Ha gettato alcol su se stesso e sui bimbi dell’asilo nido di cui era il custode: poi ha dato fuoco. Sei i bimbi, di un’età compresa tra i 2 e i 4 anni, sono morti, oltre a un insegnante. Ci sono decine di feriti (una quarantina). Il fatto è avvenuto al Cemei Gente Inocente nel municipio che si trova nel nord dello Stato di Minas Gerais, in Brasile. A Janauba, in seguito all’episodio, sono stati dichiarati sette giorni di lutto. Il custode, dopo aver appiccato il fuoco, è morto per le gravi ferite riportate.
Secondo le prime informazioni, il custode aveva problemi mentali. Era stato assunto alcuni anni fa. Il presidente della Repubblica, Michel Temer, ha espresso personalmente il suo cordoglio per quanto accaduto nell’asilo nido con un twitter. Una strage insensata. O meglio: secondo alcune fonti, il custode era stato licenziato e, dopo un colloquio con la direttrice dell’asilo nido in cui probabilmente aveva chiesto spiegazioni, ha deciso per il terribile gesto.
L’obiettivo del custode era uccidere il maggior numero di bambini e persone presenti in quel momento nell’asilo nido. Successivamente, la polizia brasiliana ha reso noto il nome dell’uomo che ha distrutto la vita di tante famiglie, uccidendo i figli: si chiama Damiao Soares dos Santos, ha 50 anni e lavorava nell’istituto da 8 anni. Tra le persone ustionate e ricoverate in ospedale con gravi ferite c’è pure la direttrice dell’istituto. L’insegnante deceduto è il 43enne Helley Abreu Batista.
Secondo l’ufficio stampa del Municipio di Janauba, Damiao si era recato all’istituto con uno zaino rosa in spalla. All’interno, c’era liquido infiammabile, forse benzina. Che sia stato un atto premeditato è confermato dal fatto che il custode ha scelto una stanza con griglie alla finestra e soffitto in Pvc, materiale plastico facilmente infiammabile. Nella casa dell’uomo sono stati trovati altri galloni di combustibile. La data sarebbe stata scelta accuratamente: nello stesso giorno della strage all’asilo, infatti, tre anni fa era morto il padre di Damiao. Che, a quanto pare, aveva una vera e propria ossessione per i bambini.