Fosche nubi minacciano l’orizzonte dell’economia italiana. D’altra parte è dall’estate che la stampa specializzata teme possibili attacchi speculativi ai danni del Bel paese (leggi).
Ieri Credit Suisse ha fatto suonare un vigoroso campanello d’allarme per uno spread Btp/Bund superiore a 400 punti base, spiegando come una situazione simile non sia sostenibile per le banche italiane. Oggi a suonare l’allarme è JP Morgan, per via di un rendimento del Btp decennale salito al 3,70% e del rendimento del Btp a 30 anni aumentato oltre la soglia del 4% per la prima volta dall’agosto 2014.
Il nodo della questione è uno solo: l’Italia deve offrire all’Europa un segnale, anche minimo, di volontà di voler ristrutturare il debito pubblico. Una manifestazione di buona volontà che, secondo gli eurocrati, non è arrivata. Il vicepremier Matteo Salvini minimizza: “Lo spread? Opera degli speculatori. Noi andiamo avanti” (leggi). Il problema è che gli attacchi alla ricchezza degli italiani subiti sotto questo governo saranno pagati nei prossimi anni.
La manovra finanziaria italiana ha deluso l’Europa e i mercati abbassano così le previsioni di utile per azione delle banche italiane in media del 6% per quest’anno, dell’8% per il 2019 e del 9% per il 2020.
Come stanno le banche italiane oggi? A metà giornata Mps accusa il colpo con -3,33% a 1,8605 euro in Borsa, Intesa Sanpaolo -0,94% a 2,011 euro, Unicredit -1,42% a 11,80 euro e Bper -4,18% a 3,45 euro, Ubi Banca -2,47% a 2,96 euro.
Ieri il network finanziario CNBC sparava una cannonata sulla credibilità dell’economia italiana con un articolo intitolato “L’Italia potrebbe essere la nuova Grecia? Gli investitori mostrano crescenti preoccupazioni” (leggi l’articolo). Nelle sue argomentazioni la giornalista Silvia Amaro spiegava che confrontando il bond italiano a 10 anni con altri titoli di stato in Europa, solo quelli della Grecia mostrano un rendimento maggiore. Tirando le somme fra la situazione delle quattro nazioni PIGS (ovvero Portogallo, Italia, Grecia e Spagna) la situazione dell’economia greca e italiana appare più rischiosa rispetto a quella di Portogallo e Spagna.
Il vicepremier Di Maio intanto da Berlino, incalzato da una giornalista di Repubblica, rassicura spiegando che alla fine i mercati “capiranno”. (Leggi qui).
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