Molti pensionati italiani sono all’oscuro del fatto che a partire dal mese di giugno subiranno un taglio alla loro pensione. Vediamo perché e di quali categorie di ex lavoratori si tratta.
L’INPS si sta preoccupando di inviare le comunicazioni relativamente alla pensione decurtata ai pensionati che la subiranno.
È consigliabile che tutti i pensionati diano una controllata alle proprie email ma anche se il postino ha lasciato loro delle comunicazioni nella cassetta postale. Ciò dovrebbe essere fatto poiché l’INPS sta inviando comunicazioni relative alla possibile decurtazione della pensione. Ciò è dovuto alla mancanza di attenzione da parte degli ex lavoratori che, potrebbero non aver le loro email e non hanno adempiuto ad alcuni obblighi periodici.
Di conseguenza, ora rischiano di vedersi revocate alcune prestazioni, con il taglio della pensione. Non bisognerebbe prendere poco sul serio le comunicazioni che avvengono dall’INPS, soprattutto quando riguardano inviti a svolgere alcune operazioni per i pensionati.
Tuttavia, in questo caso, le comunicazioni non riguardano semplicemente un adempimento, ma informano della revoca di particolari somme addizionali che spettano al pensionato, ma soltanto a seguito di richiesta o di una particolare messa in atto. Questo è quanto emerge da un messaggio dell’INPS datato 9 maggio 2023.
Gli importi in aggiunta che vengono revocati dall’INPS riguardano i pensionati che non hanno aderito alla campagna RED 2019 e 2020. Sono proprio questi ex lavoratori che hanno beneficiato di somme aggiuntive sulla pensione in quei due anni, e ora le perderanno definitivamente. Ma la situazione va oltre, poiché secondo quanto riportato nel messaggio dell’INPS, si richiede anche la restituzione delle somme precedentemente percepite, in quanto l’INPS le considera erogate indebitamente.
Infatti, nella comunicazione dell’INPS si parla di revoca definitiva degli importi aggiuntivi legati al reddito dei pensionati delle gestioni private che non hanno comunicato periodicamente i loro redditi. Questo si riferisce comunemente alla tredicesima mensilità. L’INPS comunica che la restituzione delle mensilità aggiuntive per il 2019 e il 2020 verrà recuperata sin dal prossimo giugno.
Per questi pensionati, le somme aggiuntive potranno essere restituite con delle rate nell’arco di 24 mesi. Tuttavia, potrebbe essere richiesta anche la restituzione delle maggiorazioni cui fa riferimento la Legge n° 388 del 2000 (Legge di Bilancio del 2001) per coloro che hanno beneficiato di tali maggiorazioni grazie a quei redditi che non sono stati confermati dalle campagne RED.
Pertanto, oltre a subire un taglio alla pensione a causa dei blocchi di tali maggiorazioni, sarà necessario restituire quelle somme precedentemente percepite. Stavolta, la restituzione potrà avvenire entro un anno, partendo dal rateo delle pensioni del mese di giugno.
Oltre a questa novità, la legge di bilancio 2023 potrebbe avere in serbo altre novità per i pensionati. Non solo aumenti, dunque, ma anche diminuzioni che potranno gravare sulle famiglie già parecchio provate da una situazione italiana non proprio florida dal punto di vista economico e dell’inflazione.
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