A partire dal 15 settembre nelle strade di alcune regioni italiane saranno banditi questi veicoli che inquinano troppo.
L’Italia inizia a muoversi per adeguarsi agli standard europei in fatto di inquinamento legato al traffico. Quest’anno, nell’ampliare i divieti, aprono le danze Piemonte e Lazio. In queste regioni si inizia dal 15 settembre. A partire da questa data, infatti, saranno bandite alcune particolari categorie di veicoli, che non potranno più circolare in alcune zone. Scopriamo quali sono e cosa succede se si viola il divieto.
Euro 4 e 5: dal 15 settembre banditi questi veicoli in Piemonte
Se fino a poco tempo fa si discuteva dei possibili nuovi divieti introdotti per la circolazione delle auto Euro 5 in alcune città entro il 2030, ecco che oggi diventano realtà. I livelli di inquinamento atmosferico delle città italiane superano quelli consigliati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, e questa non è una novità.
L’Italia, infatti, è già stata condannata dalla Corte di Giustizia dell’UE per aver disatteso le aspettative sugli standard riguardanti la qualità dell’aria imposti dall’Unione. Per questo motivo, e per dare una spinta concreta alla lotta all’inquinamento, alcune Regioni hanno deciso di introdurre nuovi divieti riguardo alle categorie di veicoli che possono circolare in alcune zone delle grandi città.
Le Fasce Verdi nelle grandi città italiane non sono una novità, basti pensare all’Area C milanese introdotta nel 2011. Le misure adottate finora, tuttavia, a quanto pare non sono bastate, perché l’aria delle città italiane risulta ancora pessima, ricca com’è di ossidi di azoto e particelle PM10.
È in questo contesto che arriva una nuova stretta sui veicoli diesel Euro 4 ed Euro 5, che dal 15 settembre saranno banditi in Piemonte. Per quanto riguarda la Regione Lazio, le novità riguardo ai divieti sono state posticipate a novembre.
Veicoli Euro 5 banditi dal 15 settembre in Piemonte
Sono 76 i Comuni della Regione Piemonte ad essere interessati dal divieto di circolazione per le macchine diesel Euro 5, che partirà il 15 settembre prossimo. Il fermo sarà attivo dalle 8 alle 19 dei giorni feriali, e le auto coinvolte sono almeno 127 mila, contando solo le città di Torino e provincia.
Le auto Euro 5 potranno circolare entro limiti prestabiliti, monitorati da una scatola nera fornita proprio dalla Regione. Quest’ultima terrà traccia dei chilometri percorsi dall’auto su cui si trova, che possono ammontare annualmente ad un massimo di 9 mila. Una decisione drastica quella presa dai vertici della Regione, che hanno optato per anticipare un divieto la cui introduzione era inizialmente fissata per il 2025.
Decisione in parte forzata dalle sanzioni previste dall’UE per l’infrazione dei livelli massimi di inquinamento in Pianura Padana. Proprio per questo il nuovo divieto ha diviso la scena politica: dalla Lega le sollecitazioni dell’UE vengono etichettate come “l’ennesima forzatura” riguardo alla questione ambientale. Salvini, dichiarano dal Partito, si impegnerà per correggere la misura, che minaccia di creare problemi a tante famiglie.
Duro l’attacco anche da parte del PD, secondo il quale la giunta regionale piemontese non ha lavorato abbastanza per invogliare i cittadini ad utilizzare maggiormente i mezzi di trasporto pubblico. Ancora, il Movimento 5 stelle parla di un’emergenza che poteva essere evitata con largo anticipo programmando le azioni da intraprendere.
La situazione a Roma: la Nuova Fascia Verde
Uno scenario meno aggressivo quello previsto dalla Regione Lazio, che a Roma introdurrà nuovi divieti per la Fascia Verde, ma dal 1° novembre. La zona ZTL chiusa ai veicoli inquinanti conta 51 varchi elettronici ed è attiva 24 ore al giorno, dal lunedì al sabato.
La novità consiste nei confini di estensione di questa zona, che si sono ampliati, com’è possibile vedere accedendo alla mappa apposita presente sul sito web del Comune di Roma. Non si parla più solo di centro storico, quindi, ma la Nuova Fascia Verde si estenderà in alcuni punti fino al Grande Raccordo Anulare. In più, dal 1° novembre anche qui il divieto verrà esteso ai veicoli Euro 4 ed Euro 5.
Veicoli banditi: cosa succede in caso di trasgressione
Cosa rischia quindi chi continua a circolare con un veicolo bandito? Secondo l’articolo 7 del Codice della Strada, una bella multa, che va da 163 a 658 euro. Peggio ancora, se nell’arco di due anni si commette una seconda infrazione si rischia la sospensione della patente fino a 30 giorni.
Il consiglio più utile, quindi, è sicuramente quello di informarsi sulle nuove regole e fare in modo di rispettarle, anche se l’autunno si preannuncia piuttosto turbolento per diversi automobilisti.