Ha fatto storia il servizio de “Le Iene” dell’aprile 2015. Un servizio che interrogava alcuni degli aspetti più oscuri dell’allora esordiente settore del trading online.
I giornalisti de “Le Iene” hanno risposto magistralmente all’appello di numerosi risparmiatori italiani alle tante truffe che giravano all’epoca. Premesso che di truffe ne girano tuttora, semplicemente con un volto diverso, come si è evoluto nel mentre il settore?
Le opinioni su come fare trading sono cambiate o resta questa profonda diffidenza per il settore?
Dal 2015 a oggi: una evoluzione continua
A contribuire ad un profondo mutamento di opinioni nei confronti del trading online vi è stata una fitta rete di provvedimenti presi dalle autorità competenti nel corso degli anni. Non sono mancati nemmeno scandali di vario tipo che hanno portato le persone ad interessarsi a modalità alternative di gestione dei propri soldi.
Ma procediamo con ordine.
Dal 2015 ad oggi ne è passata di acqua sotto i ponti. Le tante inchieste svolte su strumenti di trading famigerati come le Opzioni Binarie, infatti, hanno portato le autorità, nel 2018, a considerarle illegali in Europa.
Dietro il provvedimento vi è l’intervento dell’ESMA (European Security and Markets Authority), l’organo che si occupa di emettere le regolamentazioni valide su tutto il mercato dell’UE. L’ESMA, infatti, il 2 Gennaio 2018 pubblicò la direttiva MiFID II che sanciva importanti passi in avanti per la messa in sicurezza del settore.
Questa direttiva impone ai broker di trading online che sono interessati a offrire i propri servizi agli utenti italiani a:
- Limitare la leva finanziaria ad un massimo di 1:30;
- Proibire le Opzioni Binarie;
- Garantire la trasparenza dei conti segregati;
- Garantire la negative balance protection, che impedisce all’investitore di indebitarsi con il broker;
- Istituire un ICF (Fondo Compensazione Investitori) in modo da coprire totalmente o parte dei capitali depositati in caso di problemi di sicurezza o tecnici di sistema;
A questo si è aggiunto un aumento delle attività di regolamentazioni delle singole autorità nazionali. Basta prendere in considerazione l’italiana CONSOB, la quale nel 2018 ha ottenuto il permesso di oscurare al pubblico italiano tutti quei siti ritenuti fraudolenti o illegali.
La comunicazione tra le autorità di regolamentazione nazionale, inoltre, ha facilitato la presa di coscienza da parte degli investitori. Con la sezione Avviso ai risparmiatori, la CONSOB comunica non solo i propri provvedimenti ma anche le segnalazioni ricevute dalle altre autorità, come la FCA inglese, la CySEC cipriota o la BaFin tedesca.
Trading online: più sicuro nel 2020?
Tutto ciò ha contribuito a rendere il trading online decisamente più sicuro negli anni. Le statistiche continuano ad essere abbastanza negative, con un buon 75% degli investimenti che risulta in perdita. Tuttavia sono stati fatti passi da gigante rispetto al 95% del 2015.
Questo a fronte di una continua crescita di interesse: le persone che si sono rivolte al trading online sono sempre di più. Basti prendere in considerazione il numero di utenti presso un broker come eToro, nato nel 2015.
eToro è passato da poche centinaia di migliaia di utenti all’inizio agli oltre 10 milioni attuali. Ma quali sono i motivi dietro un simile successo?
Ebbene, da un lato vi è sicuramente l’aspetto della sicurezza. Il trading online, grazie al MiFID II è sicuramente più sicuro di quanto non lo fosse in precedenza.
In secondo luogo vi è anche la considerazione che nel tempo le opinioni degli utenti sono molto maturate: trovare guide e forum che consigliano come iniziare a investire online è estremamente semplice e, rispetto a prima, adesso forniscono informazioni esatte e precise.
L’aspetto formativo ha riscoperto un profondo spirito comunitario e i consigli piovono praticamente dappertutto, in modo da rendere chiunque capace di ottenere le informazioni che maggiormente si adattano al proprio caso specifico.
Non è raro trovare manuali che spiegano come investire poche centinaia o svariate migliaia di euro, dettagliati e capaci di fornire descrizioni precise per ogni singolo passo da compiere.
Crisi del sistema bancario: le opinioni migrano sul trading online
A tutto ciò va a sommarsi la profonda crisi del sistema bancario che ha colpito il mondo dall’inizio del nuovo millennio. Una crisi che, a partire dal 2007 fino ad oggi si sta ripercuotendo terribilmente sull’opinione pubblica.
Se l’approccio alla fine del Novecento era prevalentemente positivo e la banca era vista come un importante punto di arrivo sotto molteplici aspetti, adesso non è più così.
Dal fallimento dei Lehman Brothers nel 2008 fino ai REPO che si sono succeduti negli anni successivi in tutti i principali paesi del mondo (in Italia basti pensare a quello attuato su Monte dei Paschi di Siena), le banche hanno progressivamente perso di credibilità.
L’interesse dei risparmiatori ha iniziato la lenta migrazione dai conti bancari e dai buoni fruttiferi ai fondi di investimento privati e al trading online stesso.
Il denaro, si dice, è più sicuro nelle mani di un investitore che in quelle di una banca. Proprio da quando, infatti, le banche hanno attuato la trasformazione definitiva da fornitrici di servizi per i risparmiatori a enti finanziari a tutto tondo, questa trasformazione era inevitabile.
Piuttosto che garantire depositi vantaggiosi e condizioni ottimali per l’apertura di buoni fruttiferi, capaci di dare futuro alla fiducia riposta dai risparmiatori, le banche hanno preferito concentrarsi sull’attività creditizia (con tassi di interesse spesso ai limiti dell’usura) e sulla speculazione finanziaria pura (si veda la crisi dei subprime).
Speculazione per speculazione, dunque, perché non rivolgersi a competitors più vantaggiosi?
Le opinioni sul trading online oggi: spettro di un settore in crescita
Ecco, dunque, perché sempre più italiani decidono di investire i propri risparmi con il trading online.Un settore che permette di investire senza commissioni sulle operazioni, che non chiede tassi di interesse o spese periodiche di gestione del conto.
I broker di trading online traggono profitti esclusivamente dallo Spread. I migliori non impongono nemmeno commissioni su prelievi e depositi. Tutto ciò è esattamente quello che chiedono gli italiani del Nuovo Millennio: essere responsabili dei propri risparmi e capaci di gestire il proprio futuro.
Attraverso le opinioni che si possono leggere sul trading online traspare proprio questo: nonostante la difficoltà di approcciare questo settore, le persone continuano a insistere, chiedono di imparare e sono pronte a dedicare i propri risparmi agli investimenti.