Giorgia Meloni è la prima premier donna italiana e per questo resterà sempre nella storia di questo Paese. Ecco che quindi, nel suo primissimo discorso in questa veste, ha voluto citare alcune donne che hanno lasciato il segno in questa nazione, ringraziandole per il loro operato e ammettendo che spera di fare un lavoro buono almeno quanto il loro.
Dopo una sfilza di grazie – al Presidente Mattarella, a Mario Draghi, al popolo italiano – Giorgia Meloni ha parlato di quanto per lei sia importante essere la prima premier donna italiana. Alla luce di ciò ha voluto quindi menzionare le donne che, prima di lei, hanno scritto la storia del Paese.
Ormai è ufficiale: Giorgia Meloni è la prima premier donna italiana. E nel suo primissimo discorso in questa nuova veste, non ha potuto non sottolineare subito questo dato, che per lei, oltre che un vanto, rappresenta anche una responsabilità.
Ovviamente non sono mancati i ringraziamenti. Il primo, forse il più doveroso, è stato destinato al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che le ha dato fiducia e che nel farlo le ha elargito anche preziosi consigli, soprattutto oggi, che l’Italia si trova in una situazione così delicata.
Un grazie è andato anche a Mario Draghi, il suo predecessore, che si è mostrato sempre disponibile al 100% affinché “vi fosse un passaggio di consegne veloce e sereno”, nonostante “per ironia della sorte”, il nuovo governo sia “guidato dall’unico partito all’opposizione del suo”. Del resto, però, “così dovrebbe essere sempre, così dovrebbe essere nelle grandi democrazie”.
Ovviamente non sono mancati ringraziamenti anche al popolo italiano, che ha espresso il suo voto: proprio questo è stato, a detta della Meloni, il ringraziamento più sentito in assoluto. A cui ha fatto seguito quello destinato ai partiti della coalizione di governo, a Fratelli d’Italia, alla Lega, a Forza Italia, a Noi moderati.
Dopo questa sfilata di grazie, però, per Giorgia Meloni è arrivato il momento di soffermarsi a pensare al dato più importante: come abbiamo anticipato, è infatti lei la prima premier donna di sempre in Italia. E questo fatto non può non essere sempre tenuto a mente, perché – che piaccia oppure no – sta scrivendo una pagina importante della storia del Paese.
“Quando mi soffermo sulla portata di questo fatto, mi trovo inevitabilmente a pensare alla responsabilità che ho nei confronti di tutte quelle donne che in questo momento affrontano difficoltà per affermare il proprio talento o, più banalmente, il diritto a vedere apprezzati i loro sacrifici quotidiani”: con queste parole Giorgia Meloni ha cercato di spiegare come si sente oggi pensando di essere la prima Presidente del Consiglio donna di sempre.
Proprio lei che proviene da un contesto che l’aveva “spesso confinata ai margini della Repubblica”, lei che non ha potuto contare su un contesto familiare e su amicizie influenti per arrivare dov’è oggi, lei che è stata sempre la sfavorita, quella che gli inglesi chiamerebbero underdog. E lo è stata fino alla fine, riuscendo poi a stravolgere le aspettative di tutti.
Questo inoltre è quello che ha intenzione di fare anche in futuro, come ha dichiarato apertamente: intende infatti stravolgere tutti i pronostici grazie anche all’aiuto della sua squadra di ministri.
Infine Meloni ha voluto esprimere la sua solidarietà alle donne che oggi trovano enormi difficoltà non affermare il proprio talento e che faticano a vedere apprezzati i loro sacrifici, ma ha voluto anche parlare delle donne che prima di lei hanno scritto la storia del nostro Paese. Quelle cioè che “hanno costruito con le assi del loro esempio la scala che oggi consente a me di salire e di rompere il pesante tetto di cristallo che sta sulle nostre teste” e che non hanno avuto paura di osare, “per impeto, per ragione, o per amore”.
Tra queste vi sono Cristina Trivulzio di Belgioioso, una nobildonna, che partecipò attivamente al Risorgimento e fu editrice di giornali rivoluzionari, ma anche Rosalia Montmasson, l’unica donna ad aver partecipato alla spedizione dei Mille e Alfonsina Strada, la ciclista vissuta a cavallo tra la fine dell’800 l’inizio del ‘900 e che fu la prima donna in assoluto a competere in gare maschili (tra cui il Giro d’Italia) e per questo ancora oggi è considerata una delle pioniere della parificazione tra sport maschile e femminile.
E ancora, tra le donne citate vi sono Maria Montessori e Grazia Deledda, “che con il loro esempio spalancarono i cancelli dell’istruzione alle bambine di tutto il Paese”, ma anche Nilde Iotti, la prima donna nella storia dell’Italia repubblicana a diventare presidente della Camera dei deputati e che inoltre è entrata nella storia per aver ricoperto questa carica per il periodo più a lungo in assoluto nella storia (12 anni e 307 giorni).
Nella lunghissima lista troviamo poi anche Ilaria Alpi, la giornalista e fotoreporter assassinata a Mogadiscio, dove lavorava come inviata per il TG3 e Maria Grazia Cutuli, la sua collega morta invece in Afghanistan.
E ancora, ad essere citate sono state Fabiola Giannotti, direttrice generale del CERN di Ginevra, Marta Cartabia, la prima donna a ricoprire la carica di Presidente della Corte costituzionale, Tina Anselmi, la prima donna ad aver ricoperto la carica di ministro della Repubblica Italiana. Completano la lista poi Samantha Cristoforetti, Elisabetta Casellati, Chiara Corbella Petrillo e Oriana Fallaci, tutte donne che probabilmente non necessitano di presentazione.
A loro la nuova premier ha voluto dire “grazie per avere dimostrato il valore delle donne italiane, come spero di riuscire a fare anche io”.
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