Scatta dal primo agosto il nuovo obbligo, chi non lo rispetta rischia di essere sanzionato con 2000 euro di multa. Scopriamo di cosa si tratta per essere in regola ed evitare la sanzione!
Dal primo agosto scatta un obbligo del tutto nuovo per una categoria specifica. Se questo obbligo non viene rispettato si rischia una multa fino a 2000 euro. Ma in cosa consiste questo obbligo?
Si tratta dell’esposizione obbligatoria dei cartelloni sui costi medi del carburante. Scopriamo tutto su questo provvedimento che è stato fin da subito oggetto di critiche e polemiche!
Chi rischia di prendere la multa
A diversi mesi di distanza da quando il provvedimento è stato preso in considerazione dal Governo arriva l’obbligo di esporre i cartelli dei prezzi medi del carburante a partire dal primo agosto, pensa multe salate.
La decisione era stata analizzata dal governo quando i costi del carburante avevano oltre passato i due euro, allo scopo di renderli trasparenti ai consumatori e di evitare rialzi ingiustificati.
I gestori delle stazioni di servizio sono quindi obbligati a partire dal primo agosto ad esporre i cartelli riportanti il doppio prezzo, quello praticato nel distributore e quello della media nazionale. Se non lo fanno, rischiano di essere multati fino a 2mila euro.
Nel decreto ministeriale del 31 marzo 2023 si legge che bisognerà riportare entrambi i prezzi, sia quello della media nazionale e sia quello praticato dal gestore, in modo da rendere consapevole il conducente del confronto.
A rendere i dati nazionali disponibili sarà il sito Mimit, che provvederà a dare ai gestori tutti gli aggiornamenti sui prezzi ogni mattina. Dopo aver raccolto le informazioni, i gestori potranno mettere a vista il cartello con il doppio prezzo.
In cosa consiste questo nuovo obbligo o 2000 euro di multa
Come specificato nella circolare emanata dal Mimit, i gestori dovranno mettere ben visibile il cartellone, che dovrà essere affisso nell’area di rifornimento. Inoltre, dall’alto verso il basso il cartellone dovrà indicare i prezzi di:
- Gasolio;
- Benzina;
- GPL.
Il gestore dovrà anche rispettare i seguenti orari per l’esposizione del cartellone: se apre prima o direttamente alle 8.30, oppure se rimane aperto h24 dovrà esporlo entro le 10.30. Negli altri casi il gestore dovrà esporre il cartellone entro le due ore successive.
Invece, i gestori potranno decidere liberamente la postazione dove mettere il cartellone. Se i gestori non rispettano il nuovo obbligo, alla quarta volta che vengono beccati possono essere multati da 200 a 2000 euro a seconda del loro fatturato. L’attività verrà sospesa alla quinta violazione.
Polemiche su questo provvedimento
Non sono mancate le critiche e le polemiche nei confronti di questo provvedimento. A parlare negativamente su questa misura è stato Furio Truzzi, presidente di Assoutenti, che ha ribadito che il provvedimento non frenerà le speculazioni.
Infatti, bisognerebbe intervenire prima che i carburanti vengano consegnati ai gestori, perché è lì che avvengono le speculazioni e di conseguenza anche l’aumento dei costi. Anche Carlo Rienzi, presidente del Codacons, ha sottolineato che questo provvedimento non avrà alcuna ripercussione positiva sui prezzi del carburante e non frenerà gli aumenti.
Non è mancata neanche la critica da parte della Federazione italiana gestori impianti stradali carburanti, la Figisc Confcommercio, sulla misura. Secondo la Figisc Confocommercio si tratta di un provvedimento che richiede troppe incombenze ai gestori e intralcia il loro operato.
Intanto, la misura è già in atto e i benzinai non possono fare nulla per il momento. Qualche tempo fa i benzinai avevano fatto ricorso al Tar per abolire questo documento presentato dal governo, ma il Tar aveva bocciato la richiesta.
Ovviamente, come era risaputo, continuano le critiche e le polemiche sulla misura, ma i benzinai hanno deciso di presentare ricorso al consiglio di stato. Nel frattempo, devono però rispettare l’obbligo se non vogliono essere multati, e anche in modo piuttosto salato!