L’attacco russo in Ucraina si è consumato nella mattinata di oggi, a partire da centri nevralgici come Kiev e Leopoli, e non può lasciare indifferente la comunità internazionale. Non solo i protagonisti delle due forze in campo, ma anche l’Italia, la Francia e l’Unione europea si sono fatti sentire per esprimere il loro punto di vista. E a parte gli ‘invasori’ e i loro più stretti alleati, sono tutte parole di condanna.
La risposta di Vladimir Putin è stata un attacco al cuore dell’Ucraina. Un affondo di violenza, ferocia, barbarie e superbia che ha colpite diverse regioni del Paese guidato da Volodymyr Zelensky, ma soprattutto il centro di Kiev e i civili. Sicuramente, l’Unione europea, che già si era schierata saldamente al fianco dell’Ucraina, non poteva restare in silenzio e sono diverse le voci che si sono espresse contro l’operato della Russia: ecco la ricostruzione delle reazioni dopo gli eventi in Ucraina.
La Russia e Kadyrov continuano a minacciare, l’Ucraina resiste
Non solo i missili, i raid, l’attacco a tutto spiano ai civili che oggi ha messo all’angolo l’Ucraina nel suo fulcro portante, la capitale Kiev, oggi le parole del vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, Dmitry Medvedev, hanno inasprito ulteriormente i toni, per quanto possibile. Il suo commento via Telegram non ha bisogno di ulteriori spiegazioni: “Oggi è stata solo la prima puntata, ma ce ne saranno delle altre”. E continua: “Le prossime azioni della Russia dovrebbero essere mirate allo smantellamento completo del regime politico dell’Ucraina“.
Medvedev ha parlato poi dell’attacco sferrato al ponte della Crimea, collegando inevitabilmente le due cose: “Si è trattato un atto terroristico e un sabotaggio commesso dal regime criminale di Kiev – afferma con sicurezza -. La risposta della Russia non può che essere la distruzione diretta dei terroristi ed è quello che i nostri cittadini si aspettano”.
Non sono le sue uniche parole di giornata, dato che ha espresso nuovamente la sua posizione ai microfoni della giornalista Nadana Friedrichson: “L’autore di questo crimine è lo Stato dell’Ucraina”, ha tuonato. Stato che ha anche definito con il termine “fallito”. E conclude: “Sulle responsabilità di questo atto terroristico non ci sono dubbi e non c’erano”.
Il leader ceceno Ramzan Kadyrov ha utilizzato parole da stadio, quasi come fosse un’esultanza, per commentare gli avvenimenti di oggi. Poi si è rivolto direttamente a Zelensky, dopo essersi detto soddisfatto delle azioni russe in Ucraina: “Zelensky si lamenta degli attacchi su Kiev e su altre città. Pensa che lui può e altri no?”. Anche in questo chiaro il riferimento implicito è al ponte che collega Russia e Crimea, preso d’assalto nelle scorse ore da un attacco di matrice ucraina. Le parole forti continuano nei confronti del presidente ucraino, che è invitato a “scappare via, senza guardare all’Occidente”.
Passando alla controparte, è importante riportarvi le parole del ministro della Difesa ucraino, Oleksij Reznikov. Le sue parole su Twitter raffigurano la resistenza di un popolo che non ha alcuna intenzione di arrendersi: “Il nostro coraggio non verrà mai distrutto dai missili dei terroristi, anche se a essere colpito è il cuore di Kiev. E non smuoveranno neanche la determinazione dei nostri alleati”.
Our enemy believes that missile strikes are effective means of intimidation.
They are not. They are war crimes. Civilians are dying and getting injured.
Ukraine, with the support of the civilized world, must bring the missile terrorists to justice.
And will do it. https://t.co/xXYn3okZOw— Oleksii Reznikov (@oleksiireznikov) October 10, 2022
Le parole di Reznikov non fanno altro che confermare l’orgoglio che fin dal 24 febbraio ha caratterizzato il Paese guidato da Zelensky, che non ha alcuna intenzione di mollare proprio quando la controffensiva stava dando i suoi frutti. E conclude la sua disanima: “Le azioni delle ultime ore demoliscono irreversibilmente solo il futuro della Russia, un futuro di uno stato terrorista canaglia, disprezzato a livello globale“. Termini forti che fanno intendere come ormai la via di fuga dalla guerra sia sempre più lontana, in nome di una pace sempre più sfocata all’orizzonte.
La reazione dell’Unione europea dopo l’attacco nel cuore dell’Ucraina
Anche Charles Michel, il presidente del Consiglio Ue, non ha potuto tacere di fronte a una barbarie di tali proporzioni: “Gli orrendi attacchi della Russia contro Kiev e altre città dell’Ucraina mostrano la disperazione del Cremlino – sottolinea subito -. Questi attacchi indiscriminati contro i civili sono crimini di guerra”. Poi rilancia, ancora una volta, il sostegno dell’Unione all’Ucraina e dà ulteriore importanza al G7 delle prossime ore per discutere della questione.
Russia’s horrendous attacks against Kyiv and other cities across #Ukraine show the desperation of the Kremlin.
These indiscriminate attacks on civilians are war crimes.
Committed to supporting Ukraine & holding Russian regime accountable – we’ll address this with @G7 partners.
— Charles Michel (@CharlesMichel) October 10, 2022
Non poteva mancare neanche un messaggio da parte della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, che si è espressa attraverso un videomessaggio: “Sono scioccata e sconvolta dal violento attacco a Kiev e alle altre città ucraine. La Russia ha dimostrato per l’ennesima volta di battersi per terrore e brutalità. I responsabili devono essere tenuti a rispondere”. E si riferisce ai processi per crimini di guerra. Non ha esitato anche a far sentire la sua vicinanza alle vittime civili e porgere le sue condoglianze. Una frecciata alla Russia, però, era d’obbligo: “Loro sanno che noi staremo al fianco dell’Ucraina per tutto il tempo necessario”.
Forse, però, le parole più pesanti sono arrivate dal segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg. Sempre via Twitter ha espresso la posizione dell’organizzazione, tirata in ballo nelle ultime ore anche dalla Bielorussia: “Ho parlato con il ministro degli Esteri Dmytro Kuleba e ho condannato gli orribili e indiscriminati attacchi russi contro le infrastrutture civili in Ucraina”. Il sostegno a Zelensky non è in alcun modo in discussione: “La Nato continuerà a sostenere il popolo ucraino nella lotta contro l’invasione del Cremlino e lo farà per tutto il tempo necessario”.
Spoke with Foreign Minister @DmytroKuleba & condemned #Russia‘s horrific & indiscriminate attacks on civilian infrastructure in #Ukraine. #NATO will continue supporting the brave Ukrainian people to fight back against the Kremlin’s aggression for as long as it takes.
— Jens Stoltenberg (@jensstoltenberg) October 10, 2022
Insomma, dall’Ue le parole non sono mancate per una vicenda che vede l’Europa sempre più coinvolta. E anche Peter Strano, portavoce del servizio per l’azione esterna dell’Ue, non ha fatto mancare la sua critica sulle azioni della Russia in Ucraina: “L’Unione europea condanna con la massima fermezza questi attacchi atroci a civili e infrastrutture. Si tratta di qualcosa che è contrario al diritto umanitario internazionale”. Anche strano sottolinea come la Russia, anche in questa occasione, abbia commesso crimini di guerra, in un’Ue che si mostra sempre più unita nella condanna delle decisioni di Putin nel conflitto.
I toni usati dalla presidentessa del Parlamento europeo, Roberta Metsola, sono ancora più aspri. Il suo messaggio è arrivato attraverso il suo profilo Twitter: “Quello che sta accadendo ora a Kiev è nauseante. Mostra al mondo, ancora una volta, il regime che abbiamo di fronte, che prende di mira indiscriminatamente. Un regime che fa piovere terrore e morte sui bambini. Questo è criminale e saranno chiamati a risponderne. L’Europa non distoglierà il suo sguardo e alla fine sarà l’Ucraina a vincere”. I raid e i missili non hanno cambiato nulla nelle valutazione dell’Unione, né tantomeno si può indietreggiare nel combattere fermamente le azioni russe.
Today’s indiscriminate attack on civilians brings the Russian invasion into a more dangerous phase.
To defend themselves, Ukrainians need further military, humanitarian & political support.
Europe will support in the spirit of true solidarity. https://t.co/ExmXPgFEzk
— Roberta Metsola (@EP_President) October 10, 2022
Infine, vi riportiamo anche le parole del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha parlato durante la cerimonia di consegna delle insegne ai Cavalieri del Lavoro. Prima di tutto, non ha potuto far altro se non condannare la guerra, che ha subito definito “sciagurata” e ha dato ovviamente la colpa alla Russia, parlando di “inaccettabile diritto di aggressione”. Poi ha detto, anche con una nota di tristezza: “Lascia ogni giorno una scia di morte, di distruzione e di odio che inquina anche ogni campo delle attività civili e delle relazioni”. L’appello finale di Mattarella è un po’ quello di tutti noi: “La pace è urgente e necessaria e la via per costruirla passa da un ristabilimento della verità, del diritto internazionale, della libertà del popolo ucraino”.