Il nuovo governo, che si formerà dopo il 25 settembre, dovrà trattare diverse tematiche che vanno dalle pensioni al caro bollette.
Dopo le elezioni del 25 settembre, si procederà alla formazione del nuovo governo. Il primo ministro e la squadra futura, dunque, dovranno affrontare specifiche tematiche che riguarderanno la vita degli italiani: dalle pensioni, al PNRR, fino al caro bollette che tanto preoccupa le famiglie e le aziende, alla luce dell’instabilità energetica scaturita dalla guerra tra Russia e Ucraina. Ecco tutti i nodi da sciogliere.
L’agenda del nuovo esecutivo sarà ricca di impegni da trattare e portare a termine. Tra questi, c’è la spinosa questione del caro bollette e della crisi energetica degli ultimi mesi, scaturita dal conflitto russo-ucraino.
Un problema che attanaglia le famiglie italiane, ma anche le aziende, che si ritrovano a far i conti con bollette elevate. Tra le proposte messe sul banco, ci sono la tassazione degli extra profitti, nonché le cosiddette utenze di sussistenza per dare supporto alle famiglie maggiormente in difficoltà.
Inoltre, l’Italia – in questo periodo – dovrà rispettare anche le scadenze relative al PNRR, in quanto è necessario raggiungere gli obiettivi legati alla seconda tranche dei fondi europei, al fine di accedere alla terza. Data molto importante, fissata per il 31 dicembre 2022, è quella relativa all’approvazione della Legge di Bilancio.
Altro tema molto importanti, che il nuovo esecutivo dovrà affrontare riguarda l’indipendenza energetica. Tale problematica si è fatta, sempre più pressante, a partire da febbraio, quando è iniziata la guerra tra Russia e Ucraina, con la prima che minaccia di chiudere le forniture all’Europa, se non deciderà di eliminare le sanzioni contro il Cremlino.
Una situazione delicata, che si può risolvere – per il centrosinistra – puntando a una indipendenza energetica, con nuovi impianti, principalmente basati su fonti rinnovabili e non dannose per l’ambiente. Salvini, invece, propone il nucleare pulito, mentre il Movimento 5 Stelle sostiene il proprio no agli inceneritori e alle trivellazioni.
Tema molto caldo è anche quello delle pensioni. Entro il 2022, sarà accantonata la Quota 102. Pertanto, a partire dal 2023, senza interventi in questa direzione, dovrebbe ritornare in vigore la Legge Fornero.
La Lega propone Quota 41, mentre PD e Terzo Polo vorrebbero che il pensionamento avvenisse a partire dai 63 anni con metodo contributivo, mentre FDI punta al ricambio generazionale.
Inoltre, si dà uno sguardo anche alla campagna vaccinale, con nuovi vaccini che permetteranno di contrastare il virus e tenere sotto controllo eventuali nuove ondate di contagi. Il centrodestra punta all’eliminazione degli obblighi, mentre il centrosinistra invita a maggiore cautela.
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