lui tutto ciò.
Silvano Borca è in pensione ma i 485 euro mensili non sono sufficienti per lui e così ha pensato in questo modo di arrotondare. Nel suo passato ci sono momenti difficili, infatti in un periodo della sua vita ha dovuto dormire in stazione perché si è ritrovato senza fissa dimore e quindi ha dovuto arrangiarsi come meglio poteva.
Dato che anche in passato per via del suo aspetto era stato paragonato a Babbo Natale anche al di fuori delle festività natalizie, ha pensato bene di sfruttare questa occasione per arrotondare la pensione.
Ora ha una vita più dignitosa rispetto ai periodi bui in cui non sapeva dove dormire, poiché ha ottenuto anche il reddito di cittadinanza, tuttavia non ha intenzione di lasciare la sua occupazione poiché nulla fino ad ora gli aveva dato gioia come ricevere le letterine dei bambini ed è lui stesso a raccontarlo:
“il lato umano di questo lavoro è magnifico. nei momenti in cui ero in difficoltà arrivavano letterine che riuscivano a farmi sorridere e anche quelle del passato le conservo tutt’ora. oltre a questo, la gente mi ha mostrato sempre conforto con gesti di altruismo, ad esempio un sabato sera in cui dormivo sulla panchina, dei ragazzi mi offrirono una cioccolata calda”.
Con questa storia possiamo davvero racchiudere il vero spirito natalizio, ovvero quello di fare un gesto d’amore verso il prossimo, soprattutto chi è più in difficoltà.
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