da oggi scatta l’embargo sui prodotti russi. Circa un milione di barili verrà meno e gli stati dovranno fornirsi da paesi come Stati Uniti e Cina, dove a causa delle speculazioni, vi saranno costi molto alti.
A quanto pare il nuovo embargo posto sui prodotti russi, secondo Assoutenti, porterà un vertiginoso incremento dei carburanti, sia per i rifornitori che alle pompe. Si assisterà inoltre ad una serie di speculazioni da parte degli stati fornitori.
A quanto pare, dopo un breve periodo in cui sembrava che la situazione si fosse stabilizzata, assisteremo nuovamente ad un aumento vertiginoso dei prezzi della benzina. Infatti, da oggi scatta l’embargo sui prodotti provenienti dalla Russia, tra cui anche il carburante.
Questo, come si può immaginare, porterà non pochi problemi agli stati europei. Infatti Assoutenti comunica che verrà meno circa un milione di barili di carburante. I nuovi stati rifornitori saranno Stati Uniti e Cina e oltre ad un incremento dei prezzi, assisteremo anche a enormi speculazioni legate essenzialmente alla corsa agli accaparramenti.
“I prezzi potrebbero così toccare in Italia nuovi record, considerato che già oggi sulle autostrade il gasolio in modalità servito è tornato a superare quota 2,5 euro su diverse tratte”.
Ha affermato Assoutenti. Aggiungendo che il business di carburanti ha fruttato in Italia, durante quest’anno, un business di circa 9,4 miliardi di euro a titolo di extra-profitti.
L’associazione ha svolto l’analisi di mercato, confrontando i dati risalenti al 2012, con quelli del 2022.
Nel 2012 un barile costava circa 109,85 dollari. Nel 2022 invece il presso di un barile di carburante è sceso a 94,65 dollari. Entrambi i dati sono calcolati tenendo in considerazione il secondo semestre.
Studiando poi il cambio da dollari in euro, l’associazione ha stabilito che in euro un barile di carburante è aumentato, in dieci anni, del 9,4%.
Nello stesso periodo di tempo invece i prezzi alla pompa sono aumentati di +23,4% per la benzina e del + 38% per il gasolio.
Sulla base dell’analisi condotta da Assoutenti dunque si può stabilire che nel 2022 sono stati consumati circa 10.384 miliardi di litri di benzina e 28.526 miliardi di litri di gasolio. Queste enormi quantità di consumo, hanno comportato extra profitti pari a 9,39 miliardi di euro.
“Extra-profitti che ora finiscono al vaglio di Antitrust, Mister Prezzi e del Ministro delle Imprese Adolfo Urso”
Ha spiegato l’associazione, aggiungendo che hanno provveduto ad inviare al ministro lo studio per dimostrare l’esistenza di speculazioni sui prezzi dei carburanti, a vantaggio di pochi.
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